Sulle bancarelle il Sindaco Raggi fa scommesse con gli ambulanti

Come era facile prevedere, il primo vero spostamento di postazioni ambulanti dell’era Raggi si sta trasformando in una farsa.

Si è partiti infatti con l’amministrazione che ha comunicato con un solo giorno di preavviso agli ambulanti la necessità di non allestire i banchi in alcuni luoghi (piazza di Spagna, Pantheon, Fontana di Trevi, piazza Navona) a partire dal 1 gennaio.

Di fronte la mancata esecuzione delle disposizioni da parte degli esercenti, non solo non si ha notizia di provvedimenti sanzionatori a loro carico, ma addirittura l’amministrazione ha pensato bene di rispondere con la convocazione di un incontro senza neanche porre la condizione del rispetto delle nuove discipline.

 

L’incontro si è tenuto ieri, 7 gennaio, e dalla viva voce del Sindaco Raggi, registrata dal TGR Lazio, capiamo che si è risolto in un tostissimo penultimatum. L’amministrazione ha deciso infatti di dare altre 72 ore agli ambulanti per “trovare una soluzione”.

Sentire le parole del Sindaco per credere.

 

(dichiarazioni del Sindaco al minuto 11:35)

 

Dice il Sindaco della capitale d’Italia, a chi da 7 giorni sta violando una norma introdotta dalla sua stessa amministrazione:

Venerdì io non vi incontro di nuovo. Quindi se avete trovato una soluzione bene, se non l’avete trovata bene lo stesso. È una scommessa che si fa. Venerdì si smonta.

 

A nostra memoria mai si era visto a Roma un tale calarsi di brache del capo del governo locale di fronte a qualcuna delle lobby cittadine. Perché a prescindere da quello che poi venerdì deciderà di fare l’amministrazione, il solo fatto di delegare la soluzione di un problema cittadino a chi di quel problema è parte in causa dimostra tutta l’incapacità ed irresponsabilità di chi dovrebbe farsi interamente carico della decisione.

 

Noi non abbiamo assistito all’incontro tenutosi in Campidoglio, ma possiamo immaginare che il Sindaco abbia detto agli ambulanti, più o meno: se non vi stanno bene i luoghi individuati per le ricollocazioni dei vostri banchi, decidetene di alternativi entro venerdì. Se fosse questa la proposta, e davvero non riusciamo ad immaginarne altre, vorrebbe dire che si è lasciata agli esercenti la possibilità di individuare dove meglio piacerebbe loro stare senza considerare le numerosissime restrizioni che il centro storico di Roma presenta e che possono essere conosciute solo dagli uffici dell’amministrazione.

Che diavolo di processo si sarebbe messo in piedi con una tale proposta se non consentire agli esercenti di cominciare a buttarla in caciara trovando luoghi non idonei che però solo l’esame degli uffici competenti può giudicare tali?

 

Da ultimo, ma non meno importante, da quando in qua un Sindaco fa scommesse con gli esercenti invece di governare la materia coniugando le esigenze del commercio con quelle del decoro cittadino e dell’utilità pubblica?

 

Aspettiamo con ansia quello che accadrà venerdì ma fin da ora possiamo affermare che i tre individui della foto di cui sopra hanno con questa iniziativa certificato la loro completa inutilità (sulla loro incapacità ci siamo soffermati più e più volte): se infatti sono gli esercenti a dover trovare i luoghi dove ricollocare i loro banchi, a che servono un assessore al commercio e un presidente di commissione commercio, a parte fare da dioscuri al più imbarazzante Sindaco che Roma abbia mai avuto?

 

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