Due esempi di accoglienza che solo una città ridotta male come Roma può mostrare, per di più in un’area che più centrale e delicata non si può.

 

Piazza di S. Gregorio, nei pressi della chiesa dei Santi Andrea e Gregorio al Celio (VIII sec. d.C.) e con vista sul colle Palatino: non c’è alcun problema a bivaccare col proprio camper, quand’anche esso sembri più un carro di carnevale che un alloggio semovente.

 

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La cosa grave è che probabilmente il proprietario del camper non sta commettendo nessun abuso, visto che probabilmente quello è uno stallo di sosta regolare e nulla vieta ai camper di utilizzarlo. Vi sono anzi moltissimi luoghi del centro storico di Roma che vengono suggeriti ai camperisti per pernottare liberamente (qui un esempio) ma forse questa è una di quelle cose che quando mai la città avrà un governo degno di questo nome andrà rivista. Anche perché se a Parigi la sosta libera dei camper sulle strade è fortemente ristretta, quando non vietata, un motivo ci sarà pure.

 

L’altro esempio è proprio all’ingresso della chiesa dei Santi Andrea e Gregorio al Celio.

 

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Come si vede dalla foto, un tipo dorme sulla soglia della chiesa, incurante del fatto di essere ben in vista. Certo, il luogo non è molto frequentato, ma non per questo ci si può lasciar andare a comportamenti che la nostra sensibilità giudica maleducati o, molto semplicemente, inaccettabili. E per reprimere questi fenomeni di degrado spicciolo non servono ordinanze o nuove leggi, ma solo dei vigili con gli occhi aperti e capaci di essere convincenti nel ricondurre i singoli a comportamenti civili.

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