Per Cinecittà grande sviluppo, ma la strada per arrivarci resta da terzo mondo

Sulla Tuscolana, le installazioni della "via del cinema" sono tutte crollate. Il Pnrr ha finanziato 9 nuovi teatri di posa in una zona tra le più degradate

Da una parte Cinecittà che prevede nuovi studi e teatri di posa, dall’altra la via Tuscolana che versa in condizioni di tale degrado da suscitare un moto di sdegno. Il contrasto è stridente perché gli storici studios sono al centro di un piano di sviluppo notevole.

Pur rientrando per il rotto della cuffia nelle scadenze del Pnrr, su Cinecittà saranno investiti quasi 220 milioni di euro. Sono state già assegnate le gare per nove teatri all’interno della struttura (cinque nuovi e quattro da restaurare), mentre gli altri studi che dovevano sorgere sui terreni adiacenti, in via di Torrespaccata per ora non vedranno la luce. Si trattava di altri 40 milioni di investimenti necessari a costruire ulteriori otto sale di posa.

Pur senza lo stanziamento previsto su Torrespaccata, l’operazione renderà Cinecittà leader in Italia e uno dei riferimenti in Europa. I nuovi teatri saranno dotati di tecnologie all’avanguardia e potranno ospitare produzioni internazionali, anche televisive.

Per raggiungere Cinecittà, però, occorre percorrere alcuni chilometri di via Tuscolana che non sono minimamente presentabili. Si era deciso, nel 2006, che questa sarebbe stata la via del Cinema tanto che l’allora Sindaco Veltroni (cinefilo e appassionato) aveva voluto installare sui marciapiedi una serie di pannelli e incastonare sull’asfalto delle stelle che avrebbero dovuto ricordare i nomi dei personaggi e dei registi che hanno fatto la storia del grande schermo.

Oggi i pedoni, invece di ammirare le fotografie di Mastroianni, Gassman, Anna Magnani, trovano questo.

 

La gran parte delle pensiline è distrutta o seriamente danneggiata. Molti pannelli che ricordano la storia dei grandi film girati a Cinecittà sono recintati mentre le fioriere che dovevano abbellire il percorso sono state vandalizzate e usate come cestino dei rifiuti.

Il mix infernale fatto di inciviltà delle persone e totale trascuratezza delle istituzioni ha provocato un degrado inimmaginabile in altre città italiane. A questo si aggiunge la sporcizia che invade ogni angolo della Tuscolana, in maniera addirittura peggiore rispetto alle altre zone di Roma che certo non brillano per pulizia.

Passeggiare in questa consolare equivale a mettere in fila i costanti fallimenti delle nostre amministrazioni. Una ciclabile che ha scontentato tutti ed è spesso invasa da veicoli e rifiuti. I marciapiedi ricoperti di cartacce, cartoni e imballaggi abbandonati, come fossero una discarica.

 

Ma torniamo alle panchine del cinema. Nelle foto più in alto ne abbiamo viste due e qui di seguito altre due in un diverso tratto della strada. Tutte costantemente sono ricoperte di graffiti e tags ma questa è la regola a Roma. La novità consiste nel crollo dei pannelli che descrivono le storie di Giulietta degli Spiriti di Fellini, le biografie di Mastroianni, Sordi e Loren. Sopra le panchine, i tiranti gialli in ferro sono tutti crollati e tra l’altro rischiano di staccarsi del tutto.

 

A questo punto sarebbe meglio rimuovere tutte queste strutture e arrendersi al fatto che a Roma non può esserci qualcosa di pubblico sui marciapiedi che resti ben tenuto per più di due anni. Qui la manutenzione non si fa. Si tagliano i nastri, si annunciano grandi novità e poi si passa al progetto successivo senza mai pianificare una gestione ordinaria.

Vogliamo scommettere che quando sarà pronta la nuova Cinecittà, entro il 2026 per rispettare le scadenze Pnrr, la Tuscolana verserà ancora nell’abbandono più totale?

 

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Una risposta

  1. Solo recentemente ho visto “imbiancare” i muri di cinta di Cinecittà, credo per la prima volta dopo l’inaugurazione con Mussolini: in precedenza imbiancavano solo l’ingresso. La Tuscolana è mantenuta più o meno come tutta Roma.

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Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

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D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
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