Ancora schiaffi in faccia ai vigili romani!

Nuovo giro di affissioni dei cartelli abusivi gialli del solito traslocatore, come a voler dimostrare che il territorio lo controlla lui e non la Polizia Locale. Tutto a posto comandante De Sclavis?

A fine dicembre avevamo raccontato l’ennesima invasione dei cartelli gialli sempre dello stesso traslocatore e di come alcuni cittadini avevano deciso di reagire al malcostume staccandone a decine.

 

 

In quell’articolo avevamo ricordato l’annuncio del 2017 della Polizia Locale, nel quale si dava conto dell’identificazione del responsabile delle affissioni e della presunta disattivazione dell’utenza telefonica:

Molti cittadini e associazioni avevano denunciato il fenomeno, e nonostante le continue rimozioni sia da parte degli agenti anche con ausilio di personale dell’AMA e di associazioni di volontariato, il responsabile perseverava nelle affissioni, addirittura collocando i cartelli a 5 metri di altezza per renderne difficile la rimozione.

Le indagini per risalire al responsabile sono durate circa 3 mesi, indagini rese difficili dalla irreperibilità dell’uomo sia agli indirizzi riportati dagli archivi del Comune e della Camera di Commercio, sia a quello dell’utenza telefonica riportata sui cartelli (che sarà disattivata).

 

Nel dicembre scorso i nuovi cartelli gialli erano stati segnalati a diversi comandi della Polizia Locale, incluso quello generale, al Dipartimento Commercio e anche all’assessore al commercio capitolino, Monica Lucarelli, che però aveva risposto dimostrando di non sapere bene di cosa si trattasse.

Poi pian piano i cartelli sono spariti, probabilmente rimossi dai cittadini giacché non si è avuto notizia di alcuna iniziativa da parte della Polizia Locale.

La novità è che il solito traslocatore deve aver provveduto ad una nuova campagna di affissioni, quantomeno nella zona di via Tuscolana, dove abbiamo incontrato decine di cartelli affissi soprattutto sui pali della segnaletica ufficiale.

 

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Che campagne pubblicitarie così invasive e sfacciate proseguano indisturbate a Roma dà la misura di qual è l’efficacia del corpo di Polizia Locale.

L’ulteriore preoccupazione è che sono passati oltre due mesi dalla nomina del nuovo comandante generale della Polizia Locale, Mario De Sclavis, ma su un problema come questo non si vede ancora il minimo passo avanti.

Prima della nomina del nuovo comandante noi avevamo manifestato delle forti e motivate riserve sul suo nome, ma abbiamo anche preso nota delle sue prime dichiarazioni che facevano pensare ad un maggior impegno del corpo nel reprimere gli innumerevoli episodi di malcostume a Roma; su tutte vogliamo ricordare l’annuncio pubblico dal comandante De Sclavis per un rafforzamento del gruppo Nucleo Ambiente Decoro (NAD).

Purtroppo però quel rafforzamento non pare esserci ancora stato ed è un peccato perché siamo sicuri che il NAD saprebbe convincere l’affissore seriale di cartelli gialli ad occupare meglio il suo tempo.

 

Fa davvero male vedere come dopo oltre sette anni si possa ancora violentare la città con degli insulsi cartelli gialli, continuando addirittura ad utilizzare sempre lo stesso numero di telefono, senza che nessuno sembri farci nulla!?!

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Una risposta

  1. L’inefficienza è talmente plateale da gettare chiunque nello sconforto. Oltre a questi casi eclatanti di abusi, ce n’è una miriade di minori che non sono
    nemmeno rilevati come violazioni e che riguardano il rispetto delle distanze, dell’indice di affollamento e via discorrendo. Interi viali, piazze e quartieri sono orribilmente trasfigurati da una montagna di monnezza pubblicitaria sparsa qua e là senza nessun criterio, ad esempio via di Appia Nuova, dove l’unico risultato è un bazar di cartelloni, tutti con codice, ma indecenti ed assolutamente inaccettabili individualmente e nel complesso. Tuttavia, a specifiche segnalazioni, la municipale spesso alza le spalle e certamente non comprende o non ha gli strumenti per comprendere l’aspetto paesaggistico ed estetico, che invece completerebbe alla politic. Ma il sindaco, da due anni e oltre a questa parte, è il primo ad ignorare il problema

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