Ponte Lanciani. Le incompiute del ponte ciclabile e del passaggio pedonale

Per raggiungere Pietralata, gli abitanti costretti in mezzo alla strada. Il Ministero finanzierà il ripristino del passaggio. Niente di fatto per il ciclopedonale

Il ponte Lanciani divide e unisce. Divide in due il quartiere di Pietralata ma unisce il II col IV Municipio, cioè la zona di piazza Bologna con i Monti Tiburtini. Ha dunque un ruolo fondamentale per la viabilità stradale mentre è del tutto assente quella pedonale e dedicata ai ciclisti.
Anzi pedoni e ciclisti sono a rischio nel momento in cui decidessero di attraversarlo.

Per questo, nel progetto originario, erano stati pensati due passaggi: uno sul lato sinistro (con le spalle a via Lanciani) dedicato ai pedoni e uno sul lato destro per le biciclette. Nessuno dei due è percorribile e si tratta di due incompiute tipiche della realtà romana.

Dal 2019 i residenti di Pietralata chiedono che la rampa di accesso pedonale al Ponte Lanciani torni ad essere percorribile, ma senza esito. Chi deve raggiungere a piedi via dell’Origano, via Giovanni Penta e limitrofe, è costretto a passare accanto ai veicoli con evidenti rischi. Il Ministero delle Infrastrutture (che detiene la rampa) decise di chiuderla il 26 settembre del 2018 per motivi di staticità e solo pochi giorni fa, a distanza di quattro anni, ha deciso di finanziare i lavori di ripristino. Ma è presto per cantare vittoria perché prima occorre chiudere una convenzione tra Rfi e Comune di Roma e solo dopo si potrà bandire la gara. Per essere ottimisti passeranno almeno altri due anni.

Nel frattempo il Comitato Popolare Monti di Pietralata, che segue da vicino l’evolversi della vicenda, manderà delle proposte al Comune sperando di essere ascoltato.

Spostiamoci ora sull’altro lato del ponte e qui troviamo una passerella incredibile e lunghissima. Inizia e finisce nel nulla.

 

Parte da circonvallazione Nomentana sovrastando la vecchia tangenziale, poi si interrompe e poi riprende per terminare su via dei Monti di Pietralata. Si tratta di un percorso ciclopedonale ideato proprio per consentire ai ciclisti di transitare in sicurezza ma è rimasto così, incompiuto. Anche in rete si trova pochissimo su questa infrastruttura: il Messaggero spiega che secondo un vecchio progetto di riqualificazione dell’area, sarebbe dovuto essere completato nel 2016 ma oggi è solo fonte di degrado.

Nelle foto scattate da diarioromano si può vedere quanto sia ampio e suppore sia costato molti soldi. Mentre nella immagine che segue, tratta da ciclabiliaroma, è stato evidenziato l’intero ponte e per i ciclisti è veramente un peccato lasciarlo così in abbandono.

 

Sarà inserito in un’agenda (è il termine che va di moda oggi) da Comune, Rfi e Ministero? Al momento sembra alquanto improbabile.

 

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2 risposte

  1. Suggerisco quanto segue:
    Il Presidente della commissione mobilità di Roma Capitale dovrebbe convocare una commissione invitando:
    – RFI;
    – Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale;
    – Dipartimento Mobilità di Roma Capitale;
    – Ministero Trasporti;
    – Territorio.
    Raccogliere le informazioni necessarie a riempire “l’agenda” da pubblicare sul portale di Roma Capitale in modo che i cittadini sappiano quanto accade (anche se non invitati in Commissione);
    Individuare i passi successivi e relativi responsabili tempi certi; periodicamente il tema nella commissioni successive (anche congiunte con Mobilità e LL.PP.);

    Perché suggerisco questo ?
    Perché, a differenza dell’INCENERITORE, la mobilità sostenibile era nel programma dell’attuale maggioranza.
    Grazie a DiarioRomano.it

    1. Ottimo suggerimento di S.R. che proveremo a girare agli enti interessati. La trasparenza e l’informazione dei cittadini è requisito indispensabile per una buona amministrazione.

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