Salviamo il fico di via S. Giovanni in Laterano

Un albero spontaneo rischia di essere tagliato perché non incluso nei registri del Comune, mentre il leccio secco di p.za dei Cinquecento rimane lì

Da Paolo Gelsomini, animatore dell’associazione Progetto Celio, riceviamo e rilanciamo la storia seguente.

 

Un fico spontaneo che sta lì da una decina d’anni al punto di diventare una icona in quel tratto di via San Giovanni in Laterano priva di ogni presenza verde. Il fico è stato curato e protetto da un anonimo abitante che nel frattempo è morto. Anche il bar “Antica Roma” l’ha adottato proteggendo ulteriormente con il limite del piccolo spazio concesso ai tavolini dalla recente delibera comunale sulle OSP. Ma, come nelle favole, c’è sempre un lupo cattivo e così un altro abitante del popoloso condominio ha pensato bene di fare un esposto contro il fico che avrebbe ostacolato il posteggio handicap che in realtà sta a 15 metri dall’alberello.

La polizia locale ha fatto il sopralluogo ed ha visto che il fico occupava uno stallo dell’area riservata al parcheggio motorini. Questo è bastato per dare ordine di rimozione all’ufficio lavori pubblici del primo municipio.

Ma altri uffici della polizia di Roma Capitale hanno preso le distanze dicendo a voce che non era loro competenza ordinare l’abbattimento. D’altra parte il Dipartimento Tutela ambientale disconoscere l’esistenza del Fico perché è spontaneo e non è mai stato iscritto all’anagrafe degli alberi. Cosa che invece vorrebbe fare l’ufficio alberature del Comune ma il processo è lungo.

In questa dimensione Kafkiana ci siamo inseriti io come presidente dell’associazione Progetto Celio e Nathalie Naim come consigliera del primo municipio. Abbiamo scritto un po’ a tutti ed abbiamo telefonato al comando dei vigili per chiarire i contorni della assurda questione. I bravissimi gestori del bar Antica Roma hanno raccolto molte firme. Se non arriva un contrordine da parte dell’ufficio della polizia locale, il fico sarà abbattuto prima di ferragosto.

 

Una storia di ordinaria burocrazia, dove procedure stupide ignorano l’assurdità di rimuovere un albero che non dà fastidio a nessuno.

Probabilmente è la stessa stupidità procedurale che sta impedendo da anni la rimozione del leccio di piazza dei Cinquecento, quello che non risulta secco sui registri del Comune benché sia morto da molti anni.

Vogliamo scommettere che il fico di via S. Giovanni in Laterano finirà per essere tagliato mentre il leccio di piazza dei Cinquecento dovrà finire sulla testa di qualcuno per essere rimosso?

 

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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