Nuova puntata dello scandalo bancarelle a Termini

Il mercatino di Piazza dei Cinquecento è abusivo, anzi no. “Via le bancarelle da Termini”, diceva Jacopo Pescetelli, assessore alle attività produttive del I municipio, il 12 febbraio, “seguirà presto un atto formale per ripristinare il decoro”.

 

bancarelle Termini 3

 

bancarelle Termini 5

Peccato che le bancarelle illegali – 3 abusive, una con licenza del VI municipio (Tor Vergata) e non del Primo (centro storico), 3 con licenza itinerante che stavano ferme, le rimanenti che superavano ampiamente lo spazio consentito (alle quali era stato comunque rilasciato il permesso di operare sulle banchine di Termini!) – dicevamo peccato che le bancarelle illegali, siano rimaste lì per un altro mese, fino a marzo, e quindi un altro mese ancora (fino ad aprile) senza che l’atto formale per ripristinare il decoro di Jacopo Pescetelli si sia mai visto.

E da lì che ci siamo insospettiti, abbiamo nuovamente denunciato, e grazie a un tweet di un nostro lettore, siamo arrivati alla Polizia Locale, che ci ha risposto in merito alle bancarelle di Termini che possiedono “regolare permesso”.

Insomma, le bancarelle che i giornali si affrettarono a chiamare “abusive”, non solo erano in parte autorizzate, ma secondo i vigili della pattuglia “Echo 18”, in forze al Primo gruppo di Polizia Locale, avrebbero il permesso a sostare sulle fermate degli autobus.

 

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Un assurdo mondiale, uno scandalo internazionale, che l’amministrazione comunale, di concerto con il municipio che decide l’esatta collocazione, abbiano deciso di autorizzare un mercatino di bancarelle fisse – 3 o 4 non fa differenza – direttamente sulle pedane di attesa dei bus.

Ma la cosa più inconcepibile, è che almeno 5 bancarelle abusive (sul numero esatto le ricostruzioni non coincidono) siano rimaste sulle banchine del capolinea di Piazza dei Cinquecento fino ad oggi, dopo che il 12 febbraio erano state dichiarate “completamente illegali” dalla presidente della commissione commercio del I municipio, Stefania Di Serio e in procinto di essere spostate dall’assessore alle attività produttive, Jacopo Pescetelli.

Dal 12 febbraio al 2 giugno, fanno quasi 4 mesi di guadagni illeciti e di sfregio alla legalità e al decoro come pure di messa a repentaglio dell’incolumità dei passeggeri.

Ieri, puf!, riappare la questione sui giornali:

 

bancarelle Termini 1

 

 

bancarelle Termini 6

“Sfratto” dalla stazione Termini. Le bancarelle verranno quindi “spostate”, secondo la delegata alla sicurezza Raffaella Matarazzo. Non eliminate, abolite, abrogate. Bensì trasferite, ricollocate in area più consona, magari in periferia, a gravare ulteriormente sul decoro e la pubblica sicurezza dei cittadini di serie B.

Deve esserci qualcosa che non capiamo: un mercatino di bancarelle da quarto mondo sosta irregolarmente /abusivamente sul piazzale della stazione centrale di Roma Capitale per molti anni – roba che a Parigi, Madrid, Berlino, Londra, ma pure Atene, l’avrebbero smantellato in 5 minuti – e ora che finalmente viene dichiarato illegale, il Comune invita gentilmente i proprietari delle licenze e operatori dei banchi a spostarsi in altra sede????

Ma non c’è scritto, sul regolamento comunale in materia di commercio su area pubblica (del. C.C. 35/2006), che la DECADENZA DELLA CONCESSIONE DECENNALE DEL POSTEGGIO E RELATIVA AUTORIZZAZIONE è prevista “se da controlli effettuati dalla Polizia Municipale il titolo autorizzativo e/o la concessione risulti manomessa o contraffatta” (art. 24 comma 5), per non dire abusiva?

La presenza irregolare o abusiva sancita dalla Polizia Locale, qualora fossero veritiere le affermazioni del 12 febbraio della presidente commissione commercio del I municipio riguardanti la completa illegalità delle postazioni insistenti sulle banchine di Piazza dei Cinquecento, non causerebbe dunque la DECADENZA delle concessioni/autorizzazioni, quindi l’annullamento dei posteggi fissi e a rotazione?

