Una ferita dentro Villa Massimo: la Casina dei Pini è luogo per sbandati e vandali

Chiuso da 5 anni, l'ex bistrot cade a pezzi. Il Municipio attende un parere dalla Soprintendenza che non arriva mai

 

Quest’estate nei giardini di Villa Massimo andrà in scena una rassegna teatrale che avrà come quinta la terribile situazione della Casina dei Pini, un tempo un bar grazioso e raffinato e oggi rifugio per sbandati. Accanto c’è l’area giochi che fu riaperta dopo oltre sei anni di chiusura. Per evitare che i bambini entrino tra i locali fatiscenti della Casina, era stata eretta una recinzione che però è stata divelta e permette a chiunque di passare.

 

Nel 2017 il Campidoglio revocò la concessione al privato che gestiva il bar per alcuni vizi di forma. In quell’occasione emerse che negli anni precedenti, i locali erano stati ampliati senza autorizzazione e risultavano in parte abusivi. A quel punto tutto si è fermato nell’attesa di capire il da farsi.

C’è chi, come il gruppo del Movimento 5Stelle del II Municipio, chiede di abbattere l’intera struttura per restituire lo spazio ai cittadini. Altri, invece, sostengono si possa demolire solo l’ampliamento abusivo e ridare in concessione la parte restante dei locali. Ma per fare questo occorre un parere da parte della Soprintendenza di Stato che è stato chiesto da lungo tempo e non arriva.

Durante la campagna elettorale, la presidente uscente del Municipio, poi confermata, Francesca Del Bello dichiarò di volersi impegnare per creare un caffè letterario nell’area ma senza l’intervento della Soprintendenza nulla è possibile.

 

 

I residenti sono sfiduciati perché già dovettero affrontare una chiusura del tutto ingiustificata della Villa tra gennaio del 2013 e giugno del 2019. Sei anni per lavori di riqualificazione che in un mondo normale sarebbero durati sei mesi. Dopo quella lunghissima parentesi, ecco comparire il problema del bistrot.

Unica nota positiva riguarda il controllo da parte delle forze dell’ordine, evidentemente messe in allarme per il continuo ingresso di sbandati nella struttura. Mentre eravamo intenti a scattare le fotografie una pattuglia dei carabinieri ci ha notato ed è intervenuta. Siamo stati identificati e il militare ci ha detto che più di una volta sono state segnalate incursioni soprattutto di notte.

I tempi si annunciano molto lunghi. Non solo dovrà pronunciarsi la Soprintendenza ma poi dovrà essere predisposto un bando per l’abbattimento della parte irregolare e in seguito un altro bando per la concessione degli spazi. E’ probabile che i bambini del quartiere non vedranno mai aperta la Casina dei Pini e diventeranno adulti prima di potersi sedere a quel bar.

 

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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