Svuotacantine, adesivi e rom: le cause delle tante discariche abusive

 

Saremo pure ripetitivi ma finché qualcuno in Campidoglio non si deciderà a stroncare il fenomeno, continueremo imperterriti a parlarne. Gli adesivi illegali sono tra le principali cause delle centinaia di discariche abusive che invadono Roma.

I casi di cronaca dimostrano che gli svuotancantine sono all’origine del fenomeno dato che sversano illecitamente i materiali mentre i rom, con i loro roghi tossici, completano la filiera dell’illegalità. In queste ore sono state tre le discariche scoperte dalle forze dell’ordine e il meccanismo era sempre lo stesso.

All’isola ecologica di Mostacciano, nel IX° Municipio, anche alcuni operai dell’Ama facevano parte del sodalizio. In sostanza gli svuotacantine scaricavano rifiuti speciali nel CDR di Mostacciano nonostante sia vietato per operatori del settore. I dipendenti Ama chiudevano un occhio in cambio di una mazzetta e poi, durante le ore di chiusura del centro ecologico, facevano entrare i rom che portavano via i materiali più preziosi, quali batterie, rame, ferro. I rom a loro volta vendevano i materiali ad alcune ditte specializzate e il resto lo bruciavano nei campi, provocando roghi tossici. Solo al Centro Rottami srl di Cisterna di Latina sono stati conferiti materiali 208 volte in 18 mesi, per un guadagno di 52 mila euro intascato dai rom. Il costo del riciclo e dello smaltimento del resto del materiale, quello che non vale niente, veniva scaricato sulla collettività.
Tredici persone sono state arrestate e 25 autocarri sequestrati. Per tutti l’accusa è di traffico illecito di rifiuti, corruzione e furto aggravato.

Spostiamoci a Torrevecchia: qui una discarica abusiva di 2 mila metri quadri ospitava 50 metri cubi di rifiuti di ogni genere, dalle bombole gpl, a materiali plastici, ferrosi, divani, letti, finestre. Insomma tutto quello che si trova nelle cantine, negli appartamenti da svuotare, nei negozi chiusi da tempo. Anche in questo caso la gran parte del materiale è stata scaricata dagli svuotacantine illegali che come al solito chiedono cifre molto contenute per portare via la merce e ovviamente la gettano in discariche irregolari, tenendosi le cose di maggior valore. Il proprietario del terreno, un 83 enne, è stato denunciato per smaltimento illegale.

La discarica abusiva di Torrevecchia

 

Sulla Pontina Vecchia, invece, un terreno di 3 mila metri quadri ospitava eternit, rifiuti ferrosi e materiali pericolosi di vario genere. Molti di questi oggetti erano stati gettati nel fosso Malpasso, affluente del Canale Malafede. Nell’area abitavano 4 bosniaci, uno dei quali è coinvolto nel traffico illecito dell’isola ecologica di Mostacciano.

Ci fermiamo qui anche se gli esempi potrebbero continuare all’infinito. Una bomba ecologica viene sganciata ogni giorno sul territorio romano a causa della quasi totale assenza di controlli ma soprattutto per la libertà di movimento dei cosiddetti svuotacantine che hanno tappezzato la città con i loro adesivi. Non solo deturpano ogni cosa con le migliaia di adesivi lasciati senza rispetto, ma alimentano una filiera che Federica Angeli, di Repubblica, ha documentato in una bella inchiesta giornalistica che raccontava il percorso di questi furgoni dalla cantina fino al campo rom.

 

Tante volte si sente parlare la Sindaca o qualche assessore della necessità di chiudere i campi rom anche per i reati ambientali. Ma sarebbe molto più utile intervenire su chi li rifornisce. Per farlo basterebbe stroncare il fenomeno degli adesivi, il mezzo principale con cui gli svuotacantine rimediano clienti. Se si bloccasse il numero di telefono pubblicizzato sull’adesivo, in poche settimane nessuno li affiggerebbe più. Purtroppo questa vecchia proposta dei blog, si scontra con le difficoltà legislative (per bloccare un’utenza telefonica occorre il permesso di un magistrato) e con la scarsa volontà di attuarla. Se 5stelle e Lega, che in Parlamento hanno la maggioranza, presentassero una leggina con questo obiettivo, il problema si risolverebbe da solo.

 

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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