Piazza Castrolibero a Morena, un bell’esempio di riqualificazione stradale

Dopo sei mesi dal termine dei lavori, siamo tornati sul posto per verificare l'esito dell'intervento. Commercianti e residenti soddisfatti. Ora attraversare è molto più sicuro

 

Questo breve articolo su piazza Castrolibero potrebbe finire qui. Basta mostrare le due foto qui sopra sul prima e dopo il restyling per avere un’idea di come Roma potrebbe diventare più europea, più bella e soprattutto più sicura per pedoni e automobilisti.

Siamo a Morena, periferia est della capitale, sull’Anagnina e qui una strada e una piazza sono state trasformate grazie al buon lavoro svolto da Monica Lozzi, presidente del VII Municipio nella precedente consiliatura. La minisindaca aveva fatto dei passaggi pedonali e dei marciapiedi sicuri un obiettivo del suo mandato. A luglio vi avevamo già parlato della visione diversa dello spazio pubblico di Monica Lozzi. A distanza di sei mesi siamo tornati nella piazza per valutare l’impatto dei lavori e i risultati sono del tutto positivi.

Commercianti e residenti sono soddisfatti e anche nelle ore notturne (quando abbiamo scattato le foto) la sensazione è di maggior tutela per chi attraversa grazie alla forte illuminazione e al colore rosso della pavimentazione.

Vediamo ancora un altro confronto tra il prima e il dopo di un diverso angolo della piazza.

 

Tralasciando la presenza del terribile mercato nel 2020, nello scatto di oggi si notano i marciapiedi e i paletti dissuasori della sosta. Prima lo slargo era una spianata di asfalto dove non si coglievano i limiti tra gli spazi riservati alle auto e quelli dedicati ai pedoni.

Ora, quando la si attraversa in macchina, viene istintivo rallentare e fare attenzione, mentre in precedenza non si percepiva la differenza tra via Rocca Imperiale e la piazza.

Si tratta del primo luogo a “velocità 5” di Roma, almeno così fu annunciato in sede di inaugurazione. Una velocità tanto bassa sembra davvero difficile da rispettare e già una normale zona 30 appare più consona al passaggio dei veicoli, ma la presenza del mattoncino rosso in terra è un ottimo deterrente alle andature spedite.

Gli esempi di riqualificazione a Roma non sono tanti e la gran parte si trova nel VII Municipio: per esempio piazza Rosarno, all’Appio Claudio, che qui sotto si vede in corso di trasformazione (foto da Google Map) e di seguito come appare oggi, una volta terminata (foto da RomaToday).

 

Rendere la carreggiata più stretta, in modo da permettere ai pedoni un attraversamento più breve ed evidenziare il passaggio con colori o luci, è la ricetta utilizzata in tutta Europa per ridurre la mortalità sulle strade. A Roma, invece, esistono tantissimi attraversamenti davvero troppo ampi, soprattutto nelle zone più centrali. E non è un caso se la nostra città è perennemente in testa alle classifiche di vittime della strada.

A parte la lodevole eccezione del II Municipio che sta completando la riforma di tutti i passaggi pedonali davanti alle scuole, negli altri quartieri si assiste a interventi spot senza un vero criterio. Sarebbe il caso che un’indicazione venisse dall’assessorato capitolino ai Lavori Pubblici che dovrebbe imporre, in caso di intervento, il totale restyling degli attraversamenti in modo da imitare il più possibile l’esempio di piazza Castrolibero.

 

 

 

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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