Confessiamo di non apprezzare l’on. Giorgia Meloni, trovandoci normalmente in posizioni antitetiche alle sue su praticamente tutte le questioni. Inoltre non dimentichiamo che ella non volle partecipare all’incontro con i candidati Sindaco di Roma che organizzammo in occasione delle elezioni del 2016, non degnandosi neanche di un riscontro generico al nostro invito. Infine consideriamo un fatto irrispettoso dei cittadini la circostanza che l’on. Meloni continui a mantenere un seggio in Assemblea Capitolina nel mentre è deputata della Repubblica nonché leader del partito Fratelli d’Italia; come abbiamo più volte ribadito infatti, l’attività di consigliere in Assemblea Capitolina richiederebbe un impegno costante ed approfondito, specialmente per quelli di opposizione, e mancare ad un tale impegno vuol dire tradire il mandato ricevuto dagli elettori.
La scorsa settimana però la Meloni per una volta ha onorato il suo ruolo di consigliere a Roma squadernando in maniera magistrale nell’aula di Montecitorio l’ennesima presa in giro ai romani organizzata dal M5S.
I fatti sono essenzialmente questi:
- il 13 settembre u.s. l’Assemblea Capitolina ha approvato, con il voto favorevole anche del M5S, una mozione presentata dall’on. Meloni in cui si impegna il Sindaco a “… promuovere tutte le iniziative finalizzate a sollecitare il Governo affinché riconosca la centralità della Capitale attraverso la previsione di fondi e risorse speciali“,
- il 27 settembre u.s. una mozione praticamente identica, salvo che invece di impegnare il Sindaco era indirizzata al Governo affinché riconoscesse la centralità della capitale attraverso la previsione e lo stanziamento di fondi e risorse speciali, viene presentata alla Camera dei Deputati dall’on. Meloni ma bocciata dal M5S,
- lo stesso 27 settembre un’altra mozione sul ruolo e le esigenze di Roma Capitale viene presentata dal M5S ed approvata dall’aula ma con un dispositivo che più generico ed inconcludente non si potrebbe.
Ecco un estratto del testo della mozione approvata alla Camera (qui il testo integrale):
“Atto Camera
Mozione 1-00048
La Camera,
premesso che:
[…]
impegna il Governo:
1) ad adottare tutte le iniziative necessarie al fine di garantire un rafforzamento dell’ordinamento di Roma Capitale in attuazione dell’articolo 114, terzo comma, della Costituzione, a partire dal decentramento amministrativo e dal ruolo dei municipi, in attuazione dell’articolo 5 della Costituzione;
2) ad adottare iniziative per realizzare un progetto di rilancio di Roma Capitale e della macchina amministrativa capitolina, attraverso un’azione normativa idonea al potenziamento del ruolo della città di Roma quale capitale della Repubblica;
3) ad avviare, preliminarmente alla realizzazione di un progetto di rilancio, un approfondimento nelle opportune sedi in ordine ai principali conflitti di competenza tra Roma Capitale, regione Lazio, Città metropolitana di Roma Capitale e Stato e le problematiche relative all’attuazione e all’applicazione delle disposizioni relative all’ordinamento di Roma Capitale;
4) a valutare l’opportunità di coinvolgere il sindaco di Roma Capitale nelle riunioni del Consiglio dei ministri all’ordine del giorno delle quali siano iscritti argomenti inerenti – a vario titolo – alle funzioni conferite a Roma Capitale;
5) ad implementare, attraverso le iniziative di competenza, la riforma del federalismo fiscale al fine di completare l’attuazione dell’articolo 119 della Costituzione, che prevede non soltanto l’equilibrio dei bilanci degli enti locali e territoriali, nel rispetto dei vincoli economici e finanziari derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea, ma anche l’autonomia di entrata e di spesa;
6) ad adottare ogni iniziativa di competenza al fine di attuare l’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, con particolare riferimento alle iniziative di autonomia differenziata già avanzate dalle regioni;
7) ad adottare iniziative per riformare l’ordinamento degli enti locali al fine di armonizzare le disposizioni vigenti in materia con la riforma costituzionale del titolo V della parte seconda della Costituzione, in un quadro di efficienza e di funzionalità.”
Come si può leggere, si parla di “adottare iniziative”, “avviare approfondimenti”, “valutare”, “implementare la riforma del federalismo” ed ancora un paio di “adottare iniziative”.
Insomma fuffa, formule vuote, panegirici inconcludenti. O meglio, per dirla con Giorgia Meloni, di vere e proprie “supercazzole”!
Ecco il cuore del suo intervento alla Camera:
“Siete da premio Nobel: nella mozione di maggioranza su Roma Capitale non c’è scritto niente e negli otto punti del dispositivo non vengono mai citate le parole “poteri” e “risorse”. Qualcuno in quest’Aula dovrebbe alzarsi e spiegare perché ai romani dite una cosa e al resto d’Italia ne dite un’altra. Questa mozione è una supercazzola con cui avete voluto dire che ci state prendendo in giro e che a Roma non darete niente perché per voi è una città che deve perire. L’unica cosa che conta è far fare una bella passerella alla Raggi e a Conte e io non lo accetto. Fratelli d’Italia racconterà a tutti i romani quello che avete fatto oggi in Parlamento e ne chiederemo conto a voi e alla Raggi“.
E questo il video con il colorito intervento della Meloni.
https://www.youtube.com/watch?v=mC0UeNY_SjY&feature=youtu.be&t=470
Come detto, per una volta siamo completamente d’accordo con Giorgia Meloni: che il partito di maggioranza relativa si riduca a presentare ed approvare una mozione zeppa di buone intenzioni ma zero msure concrete dà la misura del disinteresse che il governo nazionale nutre per la capitale del paese.
Se veramente da parte del governo ci fosse un interesse a darsi da fare per Roma si sarebbero già viste iniziative pratiche e risorse.
Sul perché ciò non si sia ancora verificato e probabilmente non si verificherà, almeno nel breve, noi un’idea ce l’abbiamo.
Il prossimo 10 novembre si terrà l’udienza del processo che vede alla sbarra il Sindaco Raggi per il reato di falso documentale ed una condanna in primo grado è molto probabile. Se ciò dovesse verificarsi alla condanna seguirebbero le dimissioni del Sindaco, come da ella stessa dichiarato e ribadito dal capo politico del M5S.
Perché allora il governo nazionale dovrebbe spendersi per un’amministrazione che con buone probabilità tra poco meno di un mese andrà a casa?
Un tale scenario però, se da una parte libererebbe la città da personaggi inquietanti e dannosi come il grosso della giunta Raggi, riproporrebbe drammaticamente l’assenza di una qualsiasi alternativa all’attuale governo.
La Meloni infatti, a parte l’ottimo intervento che qui stiamo magnificando, non ha mai dato neanche l’impressione di voler fare la dovuta opposizione al governo cittadino pur mantenendo il seggio in Assemblea Capitolina.
Dell’inconsistenza, ed impresentabilità, del PD romano abbiamo detto a più riprese e la recente novità di Michela Di Biase che finalmente si è decisa alle dimissioni dall’Assemblea Capitolina, occupando nel contempo un seggio in Consiglio regionale, non contribuisce a schiarire il quadro. C’è infatti ancora Roberto Giachetti che mantiene i piedi in due staffe, consiglio comunale e Cmera dei Deputati, ma soprattutto manca del tutto un’organizzazione del partito che localmente faccia sentire una voce forte ed autorevole di opposizione.