Tor Marancia: tra poche settimane il progetto vincitore per la trasformazione dell’ex scuola Mafai

L'attuale scheletro verrà demolito e al suo posto nascerà un centro di formazione del Teatro dell'Opera. Spazi anche per il quartiere

 

E’ come se la vegetazione spontanea volesse coprire la profonda ferita che questo scheletro abbandonato ha inferto a tutta la zona. L’ex scuola Mafai, all’angolo tra via di Tor Marancia e via Andrea Mantegna, è uno dei tanti edifici pubblici in rovina da troppi anni.

Anche se i tempi non saranno brevi, il futuro sembra ritrovato e qui nascerà un luogo di arte e formazione culturale di cui si parla da tempo. Oggi, sotto quei solai fatiscenti trovano riparo immigrati e senza dimora. Qualcuno è stato anche protagonista di fatti di cronaca tanto che comitati di quartiere e residenti chiedono di accelerare la demolizione ma la burocrazia ha i suoi passaggi che vanno rispettati anche se sono lenti, estenuanti, a volte ingiustificati.


Resta da decidere quale sarà il progetto vincitore del nuovo edificio
tra i cinque finalisti che sono stati scelti a fine 2021. Secondo quanto risulta a diarioromano la commissione si dovrebbe esprimere durante le prime settimane del 2023 e solo a quel punto potrà essere indetta una gara e in seguito aggiudicata. I fondi, 17 milioni, sono già disponibili e derivano dagli oneri di urbanizzazione pagati dai costruttori che hanno realizzato il grande palazzo di piazza dei Navigatori e l’ex ostello ovale di viale Giustiniano Imperatore che viene da tutti definito “il bidet”.

Non tutta la somma sarà impiegata per l’ex Mafai che – secondo alcune stime – vedrà un investimento di 700 mila euro per la demolizione e  5,5 milioni per la ricostruzione. Il resto del denaro serve a molte opere attese dal quartiere.

Su questo pezzo di terreno alberato compreso tra viale Odescalchi e viale di Tor Marancia sorgerà una struttura polifunzionale che ospiterà principalmente la scuola di formazione del Teatro dell’Opera con 500 studenti di canto e danza e un istituto per la preparazione degli artigiani che lavorano nel Teatro (circa 1.800 metri quadrati). I restanti 7/800 metri quadri saranno utilizzati per sale prove di musica, co-working, spazi destinati a mostre e concerti a servizio della zona. Nell’ambito del programma “Reinventing Cities“, fu bandito un concorso di idee e progettazione che ha ottenuto grande successo: a marzo del 2021 erano arrivate 86 proposte. La commissione capitolina ne ha selezionate cinque a fine 2021, inviando ai partecipanti alcune raccomandazioni.

Adesso si attende la scelta finale tra le 5 proposte che tarda ad arrivare ma che – ci si augura – sarà fatta entro le prime settimane del nuovo anno. Tor Marancia non vuole più attendere per la riqualificazione dell’area, visto il contesto generale che vede tante altre strutture in rovina. Dall’ex Fiera di Roma (che però sta per cambiare volto), alla piscina di via dell’Arcadia al fatiscente museo delle auto della Polizia. Per non parlare di un altro scheletro, in via Cerbara, di proprietà dell’Istituto San Michele. Insomma il quartiere vuole rinascere anche grazie agli edifici che insistono sul proprio territorio.


 

Per le precedenti puntate di Città in rovina, clicca qui

 

 

 

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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