Verano: gli alberi pericolanti e il degrado del cimitero monumentale

I luoghi abbandonati sono i migliori per gli spacciatori di stupefacenti. Possono nascondervi la droga, commerciare con gli acquirenti, essere al riparo dagli occhi della polizia. Ebbene qualcuno ha pensato di nascondere ben 100 mila dosi di cocaina (quasi un kg e 100 grammi di polvere bianca) tra le tombe del Verano.

Il Camposanto è uno dei luoghi meno controllati di Roma, dove chiunque fa quello che vuole, i giardinieri latitano e le tombe sono coperte da erbacce e vegetazione spontanea.

Ma la situazione peggiore è per gli alberi: come in tutta Roma, anche qui il verde verticale non ha la minima manutenzione da anni. Vi abbiamo spiegato in un altro articolo come il Campidoglio a guida 5stelle non sia riuscito ancora ad assegnare un appalto per  le potature e la cura dei 300 mila alberi della città. E così anche dentro il Verano un grosso pino è precipitato a terra distruggendo tutto quello che ha incontrato. L’albero è rimasto lì fino al 17 luglio scorso quando i giardinieri comunali l’hanno portato via in tutta fretta per la visita di Salvini. Il vice premier uscente ha deciso di entrare al Verano per accertarsi di persona se i rom che vivono a largo Passamonti in roulotte di fortuna, utilizzano davvero i bagni del cimitero. Il direttore gli ha mostrato che in effetti le cose stanno così e che forse è pure meglio perché in alternativa farebbero i loro bisogni in mezzo alle tombe.

La visita del Ministro sembra sia stata piuttosto inutile se non fosse che almeno ha costretto ad accelerare i tempi per la rimozione del grosso tronco caduto. I danni però restano lì e probabilmente non verranno sistemati per molto tempo ancora. Guardiamo allora nella zona del Pincetto la devastazione provocata dall’incuria comunale.

Le scale sono state sbarrate
Il parapetto è distrutto nella sua interezza
Le radici del pino precipitato
L’area è stata chiusa al pubblico per pericolo

 

Nell’area vi sono diverse tombe alle quali è difficile accedere se non impossibile. Diarioromano ha chiesto ad alcuni visitatori se potessero raggiungere i loro defunti e due signore hanno risposto che attualmente sarebbe vietato ma loro lo fanno lo stesso, scavalcando la recinzione. Situazione molto simile al Cimitero Flaminio dove le strutture O, P e Q sono state chiuse per pericolo di crollo. Ma di questo cimitero ci occuperemo un’altra volta.

Torniamo al Verano perché qui c’è anche il problema del blocco delle concessioni. La vulgata popolare parla di cimitero completo dove lo spazio per aggiungere nuovi defunti si sarebbe esaurito. Ma non è del tutto vero. Vi sono infatti tombe tornate nella disponibilità comunale e cappelle che possono essere vendute all’asta. Ma in Campidoglio nessuno se ne occupa dal 2014, data dell’ultimo bando e per le casse comunali si tratta di molti soldi persi. Basti pensare che nel lotto 1 una cappella di medie dimensioni parte da una base d’asta di 650 mila euro. Per le disastrate casse capitoline sarebbe un incasso importante e nello stesso tempo aiuterebbe a manutenere il cimitero. Infatti chi acquista a caro prezzo una cappella avrà tutto l’interesse a tenere in ordine almeno l’area circostante.

Nel frattempo molte tombe sono state depredate, con furti di rame e piombo e alcuni visitatori sono stati rapinati.

Che differenza rispetto a cimiteri monumentali di altre capitali che vengono valorizzati e diventano perfino meta per i turisti. Basti pensare al Père Lachaise di Parigi o l’Highgate a Londra. Fatto sta che il Verano, ricco di sepolture famose (da Vittorio Gassman a Goffredo Mameli, da Trilussa a Alberto Sordi, da Peppino De Filippo a Aldo Fabrizi) potrebbe diventare un luogo di attrazione e di interesse per gli studiosi e i semplici turisti. Oggi è invece in abbandono e se cade un albero, i danni provocati verranno risistemati nell’anno del mai.

 

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