Raggi fuori dal M5S? Sarebbe un assist per il centro-destra

Secondo il Riformista la Sindaca si candiderà come indipendente. Una frammentazione di Pd, Raggi e 5stelle favorisce la destra

 

Una piccola bomba è stata sganciata da Nicola Biondo e Marco Canestrari che sulle pagine del Riformista hanno scritto di avere notizia sicura che Virginia Raggi sarà scaricata dai 5Stelle. I due sono molto ben informati sul mondo grillino in quanto hanno orbitato a lungo tra i pentastellati prima di uscirne orripilati.

Hanno mantenuto amicizie e contatti e dunque le loro fonti sono attendibili, quasi mai hanno sbagliato. E’ per questo che l’articolo di ieri sta facendo molto rumore e – se le cose andranno davvero come previsto dai due – potrebbe cambiare lo scenario delle prossime elezioni.

Secondo quanto scrivono Biondo e Canestrari il comitato che sta lavorando per la rielezione di Virginia è già scollegato dal Movimento. Si tratterebbe di una spaccatura venuta alla luce una settimana fa dopo che i 5Stelle nazionali hanno lanciato una piattaforma informatica sul voto nelle città. A quel punto alcuni stretti collaboratori della Sindaca avrebbero scritto in una chat che a loro la piattaforma  non interessava in quanto Raggi e 5Stelle sarebbero ormai su due strade diverse.

Ma c’è di più. La candidatura civica della Raggi avrebbe ottenuto il benestare di Di Maio che a sua volta si starebbe allontanando da Giuseppe Conte, ritenuto troppo debole e lento nella guida del partito.

Insomma una specie di tana libera tutti che permette a ciascuno di andare in una direzione diversa. Sarà vero? La Sindaca sta realmente prendendo una strada autonoma e con lei una parte del Movimento? Non ci sono certezze al momento ma se davvero la cosa si concretizzasse le conseguenze potrebbero essere clamorose.

Il Pd, in primo luogo, si troverebbe spiazzato. Oggi tra Letta e 5Stelle c’è un chiaro accordo per votarsi reciprocamente al secondo turno in caso di ballottaggio contro la destra. Ma se la Raggi non rappresenterà più il Movimento cosa farà il Partito Democratico? E’ possibile che il caos finirebbe per favorire il candidato di centro-destra, chiunque esso sia. Ancora oggi Salvini, Meloni e Taiani non hanno individuato il nome che correrà come candidato ma ciò nonostante la coalizione di centro-destra resta la favorita in molti sondaggi. Dunque il combinato disposto di una Raggi slegata da Conte, il candidato di centro-sinistra (Gualtieri? Caudo?) che non può contare sul totale appoggio grillino e il cane sciolto Calenda non potranno che far vincere la destra.

Fin qui il racconto politichese di una campagna elettorale che dovrebbe essere agli sgoccioli se solo il voto fosse stato confermato a giugno e invece è stato rinviato a ottobre con il pretesto del Covid. Ripetiamo ciò che abbiamo scritto in altre occasioni: il rinvio del voto è stato provocato solo dal fatto che centro-sinistra e centro-destra non erano pronti con i candidati. Si sapeva da tempo che a giugno i contagi sarebbero stati bassissimi tanto che il Lazio dovrebbe diventare zona bianca dal 14. E’ probabile che a ottobre, quando finalmente saremo chiamati alle urne, i contagi saranno in fase di risalita e questo dimostrerà ancora una volta quanto l’attuale classe politica sia interessata solo ai propri bisogni e dimentichi quelli dei cittadini.

Li dimentica al punto che nessuno ancora discute dei problemi concreti della città, dai rifiuti ad Atac, dal decoro al futuro dei trasporti. A parte Carlo Calenda che ha già un programma abbastanza definito e Giovanni Caudo che ha una lunga esperienza, tutti gli altri si limitano a parlare del nulla, a fare dichiarazioni senza capo né coda.

Roma meriterebbe candidati definiti con programmi seri e un dibattito di alto livello. E invece si prosegue con il teatrino della politica che non fa onore a nessuno, a partire dalla Sindaca uscente.

 

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