Il Consiglio comunale di Fiumicino ha approvato la delibera sulle opere per il Giubileo che di fatto dà il via libera alla costruzione di un porto per navi da crociera al vecchio faro. Si tratta di un investimento ingente che verrà portato avanti dalla compagnia Royal Caribbean che si aggiudica uno scalo privilegiato per le sue navi e potrà vantare l’approdo a Roma.
Del progetto, molto contestato da comitati e associazioni, avevamo parlato esattamente un anno fa, anticipando i pro e i contro di una simile operazione. Mercoledì 9 agosto 2023, un presidio di cittadini ha partecipato ai lavori del consiglio comunale di Fiumicino, sperando di riuscire a bloccare o rinviare l’approvazione della delibera che invece è passata con 13 voti (a favore la maggioranza di centro-destra), quattro contrari (Liste civiche, Sinistra Italiana, Pd) e due astenuti. Nello stesso tempo è stato approvato un ordine del giorno che prevede una commissione speciale sul Giubileo e sulla portualità proprio per studiare l’impatto che le navi di Royal Caribbean avranno su Fiumicino e su Roma. Qualcosa di simile l’avevamo proposta anche noi, in chiusura del nostro precedente articolo, proprio con l’obiettivo di approfondire le conseguenze di migliaia di visitatori che ogni giorno dovranno raggiungere la capitale per visitarla in poche ore.
I comitati contrari al progetto sono Carteinregola, i Tavoli del Porto, Cittadinanzattiva Lazio, Italia Nostra, Legambiente Lazio, Lipu, Mare Libero, Salviamo il Paesaggio e Vas. Contestano l’inserimento del “Porto della Concordia” nel DPCM del Governo Meloni, dell’8 giugno scorso, come “intervento essenziale” tra le opere del Giubileo. Perché essenziale, si domandano le associazioni? Davvero far giungere navi private su un molo a pochi km da Roma ha qualche legame con l’Anno Santo?
In realtà, aver inserito il Porto tra i progetti essenziali permetterà solo lo sveltimento delle pratiche necessarie alla realizzazione e in particolare al dragaggio del fondale. Il problema principale, infatti, sta nella scarsa profondità dell’attuale molo, che arriva a circa cinque metri mentre per le navi sono richiesti almeno 10/11 metri. Smuovere drasticamente il fondale e probabilmente rifare la stessa operazione più volte nel corso dei prossimi anni, potrebbe avere un impatto ambientale non indifferente.
A favore del nuovo porto c’è la maggioranza politica che guida il comune di Fiumicino. “Grazie a quest’opera arriveranno 13 milioni di euro di ristori che saranno utili a sostenere l’intermodalità, lo sviluppo e creare occupazione in città“, spiega il sindaco Mario Baccini che rivendica anche una quota dei biglietti turistici per il comune, con i quali realizzare opere utili. L’investimento ammonterà a quasi 440 milioni, tutti a carico di Royal Caribbean e prevede – oltre al porto – parcheggi, strade, rete idrica, arredo urbano e percorsi ciclopedonali.
Il cantiere sarà diviso in due parti: la prima, da completarsi entro dicembre 2024, include i moli per le grandi navi. La seconda, da terminare entro la fine del 2026, una marina per gli yacht privati, un rimessaggio nautico e un hotel. Secondo i promotori, si produrranno 6.900 posti di lavoro in fase di costruzione e 9.000 in pianta stabile.
Fin qui quanto paventato dai comitati e quanto promesso dai promotori. Ma vi sono altri problemi fondamentali di cui si parla poco e che diarioromano ha già sollevato. Aspetti che non costituiscono, a nostro avviso, un ostacolo assoluto alla realizzazione del porto, ma che meritano un approfondimento.
In primo luogo, a poca distanza da questo porto, ne sta nascendo un altro, del tutto pubblico che accoglierà navi da crociera di grande dimensione. In un’area così limitata, neanche a quattro chilometri tra l’uno e l’altro, due porti giganti che potranno ospitare fino a otto navi contemporaneamente! E poco più a nord c’é Civitavecchia, già oggi il primo scalo crocieristico italiano, con cinque navi ormeggiate ogni giorno, 820 l’anno e 2,7 milioni di crocieristi ogni 12 mesi.
