Niente da fare: la Regione Lazio nega la tutela al centro storico di Roma

Un paio di settimane fa abbiamo parlato dell’iniziativa dell’associazione Carteinregola che ha scritto al presidente della Regione Zingaretti e al Consiglio Regionale del Lazio, perché relativamente al centro storico di Roma siano applicate “specifiche prescrizioni di tutela da definirsi, in relazione alla particolarità del sito, congiuntamente da Regione e Ministero”.

Nei giorni scorsi l’aula della Pisana era infatti impegnata ad approvare una nuova versione del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) e l’occasione era propizia per rimuovere l’assurdo limite che esclude dalla tutela del piano gli insediamenti iscritti nella lista del Patrimonio dell’UNESCO, tra cui il centro storico di Roma.

 

Purtroppo però, nonostante la mobilitazione di associazioni e cittadini, la maggioranza che guida la Regione Lazio ha deciso di lasciare tutto com’è e noi rilanciamo il comunicato di Carteinregola per ogni ulteriore dettaglio.

Di seguito una sintesi delle conseguenze di questo ennesimo nulla di fatto:

 

“Anche questa volta quindi, in corrispondenza del Centro storico di Roma  nel Piano Territoriale Paesaggistico Regionale resterà la  “macchia rossa” che l’attuale  cartografia lascia all’interno delle Mura Aureliane. E chissà per quanto tempo ancora.

Nessuna tutela dal PTPR  quindi, neanche per  i “villini” dei tessuti dei quartieri novecenteschi, a rischio demolizione e ricostruzione anche in eguito alla Legge della rigenereazione urbana regionale del 2017.

Potranno quindi  continuare  a proliferare, nel centro storico e nella città storica, interventi che non saranno sottoposti a nessuna autorizzazione paesaggistica vincolante, ma solo a “pareri”.
Siamo allo stesso punto di partenza. Con buona pace di tutte le esternazioni indignate per il Mc Donald’s alle Terme di Caracalla.”
Davvero curioso questo PD romano: da una parte si schiera convintamente contro l’apertura di un McDonald’s vicino alle terme di Caracalla, ricorrendo addirittura ad un’interrogazione parlamentare, mentre dall’altra, come maggioranza in Regione Lazio, nega proprio quella tutela che potrebbe contrastare iniziative come quella dell’ultimo McDonald’s.

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Una risposta

  1. Ma, veramente, mi pare che non tutto il PD romano fosse contro l’apertura del MdDonald’s. Il PD del 1° municipio, per esempio, “sapeva e taceva” e poi sosteneva che “aveva le mani legate”. O mi sbaglio?

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