Scene di ordinaria bruttezza: la stazione Valle Aurelia

 

L’attenzione allo stato delle stazioni per garantire il massimo livello di sicurezza dei passeggeri assicurando al contempo elevati standard di decoro costituisce un caposaldo delle buone pratiche adottate dalle grandi città d’Europa. Solo a Roma accade che le stazioni, pur dotate di impianti di videosorveglianza, siano assalite continuamente dai writers che le considerano enormi vetrine atelier per mostrare i loro nomi di battaglia sottoforma di graffiti. Ricoprendo ogni cosa, dalla segnaletica agli ingressi, dai corridoi ai binari. Rendendo quelle stazioni luoghi squallidi in cui è sgradevole transitare o sostare, perché generano una senso di insicurezza e disagio psicologico.
E’ il caso della stazione Valle Aurelia.
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Valle Aurelia
Situata in zona semicentrale, serve un’area densa di strutture ricettive per turisti, dai residence ai bed & breakfast, trovandosi a breve distanza dal Vaticano. Ed è un’importante snodo di collegamento tra metropolitana, ferrovie regionali e bus di superficie. Un posto del genere merita un decoro all’altezza dei livelli europei. Magari…Oltre alla baraccopoli ricorrente sulle colline di Monte Ciocci – con vista sul traffico di Via Anastasio II – l’edificio della stazione è circondato da una selva di cartelloni pubblicitari che lo cinge d’assedio e gli spazi esterni ricoperti da una teoria infinita di graffiti vandalici.
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E se pensate che gli ambienti interni, pieni di telecamere a circuito chiuso, siano rimasti indenni dai graffiti, beh, dovrete ricredervi….

 

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Vi pare una stazione degna della Capitale d’Italia nel 2015?

 

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2 risposte

    1. Hai ragione anonimo, anche se non l’avevo dimenticata, più che altro la davo per sgomberata. Ma so benissimo che ricompare ciclicamente – e ciò vuol dire che alle prime avvisaglie di occupazione abusiva non si fa nulla per bloccare l’insediamento. E pensare che l’area fa parte di un parco istituito 2 anni fa…

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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