Roma agricola – Agricoltura Capodarco

Una sede storica a Grottaferrata ed una a Roma. Agricoltura affiancata a servizi sociali, con particolare attenzione alla valorizzazione del territorio e alle pratiche ambientali sostenibili

I nostri sensi si affinano, cerchiamo spazio, aria più leggera, profumi, colori, sapori più veri. Il verde è magnetico, la rigenerazione un mantra.

 

Come quarta tappa della nostra panoramica esploriamo Agricoltura Capodarco, una cooperativa sociale che si sviluppa in due diverse sedi: una storica a Grottaferrata, nei pressi dell’abbazia di S. Nilo, e la seconda a Roma in via della Tenuta della Mistica, tra Tor Sapienza, Tor tre Teste e Torre Maura.

 

 

Nasce nel 1978 dalla Comunità di Capodarco di Roma, ad opera di Don Franco Monterubbianesi, ma poi si focalizza sull’attività agricola. Il terreno fu donato dalle suore francescane a Don Franco. La sede di Grottaferrata si sviluppa su 2 ettari, a cui si aggiungono 7 ettari di vigneto e 4 di uliveto.

Agricoltura Capodarco, casa famiglia Milly e Memmo ed il Centro di Formazione Professionale Capodarco sono le tre realtà che, facendo cose diverse, collaborano sinergicamente in questa sede, occupandosi principalmente di inclusione sociale e formazione professionale attraverso l’agricoltura biologica.

Sempre qui, il Viva-io è un laboratorio organizzato e gestito dalla cooperativa in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale – ASL RMH1: è un Laboratorio sociale florovivaistico per persone con disabilità psichica e mentale.

 

 

 

Oltre ad uno spazio dedicato agli animali ed un oliveto, ci sono anche i vigneti e la cantina: il vino è stato scelto come prodotto identificativo della comunità, sia per la compatibilità nella zona geografica dei Castelli Romani, e sia perché la bottiglia è un ottimo mezzo per raccontare la storia della comunità e far viaggiare il loro messaggio. Vendono i diversi tipi di vino bianco e rosso, attraverso i propri punti vendita, enoteche, Gruppi di Acquisto Solidale e la piattaforma digitale Gioosto.

 

 

L’altra loro sede di Roma, in via Tenuta della Mistica, nasce nel 1978, dopo aver ottenuto in affidamento 33 ettari di terre da Roma Capitale, e sottraendole anche in questo caso alla speculazione edilizia. Qui ci sono due casali rurali, in uno il punto vendita con bistrot e nell’altro il ristorante.

 

Oltre all’oliveto, in campo vengono coltivati molti diversi ortaggi: ci sono un campo di carciofi, delle serre fredde, tante verdure a foglia verde e qualche albero da frutta.

 

Tutti i prodotti si possono acquistare presso i punti vendita in entrambe le sedi e vengono anche consegnati a casa, nelle zone limitrofe. Nella bella stagione vengono organizzati anche eventi ed agri-aperitivi estivi!

 

In generale la cooperativa svolge azioni socio-sanitarie affianco all’agricoltura, beneficiando degli effetti terapeutici del contatto con il verde, ed è in tutto ciò supportata da figure professionali formate e con esperienza in questo ambito. Propone il lavoro come mezzo di riscatto della propria identità e libertà, offrendo servizi sociali con particolare attenzione alla valorizzazione del territorio e alle pratiche ambientali sostenibili!

 

Per una visita:

  • In entrambe le sedi troviamo un ristorante (a Grottaferrata anche pizzeria) e il punto vendita aziendale dove poter acquistare prodotti propri ed anche esterni selezionati.
  • Al Viva-io è possibile acquistare le piante e lavori floreali realizzati dai ragazzi della comunità!

 

 

 

Per info e aggiornamenti:

https://www.comunitadicapodarco.it/sede-principale/comunita-di-capodarco-di-roma/

http://www.agricolturacapodarco.it

https://www.facebook.com/agricolturacapodarcocooperativasociale/

https://www.facebook.com/agricolturacapodarcomistica/

 

 

 


Le altre tappe di Roma agricola

La Cooperativa Agricola Coraggio

La Cooperativa CO.BR.AG.OR

La Cooperativa Agricoltura Nuova

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
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