Quella che viene comunemente definita “ordinanza anti-botti” è il provvedimento che, tipicamente ogni Capodanno, introduce il divieto di utilizzo di petardi e botti.
Da anni una tale ordinanza a Roma viene emanata a ridosso del Capodanno e sostanzialmente mai applicata, nel senso che non risultano mai controlli che effettivamente facciano rispettare i divieti.
Lo scorso anno il sindaco Gualtieri firmò l’ordinanza anti-botti il 29 dicembre e, come da tradizione, tutti a Roma ignorarono il provvedimento dando fuoco a tutte le polveri possibili e immaginabili.
D’altronde è innegabile che aspettare gli ultimi giorni per vietare i botti, dopo che la gran parte delle persone li ha già acquistati (consentiti o meno), non dà proprio il segnale che si voglia fare sul serio.
La netta impressione è che si tratti ormai di un rito che l’amministrazione capitolina di turno celebra ogni anno per non scontentare le associazioni animaliste, preoccupate per i nefasti effetti dei botti sugli animali domestici, pur sapendo che il provvedimento non sortirà effetto alcuno.
Ieri la LAV Roma ha emanato un comunicato stampa in cui chiede al sindaco Gualtieri di procedere anche quest’anno con l’ordinanza anti-botti tra Capodanno e l’Epifania, ma anche di rendere permanente una tale misura promuovendo una delibera che ne faccia una norma stabile per Roma Capitale.
Sull’opportunità di emanare anche quest’anno l’ordinanza anti-botti nutriamo molti dubbi, sia perché ancora una volta si è arrivati troppo a ridosso del Capodanno, sia perché già si sa che essa rimarrà lettera morta. Meglio quindi evitare di stabilire una norma, pur transitoria, ben sapendo che essa verrà del tutto ignorata.
L’idea di introdurre stabilmente nella normativa capitolina il divieto di fare botti a Capodanno ci vede invece del tutto d’accordo. Non si capisce anzi perché la cosa non sia già stata fatta, visto quanto si afferma normalmente nelle ordinanze. Questo un estratto dalle premesse del provvedimento dello scorso anno:
Si parla di “ingenti danni strutturali al patrimonio storico e archeologico di Roma“, di “emissione di inquinanti nell’ambiente in spregio agli adottati provvedimenti di riduzione delle emissioni“, di rischi soprattutto per i minori.
Considerato che tali rischi sono sempre associati all’utilizzo di botti e petardi e che il Capodanno arriva inesorabilmente ogni anno, cosa si aspetta a rendere permanente il divieto, con apposita delibera, così da dare ai romani un segnale chiaro per i prossimi anni?
Ovviamente ci saranno sempre quelli che del divieto si faranno beffe, ma con un’adeguata comunicazione si potrà convincere la gran parte dei romani che della tradizione dei botti a Capodanno si può fare benissimo a meno.
Intanto per quest’anno scommettiamo che il sindaco Gualtieri procederà col tradizionale rito dell’inutile ordinanza, anche in questo mancando di segnare una discontinuità con l’amministrazione precedente.