A Milano Sala dichiara guerra alle tags. A Roma il problema non esiste (!)

Via Gela graffiti 7

 

Ci aspettiamo la solita sfilza di insulti al grido di venduti al Pd, chi vi paga, etc, etc. Ma tenere un blog impegnandoci il proprio tempo libero significa scrivere quello che si pensa e soprattutto quello che si vede infischiandosene delle accuse lanciate sul web.

E allora anche sul tema delle tags e del decoro in generale Milano batte Roma due a zero. Il fatto che Milano sia amministrata da un Sindaco Pd è del tutto irrilevante per noi. Anche perchè dal M5S ci aspettavamo qualcosa di più sul fronte del decoro. Anzi ci aspettavamo qualcosa e basta! E invece non è arrivato un bel niente: non c’è un delegato comunale che si occupi dell’immagine della città, non è stata inserita neanche una riga nelle dichiarazioni programmatiche e gli appelli che abbiamo lanciato alla Sindaca e alla giunta (inviando il nostro programma anti-degrado) non hanno ricevuto neanche una risposta.

Nel contempo a Milano, il Sindaco Sala eletto lo stesso giorno di Virginia Raggi e dunque avendo avuto lo stesso tempo a disposizione, ha già avviato una dura battaglia contro chi imbratta i muri, le metropolitane e le bellezze della città. “Deve essere chiaro a tutti che continueremo a rendere la vita difficile a chi deturpa Milano con le scritte”, ha dichiarato a Repubblica pochi giorni fa. E il seguito è stato la costituzione come parte civile contro G. B. un giovane colto a graffitare i vagoni della linea verde della metro e contro J. G. S. che aveva fatto irruzione in un deposito Atm e stava imbrattando i treni. Dal 2012 ad oggi, l’avvocatura di Palazzo Marino ha seguito 160 processi penali contro oltre 200 writers e Sala ha dato impulso all’attività legale chiedendo di incrementarla. Subito dopo la costituzione come parte civile contro i due giovani, il Sindaco ha spiegato che considera “particolarmente importante l’attività di repressione e prevenzione. Chi imbratta i muri o i mezzi di trasporto provoca un danno non solo di immagine ma anche concreto. Quindi la nostra sarà linea dura”.

Inoltre il Comune di Milano sta pensando di affidare le recinzioni dei cantieri della nuova metro a artisti di strada in modo che possano colorarle con graffiti di qualità in contrapposizione alle solite oscene tags. E a Roma? Nella nostra città purtroppo non è stata spesa neanche una parola sul decoro cittadino, nonostante la capitale sia la più devastata tra tutte le città occidentali. Per il Sindaco, la giunta e il consiglio comunale il problema sembra non esistere. Vi sono sempre altre priorità. Almeno queste benedette altre priorità venissero elencate seriamente e affrontate! In quel caso potremmo pensare che almeno la questione del decoro prima o poi verrà presa in considerazione. Invece dobbiamo constatare che fino ad oggi non si è fatto nulla su alcun tema concreto. Non c’è stato un solo provvedimento che sia stato capace di incidere sulla vita dei romani e che dia il segnale di quale strada voglia intraprendere la giunta.

Treno linea B 2

 

Grande è la delusione di chi sperava che il M5S potesse dare ascolto a quella frangia di romani (sempre più ampia) che considera prioritario il tema del decoro, perchè solo riprendendo il controllo contro le tags, sull’occupazione di suolo pubblico, sulle bancarelle, sui manifesti, sugli adesivi si può riprendere il controllo dell’intera città. Quel metodo Giuliani imitato in tutto il mondo che a Roma viene considerato una “non priorità”.

 

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