Rimozione degli alberi caduti. Ci si mette pure la magistratura a bloccare la pulizia delle strade

Decine di rami rimasti in terra e sequestrati senza un reale motivo. Bene l'inchiesta ma non a danno del decoro. Il caso di via di Villa Chigi

 

Non bastano le auto in sosta vietata a rendere difficile salire sull’autobus. In questa fermata di via di Villa Chigi una montagna di rami accatastati impedisce il passaggio sul marciapiede. In terra, coperto da escrementi e sporcizia, un avviso che spiega perché i tronchi stanno così da mesi.

Un sequestro giudiziario impedisce all’Ama o al Servizio Giardini di rimuovere questa robaccia e la scena si ripete poco più avanti, sempre in via di villa Chigi dove altre due montagne di rami secchi e sporcizia ingombrano la strada, levano posti auto regolari e sono un ulteriore colpo al decoro cittadino.

 

Qui l’avviso di area sottoposta a sequestro si legge meglio ma non spiega la “ratio” di un provvedimento che impedisce di pulire una strada.

L’inchiesta è stata aperta dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo e dalla pm Clara De Cecilia e punta a individuare eventuali responsabili di disastro colposo. Troppi alberi che cadono a Roma, troppi rami che precipitano sulle auto in sosta e purtroppo anche sulle persone. Incidenti provocati dalla cattiva manutenzione della vegetazione e dalle mancate potature. Un’indagine della magistratura è utile e ci auguriamo possa raggiungere conclusioni importanti. Ma il sequestro di decine di alberi caduti che rischiano di restare sul territorio per anni dovremmo proprio evitarcelo.

E’ probabile che la Procura voglia accertare l’età degli alberi, il loro stato di salute prima che rovinassero al suolo e dunque voglia sottoporre i resti a una perizia. Ma se anche così fosse, tale perizia deve essere svolta in fretta altrimenti rischia di non essere ritenuta più valida. Se trascorre troppo tempo, i rami lasciati seccare sotto le intemperie non potranno raccontare più nulla del proprio passato. Insomma ai fini dell’indagine sarebbe più utile portare via qualche pezzo e custodirlo in un magazzino piuttosto che lasciarlo in mezzo alla strada per mesi.

E invece tutto resta così, aumentando quella sensazione di degrado e abbandono che ci circonda oltre al disagio provocato a pedoni e automobilisti. In tutta Roma sono circa 100 gli alberi crollati sottoposti a sequestro: 100 cataste che non possono essere rimosse senza il via libera di piazzale Clodio che ci auguriamo arrivi in fretta.

 

 

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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