Si possono superare i cassonetti stradali? Proviamo da piazza Vittorio

All'esterno dei cassonetti restano perennemente rifiuti abbandonati. Al posto dei contenitori si potrebbero predisporre postazioni mobili presidiate. Con enormi vantaggi

 

 

 

Le immagini precedenti mostrano due diverse postazioni di cassonetti di piazza Vittorio. Come si può vedere, vi sono vari materiali lasciati in terra, ma chi conosce la zona sa che questo è quasi il massimo di pulizia che si riesce ad ottenere. Sarà l’elevatissima concentrazione di attività commerciali sulla piazza e nelle strade attigue, sarà una sensibilità diversa rispetto al decoro urbano delle tantissime persone di origine straniera che gravitano nella zona (pur ricordando che anche il romano medio non deve eccellere, considerato lo stato generale della città), sta di fatto che non sembra ci sia modo di tenere pulite queste postazioni di cassonetti.

La nostra proposta per risolvere il problema è di eliminare tutti i cassonetti presenti sulla piazza e sulle strade immediatamente limitrofe, sostituendoli con postazioni mobili, presidiate da personale AMA, allestite dal mattino alla sera in due o tre punti della piazza.

L’idea è di applicare sostanzialmente su piazza Vittorio il metodo delle MIE (Micro Isole Ecologiche) proposto dagli operatori della LILA: postazioni presidiate, sfruttando i tanti operatori non idonei alla raccolta presenti in AMA, dove poter conferire ogni genere di rifiuto durante tutto l’arco della giornata.

In questo modo l’unica limitazione sarebbe non poter conferire i rifiuti durante la notte, cosa gestibile sia per i cittadini che per gli esercizi commerciali, ma il vantaggio sarebbe di avere una differenziata di grandissima qualità e zero rifiuti per strada.

Ovviamente ci sarebbe sempre la possibilità per qualche furbo di lasciare rifiuti in strada durante la notte, ma la cosa diverrebbe così evidente da poter essere facilmente individuabile tramite controlli da effettuarsi nei primi periodi.

In attesa di conoscere il nuovo piano industriale di AMA, quello che dovrà indicare come si intendono raggiungere le percentuali di raccolta differenziata messe a presupposto del piano rifiuti, perché non si sperimenta il metodo LILA in un luogo problematico come piazza Vittorio?

Peraltro si tratterebbe di replicare in gran parte quanto già viene fatto in centro storico, dove la raccolta porta a porta viene affiancata da postazioni mobili per chi non avesse la possibilità di conferire nel proprio portone.

Infine, il metodo proposto toglierebbe il lavoro alle persone nell’immagine che segue e ai tanti altri che frugano nei cassonetti alla ricerca di oggetti o rifiuti da recuperare, spesso lasciando a terra i rimasugli delle loro ricerche. Questo genere di attività non sono decorose per chi le pratica né sostenibili per una corretta gestione dei rifiuti, per cui il farle cessare raggiunge un doppio obiettivo.

 

 

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Una risposta

  1. Qualsiasi cosa, purché si faccia.
    Sotto casa mia, un signore è sceso dalla macchina con due enormi buste nere, voleva gettarle nei secchioni. Una signora le ha detto che non poteva perché si vedeva che non erano rifiuti domestici e lui le ha riprese ed è andato via. Il giorno dopo i secchioni erano pieni, c’erano le due buste e un grande catino in plastica, di quelli usati nei cantieri. Per non parlare delle tante cassette di plastica per gli ortaggi, gettate dai ristoranti, dei cartelloni vecchi tolti da chi affigge quelli nuovi, dei cassonetti rotti che non si aprono e che danno la scusa per lasciare i rifiuti per terra. Io ho perso le speranze…

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