Per l’ex Fiera di Roma è l’ora delle scelte

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Gli occhi della politica romana e dei giornali sono puntati sulla questione rifiuti, soprattutto dopo il blitz (poco produttivo) dell’assessore Muraro negli uffici Ama. Ne parleremo. Ma oggi vogliamo attirare l’attenzione su un altro tema, assai delicato, del quale si sta parlando troppo poco. Il destino dell’ex Fiera di Roma sulla Colombo.

Nella nostra rubrica “Città in rovina” avevamo dedicato la puntata del 16 novembre 2015 a questa enorme area dismessa dal 2007 sul cui futuro resta grande incertezza. All’epoca avevamo sollecitato le forze politiche, soprattutto il Movimento 5 Stelle, a prendere una posizione in merito. Cosa volete fare dell’ex Fiera? Proseguire nel progetto Caudo? Annullare tutto? Dai pentastellati non arrivò risposta, considerato che – come è normale –  in campagna elettorale si preferisce evitare di schierarsi pro o contro un progetto così complesso.

Ma ora che il M5S è al governo della città e che i termini per risolvere la questione sono scaduti, …….ora una presa di posizione chiara serve eccome. In gioco c’è il futuro di Investimenti SpA, la società a capitale misto (Camera di Commercio, Roma Capitale e Regione Lazio), proprietaria della nuova Fiera di Roma che è sull’orlo del fallimento. Per salvarla, l’unica chance è la valorizzazione dei terreni sulla Colombo. Altrimenti le migliaia di dipendenti perderanno il lavoro e il crack produrrà effetti devastanti sull’indotto. Ma in gioco c’è anche il futuro del quadrante sud di Roma, con un’area già costellata di edifici abbandonati (l’ex hotel di via Costantino, il palazzo di piazza dei Navigatori, etc).

Il Tar del Lazio aveva dato al Campidoglio 30 giorni di tempo per decidere sulle sorti dell’ex Fiera. Questo termine è scaduto lo scorso 23 luglio e nessuno in Comune si è pronunciato. Questo significa che il Tar potrà nominare un commissario straordinario che deciderà in autonomia, scavalcando la Raggi e l’assessore Berdini, sul futuro dell’area. Uno smacco per una giunta appena insediata che si vede scippare sotto gli occhi un progetto tanto importante.

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Gli interni dell’ex Fiera di Roma

 

 

LE ALTERNATIVE. Ma quali sono le scelte da fare? L’amministrazione Marino aveva approvato un piano messo a punto dall’ex assessore Caudo per realizzare servizi (scuole, verde pubblico, centri sportivi) a fronte dell’edificazione di 65mila mq. Di questi, solo una parte sarebbero stati destinati ad abitazioni e uffici, mentre la parte restante sarebbe andata appunto a servire gli abitanti del quartiere. Caudo andava fiero del suo progetto, in quanto riduceva di un terzo la cubatura prevista dalla giunta Alemanno e aggiungeva un valore sociale rilevante.

Ma la giunta Marino cadde poco prima che l’iter messo in piedi da Caudo terminasse. Il Commissario Tronca preferì non prendere posizione sul tema, giudicandola una scelta politica. L’amministrazione Raggi non ha fatto a tempo ancora ad esprimersi, per cui Investimenti SpA ha deciso di rivolgersi al Tar. Minacciata di fallire in poche settimane, la società ha chiesto ai giudici di imporre un termine al Campidoglio, prima che sia troppo tardi. Il termine appunto è scaduto lo scorso 23 luglio, ma Berdini e la Raggi non hanno portato avanti la delibera Caudo nè l’hanno annullata, proponendo una soluzione alternativa. Hanno preferito evitare il problema. Il neo assessore all’urbanistica ha dichiarato a Repubblica che la delibera sarebbe stata inviata in Regione per farle proseguire l’iter. Ma nella realtà della delibera si sono perse le tracce.

Finirà così che sarà un commissario a decidere? I tempi ormai sono strettissimi. Quando quasi 10 mesi fa chiedemmo alle forze politiche, M5S compreso, di esprimersi sul tema lo facemmo proprio perché sapevamo che la situazione era agli sgoccioli e che occorreva assumersi le proprie responsabilità. Fa male oggi sapere che la politica abdica al suo compito e preferisce passare la palla ad un commissario nominato da un Tribunale. Entro novembre Investimenti dovrà chiudere il concordato preventivo con le banche altrimenti sarà fallimento definitivo. Con agosto alle porte, occorre un sussulto di orgoglio da parte della nuova giunta. Arriverà?

 

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