Vigili: sono già pochi e li sprechiamo pure

L’inconsistenza della Polizia Locale a Roma è innegabile. Si tratta di un problema annoso, che l’amministrazione Marino aveva provato ad affrontare mettendo per la prima volta a comando del corpo un non-vigile, il rimpianto comandante Raffaele Clemente. Quel tentativo fu interrotto dall’amministrazione Raggi che appena insediata procedette ad una vera propria restaurazione nel corpo, portandolo però così a livelli di inefficacia e di assenza che non si reano mai visti.

L’amministrazione pare ora aver capito che così non si può andare avanti ed ha da poco proceduto alla nomina di un nuovo comandante generale del corpo nella persona di Antonio di Maggio. Come abbiamo avuto modo di spiegare, noi abbiamo qualche buona speranza che il comandante Di Maggio saprà imprimere una svolta tra gli agenti e siamo ben disposti a supportarlo, dal piccolo della nostra tribuna, in una sua eventuale azione riformatrice. Staremo a vedere.

 

 

Nell’attesa di vedere qualche primo segnale dalla nuova gestione, segnaliamo uno degli innumerevoli compiti che i vigili devono svolgere, spesso senza che vi sia un reale beneficio per nessuno, finendo per impiegare inutilmente il personale già abbondantemente sotto-organico.

Parliamo del servizio di rilevazione degli incidenti stradali che, come pochi sanno, costa non poco in termini di risorse umane ma fornisce risultati il più delle volte trascurabili quando non inutili (non per colpa dei vigili).

Per la descrizione del problema rimandiamo ad un recente post del SULPL Roma. In estrema sintesi, quando si verifica un incidente stradale in città, i conducenti coinvolti, o anche uno solo di essi, hanno la facoltà di chiedere l’intervento di una pattuglia dei vigili. Tale richiesta è del tutto discrezionale e nella grande maggioranza dei casi del tutto inutile, giacché il verbale elaborato dai vigili non viene poi richiesto dalle parti.

Un’attività del genere comporta dei costi per il corpo che dovrebbero essere in qualche modo ristorati dagli utenti coinvolti, cosa che però avviene in un numero limitati di casi.

 

Ebbene per cercare di trovare una soluzione al problema, un coordinamento sindacale dei vigili nel gennaio del 2017 scrisse al Sindaco Raggi proponendo una possibile soluzione. Ecco la lettera:

 

 

Peccato che passato oltre un anno le cose stiano ancora nell’incasinato ed inutile modo di prima.

Sempre perché gli amministratori attuali avrebbero dovuto cambiare tutto.

Ecco comunque un altro elemento su cui misurare l’effettiva voglia e capacità ci cambiare le cose del comandante Di Maggio.

 

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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