La delegata alla sicurezza – e vicecapo di gabinetto del sindaco Marino,  Raffaella Matarazzo, parla di spostamento delle bancarelle (quali? Una, due, tutte?) in area più idonea. Vista la pervasività del commercio regolare su strada, fenomeno degenerativo perché fuori controllo, crediamo che l’unico spazio dove mettere le bancarelle, qualora non passibili di revoca o decadenza delle concessioni/autorizzazioni, sia l’interno di uno dei tanti mercati rionali semivuoti e abbandonati.

Non di certo sui marciapiedi, nelle piazze, nelle strade o piazzali di collegamenti ad altre fermate o stazioni della metropolitana e degli autobus (vedi Flaminio, Anagnina, San Paolo, Laurentina). In centro come in periferia.

Nel caso in questione, chiediamo al minisindaco del centro storico, Sabrina Alfonsi e all’assessore al commercio del I municipio, Jacopo Pescetelli, di opporsi al trasferimento delle bancarelle di Piazza dei Cinquecento in altra zona ricadente su suolo pubblico, impegnandosi a trovare una collocazione alternativa all’interno dei mercati rionali al coperto sul territorio municipale.

Contestualmente, ci appelliamo all’assessore alla Roma Produttiva, Marta Leonori, affinché sostenga la dirigenza del Primo Municipio nella ricerca di sistemazione alternativa dei posteggi isolati fissi e gruppi rotativi di Piazza dei Cinquecento, nell’ambito di mercati al coperto, escludendo quindi la ricollocazione su area pubblica, anche in virtù del processo di riforma dei mercati rionali in itinere, che prevede la stesura e pubblicazione online della mappatura di tutte le postazioni commerciali su suolo pubblico (prevista per novembre, poi febbraio ed infine scomparsa dai radar).

 

bancarelle Termini 7

Le bancarelle sui marciapiedi della stazione Termini sono l’ultimo gesto di arroganza di una lobby che mascherandosi dietro all’emergenza abusivi, sta lentamente invadendo ogni centimetro di spazio pubblico con banchi di vestiti e cianfrusaglie inguardabili ma regolari, autorizzati da funzionari e amministratori distratti o compiacenti.

Nulla a che vedere col commercio ambulante degli altri paesi d’Europa. Ci piacerebbe che una volta i rappresentanti istituzionali agissero nell’interesse generale e non di una singola categoria, per quanto potente e aggressiva.

Ci piacerebbe che una volta i rappresentanti delle associazioni di settore, dicessero una parola chiara sullo scandalo di Piazza dei Cinquecento e iniziassero a concepire nuove modalità di vendita, nuovi allestimenti, nuove offerte commerciali di qualità, senza abusare delle concessioni – comunque in scadenza nel 2017 – per riproporre schemi di vendita che assomigliano di più a delle favelas, che non a postazioni moderne di un ambulantato serio e decoroso, nonché sostenibile.

 

 

 

 

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2 risposte

  1. la situazione è complicata…dubito fortemente che non abbiano licenze . Ogni tanto i giornali e i politici commettono delle leggerezze perchè l’articolone può indurre al populismo e portare qualche voto. Nel breve periodo. Poi nel lungo i voti si perdono.
    A mio avviso si dovrebbe lavorare sulla presentabilità più che sullo spostamento.

    PS
    voglio sottolineare che state riportando articolo discordanti e dichiarazioni politiche contrastanti. Tutto questo poi va riportato con le sconfitte al TAR. Ma se il giudice appura che la realtà è diversa da come raccontata…

  2. “Ci piacerebbe che una volta i rappresentanti delle associazioni di settore, dicessero una parola chiara sullo scandalo di Piazza dei Cinquecento e iniziassero a concepire nuove modalità di vendita, nuovi allestimenti….”

    mi dispiace per voi ma i rappresentanti delle associazioni non possono concepire nuove modalità di vendita ecc. Gli ombrelloni li vogliono il comune e il municipio . Quello è il banco prescritto dalle norme!

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