Via della Moschea, parabola del declino di Roma

Chiusura via Moschea2

 

Da una parte la Sindaca e gli assessori che si vantano di aver asfaltato alcune vie addirittura durante la conferenza stampa sul primo anno di attività, dall’altra strade che chiudono per tempo indefinito a causa delle buche. Via della Moschea è di nuovo interdetta al traffico per le pessime condizioni del manto stradale.

Già sarebbe grave se fosse la prima chiusura perché un Comune normale non arriva al punto di bloccare una strada ma interviene prima. In questo caso, però, siamo di fronte all’ennesima chiusura, forse la quinta in due anni. Una beffa per chi la percorre quotidianamente e che ha sentito promesse di riasfaltatura infinite volte. L’arteria è fondamentale per chi proviene dai Parioli, da Corso Francia e dal Flaminio in direzione Salario. Tanto è vero che perfino in questo periodo di scarso traffico, si formano lunghe code di auto costrette a svoltare per via dei Campi Sportivi.

Sembra un destino ineluttabile quello che ha portato prima alla chiusura della pista ciclabile e poi al blocco della strada. In realtà non si tratta di eventi soprannaturali né di cataclismi: il problema è solo la totale assenza di manutenzione. Lasciare allo stato brado una intera zona non potrà che portare al suo disfacimento.

Chiusura via Moschea

Chiusura via Moschea3

 

Nel marzo del 2016 la strada rimase chiusa per dieci giorni durante i quali furono rattoppate alcune buche. Nell’aprile del 2017 altra chiusura forzata per una “romanella” su una cinquantina di mini voragini. Nel gennaio del 2014 la via si allagò dopo un nubifragio e rimase impercorribile per diversi giorni.

Il quadro complessivo è desolante: non c’è solo il dissesto della strada, ma anche la pista ciclabile che resta chiusa per una crepa che nessuno ripara. Ogni venerdì, di fronte la grande Moschea, si tiene un mercato del rubato che fa rabbrividire e che lascia dietro di sé montagne di rifiuti.

mercatino rubato moschea

 

Viene da domandarsi come mai nelle altre città italiane queste cose non accadono. Eppure i romani pagano le tasse con le addizionali locali più salate d’Italia per cui avrebbero diritto ad ottenere quel minimo di servizi essenziali tra i quali la riasfaltatura delle strade. Il meccanismo dei microappalti non solo non funziona ma è difficile da controllare. Le infiltrazioni malavitose e la corruzione prosperano se il Campidoglio ha a che fare con centinaia di imprese, mentre l’appalto ad un unico committente permette di individuare facilmente il responsabile di una cattiva riparazione. La politica dei microappalti fu reintrodotta da Alemanno e oggi viene proseguita dalla Raggi che si vanta di svolgere manutenzione ordinaria quando il suo ruolo dovrebbe essere quello di affrontare alla radice il problema, rifondando il sistema di affidamento dei lavori.

Via della Moschea è in questo senso un simbolo. Chiusa infinite volte non è mai stata riparata come si deve e oggi dietro le transenne non c’è nessuno che lavora. Prima che ci scappi il morto qualche funzionario ha voluto chiuderla e così resterà per tanto tempo. Una città chiusa per mancanza di manutenzione.

 

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2 risposte

  1. ho scritto al municipio per chiedere quali siano i tempi della riapertura, mi è stato risposto che i fondi per i lavori sono stati trovati e che “entro la fine dell’anno” verranno effettuati e dunque riaperta la strada.
    a settembre con il rientro della popolazione mamme-figli dal mare e la riapertura delle scuole sarà impensabile affrontare il tratto acqua acetosa-campi sportivi-tangenziale che già ora implica una percorrenza a passo d’uomo.
    è veramente dissennato lasciare un quartiere in queste condizioni per mesi, è proprio un’assenza di senso.

  2. Grazie dell’aggiornamento. Proveremo a contattare anche noi il Municipio per capire se, avendo Itrovato I fondi, non c’è modo di accelerare I lavori per evitare mesi di odissea ai cittadini alla riapertura delle scuole.

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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