Non dimentichiamoci chi abbiamo all’Ambiente

Rincorrendosi sempre di più le voci di un prossimo rimpasto nel governo cittadino, pensiamo di fare cosa buona nel ricordare a tutti, Sindaco anzitutto, il livello indegno di troppi assessori romani.

Della titolare all’Ambiente, Pinuccia Montanari, abbiamo cercato di dare un giudizio definitivo a gennaio di quest’anno, quando l’assessore si è esibita in una vera e propria presa in giro dei cittadini romani allestendo l’ultima sceneggiata sul tema di Spelacchio.

 

Ci si deve essere proprio appassionata la Montanari a quella brutta storia se l’altro giorno non ha perso l’occasione per ritornarci sulla sua pagina facebook, dando la notizia dell’archiviazione da parte della Corte dei Conti dell’esposto del Codacons sull’allestimento di Spelacchio. Questo il testo pubblicato:

 

È stato archiviato dalla Corte dei Conti l’esposto dell’associazione di consumatori Codacons sull’albero di Natale allestito da Roma Capitale in Piazza Venezia. Il massimo organo di controllo della spesa della Pubblica Amministrazione, dopo aver acquisito dal Dipartimento di Tutela Ambientale tutti gli atti e una relazione dettagliata sulle procedure, non ha rilevato alcuna irregolarità.

Voglio esprimere soddisfazione per questa notizia che ribadisce, ancora una volta, la correttezza di questa Amministrazione nella gestione dei soldi dei cittadini e voglio ringraziare la dirigente Rosalba Matassa, insieme a tutto il personale del Servizio Giardini, per il grande lavoro che hanno svolto e che stanno svolgendo. Nel 2017 sono state espletate 28 gare pubbliche nel settore del verde di cui 16 per forniture e 12 per servizi. Tutto nella massima trasparenza e correttezza. Si tratta di un cambio di rotta che i cittadini della Capitale si aspettavano dopo le gravi vicende giudiziarie che hanno coinvolto la manutenzione del verde di Roma nel recente passato.

Il nostro Spelacchio, diventato idolo di grandi e piccini, anche a causa di una campagna denigratoria senza precedenti, esce a testa alta anche da questa vicenda. Presto tornerà a Roma, come promesso, trasformato in una casetta di legno dedicata alle mamme e a i loro bambini.

Andiamo avanti avendo come obiettivo il solo bene di Roma.

 

E niente, l’assessore deve avere seri problemi di comprendonio se continua a difendersi da accuse di irregolarità nell’allestimento di Spelacchio che, a quanto ci risulta, solo il Codacons deve aver avanzato.

Le critiche all’amministrazione su questa vicenda sono state tutte politiche ed avrebbero richiesto delle risposte non dai giudici amministrativi bensì dagli organi politici romani, che però evidentemente si guardano bene dal rispondere ai cittadini.

Perché l’assessore invece che continuare con la ridicola storia di Spelacchio “diventato idolo di grandi e piccini” (dimostrandosi così ancora una volta il più imbarazzante assessore all’Ambiente che si ricordi a Roma) non si decide a rispondere alle domande su Spelacchio che fin dall’11 dicembre scorso noi ponemmo?

Del tipo:

  • perché l’albero nel 2017 è costato tre volte quello del 2016?
  • perché a Roma si spendono soldi dei contribuenti mentre in tante altre città l’albero lo pagano i privati?
  • perché si è ricorsi all’affidamento diretto e non si è fatta una regolare gara?

 

L’ultimo punto è particolarmente importante e dimostra quanto poco abbia capito della vicenda l’assessore. Ella infatti nel suo post magnifica il lavoro dell’amministrazione nella gestione dei soldi dei cittadini e parla delle 28 gare pubbliche espletate nel settore del verde.

Ma gliel’ha detto qualcuno alla Montanari che per l’allestimento di Spelacchio non c’è stata alcuna gara e si è ricorsi all’affidamento diretto?

Spelacchio a parte, ma davvero ci aspettiamo che una così possa risolvere i gravissimi problemi romani dei rifiuti e della gestione del verde pubblico?

 

 

Sempre sulla pagina facebook dell’assessore abbiamo notato un post di qualche giorno fa in cui la Montanari annuncia una gara per la fornitura dai 500 ai 700 nuovi alberi stradali (curiosa una gara che prevede un numero variabile di alberi). Dal che capiamo che l’assessore si deve essere resa conto che la storiella raccontata finora per cui sì si stavano abbattendo tanti alberi presunti malati o a fine vita ma nel contempo se ne stavano piantando 12.000 con l’operazione di riforestazione urbana non stava in piedi (e non ci ha fatto una bella figura il Sindaco a metterci anche la propria faccia).

Noi di quanto poco debba capirci di alberi e più in generale di ambiente la Montanari abbiamo già provato a spiegarlo nell’ultimo post citato. Nel caso però non fosse ancora chiaro in cosa consista la buffonata della cosiddetta “riforestazione urbana”, rilanciamo un recente post della pagina facebook Green City Roma dove lo spiegano bene. Ecco il testo e qualche immagine:

 

L’Assessore all’Ambiente di Romacapitale dice nei suoi comunicati che a Roma sono stati piantati 3000 alberi per compensare la strage di alberi che si sta compiendo in tutta la città. Bene. Noi di Green City Roma oltre ad avere fatto l’accesso agli atti per sapere da dove provengono questi 3000 alberi (sono stati comprati regalati o altro?), l’indicazione della specie e il luogo della messa a dimora (tra qualche settimana avremo le risposte) siamo andati a vedere due di questi luoghi (presto andremo a vedere anche altri posti) dove è stata fatta questa ” Operazione di Forestazione Urbana partecipata”.
Prima location :
Domenica 11 Febbraio 2018 Parco Bonafede Tor Tre Teste.
Sopralluogo Venerdì 16 Marzo 2018
Gli alberelli piantatati (mediamente un centinaio) sono tutti alti 30 centimetri tranne qualche decina di Pini alti invece alti un metro già piegati dal vento e messi a dimora (così come tutti gli alberelli) senza nessun tutore. Intorno alla zona di messa a dimora non c’è nessuna recinzione. l’unico avviso dell’esistenza di nuovi alberelli è un pezzo di plastica bianca e rossa (sì plastica) su ognuno di questi virgulti. In un filare di alberelli vicino alla scuola ci sono invece su questi “alberelli sacrificali” (materiale usa e getta per la campagna elettorale) delle mani di carta con i nomi dei bambini che hanno partecipato alla messa a dimora ( non sarà certo piacevole per quei bambini scoprire che a Marzo del 2019 del loro alberello non ci sarà più traccia,ma questo è). Noi sapevamo di questa riforestazione (siamo andati lì apposta) e magari lo sanno gli organizzatori. Sarà più difficile per gli operai che dovranno occuparsi di tagliare l’erba quando sarà alta distinguere gli alberelli dall’erba. Chi si occuperà poi di annaffiare quei virgulti , visto che nel parco non c’è neanche una fontanella? Ecco le foto

 

 

 

 

 

A parte chiedere al Sindaco di far smettere la Montanari di prendere in giro i cittadini, ma davvero ella crede che costei sia in grado di gestire l’Ambiente a Roma?

 

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