Troppi ostacoli per la nuova giunta. Comunque buon lavoro!

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Chi segue la politica scommette poco sulla lunga vita della giunta varata ieri da Ignazio Marino. Sono tanti i segnali che fanno pensare ad un “governo balneare” come si usava dire negli anni 80 per quegli esecutivi democristiani varati in fretta d’estate e che morivano giovani in autunno.

Per prima cosa il rapporto con Renzi è ormai del tutto logorato. Il premier ha evitato di intervenire alla festa dell’Unità proprio per non doversi esporre sulla nuova giunta Marino. Non poteva affondarla il giorno stesso del varo, ma neanche augurarle lunghe traversate dato che sembra essere più critico perfino dell’uomo della strada. Anche se non si capisce dove voglia andare a parare (dato che la caduta di Marino significherebbe per il Pd restare fuori dalla guida del Campidoglio per molto tempo), Renzi resta sul bordo del fiume ad aspettare che Orfini e Marino se la cavino da soli. Per Roma però non è un bene. La città, in vista del Giubileo, ha bisogno di un appoggio deciso del governo centrale, soprattutto finanziario. E un Renzi così scettico è difficile che allarghi i cordoni della borsa.

Seconda cosa la fuoriuscita di Sel dalla maggioranza. Un appoggio esterno non garantisce la stessa tenuta in consiglio comunale dove il Pd da solo ha un voto di margine. E appena il partito si farà prendere dai primi mal di pancia (cosa che capita spesso) sarà dura far passare delibere e bilancio.

Terzo aspetto negativo è la scarsa fiducia che gli stessi “uomini nuovi”, quelli che cioè dovrebbero rappresentare l’innesto più energetico, sembrano avere sul futuro dell’amministrazione. Né Stefano Esposito, né Marco Causi hanno rinunciato al loro posto di parlamentari quasi a volersi garantire un futuro in caso di caduta anticipata della giunta. Alla brava Marta Leonori questa possibilità non fu concessa, tanto che fu costretta alle dimissioni da deputato.

A proposito poi di “uomini nuovi” la figura di Marco Causi, uno degli uomini più importanti delle giunte Veltroni, ha il sapore della conferma di una politica di bilancio che non diede buona prova. Sugli altri assessori appena nominati, sospendiamo il giudizio e ci auguriamo solo che sappiano prendere in fretta le redini dei dipartimenti cui sono stati assegnati.

Marino non fa altro che ripetere stancamente la parola “decoro” come priorità della seconda parte del suo mandato. Diverse volte abbiamo provato a dargli qualche consiglio su cosa si debba fare per il decoro di Roma ma sembra sordo alle istanze dei cittadini. Purtroppo è il suo vero errore, non ascoltare chi lo vorrebbe aiutare davvero. Chi può dargli torto quando elenca tra le priorità dei prossimi 3 anni il decoro, la pulizia e i trasporti? Ma sono affermazioni generiche che valgono meno di zero se non accompagnate da provvedimenti semplici ed efficaci.

Intendiamoci non stiamo cantando il “de profundis” della giunta a neanche 24 ore dalla sua nascita. Tutt’altro. Ci auguriamo che Marino e il suo staff possano fare il miglior lavoro per la città nel solco di quei buoni provvedimenti già presi che vogliamo ricordare proprio per dimostrare che non ce l’abbiamo con il Sindaco:

chiusura di Malagrotta, riforma dei cartelloni pubblicitari, pedonalizzazioni, nomina del nuovo comandate dei vigili svincolato dalle logiche precedenti, pulizia nella gestione amministrativa con i bilanci approvati nei tempi previsti dalla legge, abbattimento dei lungomuro di Ostia, spostamento di ambulanti e camion bar dal Tridente, abolizione della clientelare manovra d’aula, sospensione dell’oscena festa della befana di piazza Navona, introduzione del registro delle unioni civili.

Ma se sono state fatte diverse ottime cose perché la percezione del cittadino medio è pessima? Dove sta il problema? La guerra che alcune lobbies hanno scatenato contro il Sindaco hanno fatto degenerare una situazione che era già sull’orlo del baratro: i vigili che si danno malati la notte di capodanno, l’Ama che smette di pulire le strade, i macchinisti metro che paralizzano la città. Il risultato è che i romani sono furibondi e accusano il Sindaco di ogni nefandezza. E lui per difendersi non dovrebbe far altro che allearsi con quei cittadini che lo vogliono aiutare.

Cominci ad incidere il bubbone delle bancarelle. Stronchi il fenomeno dei graffitari. Faccia pagare il biglietto del bus e disegni per terra piste ciclabili e corsie preferenziali. In un anno potrebbe ribaltare il giudizio su di sé. Altrimenti ci lasci nelle mani di un commissario per l’ordinaria amministrazione.

Altre possibilità non ce ne sono!

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