I tre porti insieme, i due nuovi di Fiumicino e quello di Civitavecchia, potrebbero portare sulle coste laziali 1.700 navi l’anno, con quasi 5 milioni di viaggiatori. Ovviamente la stragrande maggioranza di questi vorrà visitare Roma, ammettiamo almeno il 70%, quindi 3,5 milioni di persone in più che si riverseranno nelle zone turistiche della capitale per non più di 8 ore al giorno. L’impatto sarà tale che non può non interessare il Sindaco di Roma e tutta la cittadinanza.
Sarà un impatto in parte positivo perché porterà consumi e richiesta di trasporti, ma anche negativo perché aumenterà quella quota di turismo mordi e fuggi che raramente apporta benessere vero in termini economici e culturali. Sarebbe, dunque, necessario pianificare fin da subito dei percorsi dedicati ai crocieristi, spingendoli magari verso quelle mete meno gettonate (ad esempio gli scavi di Ostia Antica), piuttosto che farli concentrare tutti su Colosseo, Vaticano e Pantheon. Sarebbe opportuno mettere in chiaro con le compagnie di navigazione, prima che l’investimento parta, che queste dovranno pagare una fee salata al Campidoglio se vorranno che i loro passeggeri possano attraversare il territorio capitolino in sei ore. Insomma paletti rigidi, regole chiare e compensazione degli interessi. Altrimenti il comune di Fiumicino avrà i propri ritorni, le compagnie potranno arricchirsi, e i romani pagheranno un prezzo alto senza avere un reale vantaggio per la città.
Sullo stesso tema
Nuovo porto al faro di Fiumicino: ospiterà yacht o grandi navi da crociera? | Diarioromano
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Le immagini sono tratte dalla scheda realizzata per la presidenza del Consiglio dei Ministri relativa all’intervento per il Giubileo n. 146
12 risposte
francamente i dubbi sulla concreta riuscita di tale impresa sono molti, conoscendo le conseguenze amministrative e certe competenze nella gestione futura. Chiederei di vincolare la costruzione di questa struttura portuale, ad un potenziamento serio della rete stradale, un nuovo ponte, una adeguata rete di trasporti, treno, bus da e per Roma che tocchi tutta l’area urbana dell’abitato, porterei i turisti nelle aree archeologiche di Ostia antica e all’oasi di porto che ha bisogno di fondi per evidenziare l’enorme patrimonio, gradirei che l’area dei bilancioni e della zona di fiumara grande fossero adeguatamente riasanate e valorizzate, costituendo un sito molto caratteristico testimonianza di un epoca ormai storica.
Ma quali ritorni per Fiumicino, solo distruzione di fondali marini delicatissimi, devastazione viaria che si unirà a quella corrente, alienazione della costa per i cittadini, nessun aumento di lavoro per i cittadini, stravolgimento legale di tutte le normative pubbliche sulla portualità italiana, oscuramento di Civitavecchia. Un crimine contro l’umanità.
Uno sviluppo economico per il Comune di Fiumicino è positivo,ma sono d’accordo con il signor Roberto per quanto riguarda le sovrastrutture inesistenti che danneggiano tutto il Comune,non solo un altro ponte,ma una metropolitana di collegamento per il porto della Misericordia,zona Sud e Roma,passando per Ostia Antica e Eur .
