P.za Navona: 40 banchi su 60 sanzionati dai vigili!?!

Riprendiamo il lancio di ieri dell’ufficio stampa della Polizia Locale sui controlli espletati presso i banchi del mercatino della Befana di piazza Navona:

 

Controlli in atto sui banchi di Piazza Navona
#controlli #tutelaconsumatore

Il Comando Generale ha disposto controlli su tutte le attività di piazza Navona #municipio1: su oltre 60 banchi, ne sono stati sanzionati fino a questo momento circa 40, per vari tipi di irregolarità in relazione al titolo autorizzativo.

Sono stati apposti i sigilli a due box per difformità totale rispetto alla concessione del Dipartimento Sviluppo Economico e Attività Produttive.

 

 

 

 

Purtroppo non è dato sapere di più sul tipo di sanzioni elevate ed è possibile che alcune (molte?) di esse si riferiscano a piccole difformità rispetto alle norme. Rimane però il fatto eclatante che la gran parte delle postazioni ambulanti del più noto, prestigioso (almeno per il luogo che lo ospita) ed in vista mercatino di Natale di Roma siano risultate in qualche modo irregolari. Addirittura due postazioni sono state chiuse per totale difformità rispetto alle concessioni.

 

La prima riflessione che suscita una tale notizia è: ma se il mercatino più in vista e conosciuto è a tali livelli di illegalità, chissà come sarà messo il resto dell’ambulantato romano (la risposta a questa domanda sta probabilmente nelle troppe bancarelle che ogni giorno strabordano sui marciapiedi, nei furgoni parcheggiati sempre male, ecc.).

 

L’altra riflessione è collegata all’attività dell’assessore al commercio Capitolino Carlo Cafarotti. Dell’assessore e delle sue idee sulla festa della Befana ne abbiamo parlato giusto qualche giorno fa, rimarcando l’inadeguatezza, a nostro modesto avviso, di tali idee.

A prescindere però da come lo si immagini il mercatino di piazza Navona, quello che fa trasalire è un assessore che disquisisce del tema, prospettando possibili ulteriori interventi, e non si accorge dell’evidente mare di illeciti che caratterizzano i banchi allestiti.

Così dichiarava Cafarotti a Romatoday la scorsa settimana:

Stiamo provando a lavorare per portare delle migliorie, quelle possibili. Avvieremo un’interlocuzione con la Sovrintendenza per capire se possiamo mettere delle luminarie. E capiremo se è possibile intervenire sulle postazioni per quanto le ripeto è difficile. Però no, quella di quest’anno non è la festa definitiva.

 

L’assessore valutava addirittura se spendere dei soldi per provare ad abbellire un po’ lo squallido scenario del mercatino ma gli sono sfuggite le numerose magagne rilevate ieri dai vigili. Non che si pretenda che Cafarotti sia un esperto di diritto amministrativo o di norme comunali (benché in quel ruolo ci si aspetterebbe qualcuno con un minimo di competenza) ma santo cielo ce l’avrà qualche funzionario capace di accorgersi se in piazza Navona ci sono illeciti macroscopici, o no? Non sarà mica che l’assessore si è contornato di yes men tanto accondiscendenti quanto incapaci di svolgere le mansioni minime dei rispettivi incarichi, vero?

 

Infine, sempre in relazione alla brutta intervista rilasciata dall’assessore Cafarotti, ricordiamo anche il passaggio relativo alla nota famiglia di operatori ambulanti, i Tredicine, quelli che a detta di Cafarotti vengono a volte discriminati dai giornali.

Ebbene noi non sappiamo quante delle molte sanzioni elevate ieri dai vigili a piazza Navona abbiano riguardato postazioni riconducibili ai Tredicine. Considerata la loro preponderante presenza nel mercatino di piazza Navona è probabile che molte di quelle sanzioni siano state elevate nei confronti di loro attività, così come può darsi che sia loro uno o entrambi dei banchi chiusi per totale difformità rispetto alle concessioni.

Come che stiano le cose, quanto rilevato ieri dai vigili a piazza Navona conferma che la difesa dei Tredicine fatta da Cafarotti nell’intervista a Romatoday era fuori luogo, immotivata e probabilmente ingiustificata.

 

Non solo quindi a Roma ci ritroviamo con un assessore al commercio con idee retrograde e bislacche, come abbiamo provato ad argomentare la scorsa settimana, ma il personaggio dimostra anche di non saper cogliere violazioni macroscopiche delle norme. Come possa un elemento del genere governare il commercio di Roma è cosa che sfugge alla comprensione.

Purtroppo quella dimostrata da Cafarotti è una combinazione di incapacità, irresponsabilità e presunzione simile a tanti altri elementi della Giunta Capitolina (Meleo, Montanari, Gatta, tanto per fare dei nomi, e la lista potrebbe continuare), con l’aggravante che all’assessorato al commercio all’inizio Virginia Raggi aveva messo un elemento di valore, quell’Adriano Meloni che era emerso come un vero gigante se confrontato a tutti gli altri assessori. Peccato però che Meloni fosse una testa pensante con idee che confliggevano con le mere difese di certi interessi particolari portate avanti da altre parti dell’amministrazione e per quello fu caldamente invitato (diremmo meglio, costretto) a dimettersi per far posto ad un perfetto allineato come Cafarotti.

Perfettamente allineati, così devono essere gli assessori a Roma nell’era del M5S. Che poi siano anche incapaci, irresponsabili e presuntuosi poco importa. L’importante è che siano allineati e che facciano poco, praticamente niente. Ecchissenefrega se però così la città continua a sprofondare.

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