Villa Spada: a due mesi dall’inaugurazione il ponte è ancora chiuso

Ponte Villa Spada chiuso 2

 

Essere in coda nel traffico e vedere davanti a sé una bella strada libera ma non percorribile provoca un certo fastidio. Se poi si scopre che quella strada è chiusa solo per la scempiaggine di qualche burocrate municipale, il nervosismo aumenta di molto.

E’ la sensazione che devono provare ogni giorno gli abitanti di Fidene/Villa Spada, quartieri popolosissimi, collegati alla Salaria solo da un vecchio ponticello a senso unico alternato. Lo vedete qui sotto e dopo 60 anni di onorato servizio è ora che vada in pensione.

Ponte Villa Spada

 

 

E’ troppo stretto perchè due veicoli ci transitino contemporaneamente, per cui è stato dotato di un semaforo che permette il passaggio alternato di pochi mezzi per volta, provocando lunghe file. Dopo anni di lotta dei comitati di quartiere, Roma Capitale, col contributo delle Ferrovie, appalta la costruzione di un nuovo ponte e di un passante che colleghi via Radicofani a via Incisa Val d’Arno senza il collo di bottiglia.
Il Sindaco Marino e l’assessore Pucci, pongono un count down sul cantiere, per dimostrare che l’opera sarà conclusa nei tempi previsti: 130 giorni dal loro sopralluogo. E in effetti, con un piccolo e innocuo ritardo, il raccordo viario viene finito.

Ponte Fidene Villa Spada-2
Il count down (foto Roma Today)

 

 

Peccato che qualcuno si sia dimenticato che su una strada ci vuole anche l’illuminazione. E si sia dimenticato di dare incarico ad Acea di piantare nuovi pali. E’ un pò che come se ristrutturaste la vostra casa senza prevedere una luce all’interno.

Ovviamente il collaudo non può essere effettuato per motivi di sicurezza, e quindi un’opera costata 4,2 milioni di euro resta così, inutilizzata.

Ponte Villa Spada chiuso
La rampa di accesso da via Incisa Val D’arno

 

Ponte Villa Spada sulla ferrovia
Il nuovo ponte sulla Ferrovia

 

Ponte Villa Spada lavori 2
Lo svincolo su via Radicofani

 

Ponte Villa Spada lavori

 

Cosa succederà ora? Probabilmente passeranno alcuni mesi prima che l’infrastruttura possa essere aperta e utilizzata. Nel frattempo i soliti vandali la “battezzeranno” con i loro osceni graffiti e le prime auto che potranno percorrerla avranno la sensazione di trovarsi su qualcosa di già vecchio e trascurato. Ed è probabile che nessuno pagherà per questa assurda dimenticanza. Se fosse stata un’azienda privata si sarebbero cercate le responsabilità di questa omissione, ma nel pubblico non accade.  E gli abitanti del quartiere restano in coda.

 

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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