L’altra metropolitana collegata con Aereoporto e Roma ,sia per il porto Croceristico e merci ,che per la popolazione di Fiumicino paese esclusa dalla città di Roma a danno dei lavoratori pendolari e degli studenti per raggiungere le Università ed i licei superiori mancanti nel Comune .La pianificazione territoriale di mobilità sostenibile è al primo posto ,compreso il Ponte che colleghi Parco Leonardo con Ostia Antica e l’Eur per fuorviare agli intasamenti del traffico da Aereoporto a Ostia che reca da anni a Fiumicino paese danni a tutta l’area urbana alla zona Isola Sacra .PREVENIRE TUTTO CIÒ È DOVEROSO PER L’ AMMINISTRAZIONE COMUNALE ATTUALE …QUI NON SI TRATTA DI VALORI DI PARTITO,MA MIGLIORARE LA SOCIETÀ DI FIUMICINO È UN DOVERE DI TUTTI COLORO CHE USANO ECONOMIE DATE DALL ‘EUROPA PER I CITTADINI ITALIANI .BUON LAVORO A TUTTI, MAGGIORANZA E MINORANZA.GRAZIE
MIRELLA
Fiumicino è già congestionata dal traffico normale, figuriamoci con il nuovo porto per noi residenti sarà un altro incubo….finirà quello del ponte dell’aeroporto e inizierà quello del porto.
Purtroppo quello dell’Aeroporto non finirà.
Sarà un inferno per noi dell’Isola Sacra, prigionieri del traffico!
Condivido…la mattina x andare a lavoro sembra di stare sulla pontina…lavori infiniti
Che ne sarà della spiaggia di Fiumicino, con i cittadini che vedono il mare non sempre limpido,con i movimenti dei fondali delle grandi navi?
Non sarebbe il caso di allungare il molo che parte dal lungomare e portarlo oltre il futuro faro,in lunghezza?
Personalmente sono sempre estremamente a favore delle infrastrutture, perché significano sviluppo, quindi occupazione, quindi ricchezza, e se c’è più ricchezza ci sarà meno delinquenza, è 1 equazione oserei dire matematica, però mi ricordo bene che oltre 10 anni fa a Fiumicino era in progetto 1 mega porto turistico, iniziati i lavori ma dopo pochi mesi furono interrotti i lavori, nel Lazio sono collegate da autostrada solamente Roma e Frosinone perché ci passa la A1 Milano-Napoli, per Latina, Rieti, Viterbo, e dopo Civitavecchia, sono collegate con Roma con le strade che costruirono gli antichi romani 2000 anni fa, mi sembra persino superfluo aggiungere altro…
Un progetto avveniristico sperando che prima del porto.vengano costruite strade infrastrutture vie fognarie e soprattutto decongestionare il traffico che è già molto sostenuto. Potrebbe essere l’occasione di ristrutturare e ripristinare la rete ferroviaria che conduceva una volta fino a Fiumicino paese ammodernandola alle esigenze attuali e consentendo di avere più possibilità di arrivare a Roma oltra con i bus e le auto anche con il treno dato questo afflusso eccezionale di visitatori …
Un progetto avveniristico sperando che prima del porto.vengano costruite strade infrastrutture vie fognarie e soprattutto decongestionare il traffico che è già molto sostenuto. Potrebbe essere l’occasione di ristrutturare e ripristinare la rete ferroviaria che conduceva una volta fino a Fiumicino paese ammodernandola alle esigenze attuali e consentendo di avere più possibilità di arrivare a Roma oltra con i bus e le auto anche con il treno dato questo afflusso eccezionale di visitatori …
Purtroppo quello dell’Aeroporto non finirà.
Sarà un inferno per noi dell’Isola Sacra, prigionieri del traffico!
Un progetto folle, i fondali non sono adatti, da 5 metri vanno portati a 12, il traffico dei bus turistici finirebbe sull’unica via di collegamento con Roma, il viadotto dell’aeroporto, già intasatissimo, l’inquinamento di navi e bus si aggiungerebbe a quello dell’aeroporto con sicuri impatti sulla salute degli abitanti, a 2 km di distanza è già in costruzione un altro grande porto, dal punto di vista normativo per autorizzare l’ampliamento della concessione da porto turistico a crocieristico bisogna dare una interpretazione alla legge 509 che non ha precedenti e aprirebbe le porte a una deregulation della portualità italiana che ora è solo pubblica, con impatti sulle garanzie per i lavoratori portuali. È incredibile che una classe politica possa concepire un tale scempio ambientalistico e legale minacciando un altro importante settore infrastrutturale per avviarlo verso la privatizzazione di cui vediamo i risultati nella sanità e nelle telecomunicazioni, una vera ulteriore svendita dei gioielli di famiglia all’estero. Vergognoso.