Post quasi monotematici oggi, dedicati al commissario Tronca ma soprattutto a quello che gli viene proposto di fare che spesso lascia intravedere vecchie logiche di potere, evidentemente tutt’altro che archiviate a Roma.

Questa volta partiamo da una serie di priorità che il Municipio I ha comunicato al commissario Tronca e di cui siamo stati informati.

Prima di entrarvi nel merito vogliamo segnalare che sarebbe cosa apprezzabile rendere questo tipo di informazioni minimamente pubbliche, così da mettere i cittadini in condizione di valutare l’operato degli amministratori. E se per il Municipio I questa informazione ci è in qualche modo pervenuta, per tutti gli altri Municipi nulla si sa di quali sono le priorità che i rispettivi presidenti hanno voluto comunicare.

Venendo ai temi che il Municipio I ha deciso di segnalare in via prioritaria al commissario vi troviamo:

– la carenza di personale degli uffici (è un problema cronico di questo Municipio che per di più, se non andiamo errati, è privo da mesi del dirigente dell’area commercio, il municipio che ha di gran lunga il maggior numero di attività commerciali),

– una serie di lavori pubblici (tra cui il giardino di via Giulia),

interventi sulla mobilità (molto limitati ma sorprendentemente è menzionata la ciclabile del tunnel di Santa Bibiana, e questo è buono),

– una serie di interventi collegati al Giubileo, tra cui la pedonalizzazione di alcune aree, appalti per manutenzione strade e verde, lo spostamento di alcune attività ambulanti,

– la richiesta di portare avanti le attività del Tavolo del Decoro (che sono ancora ferme al grande spostamento di camion bar e bancarelle del luglio scorso),

– la richiesta di portare avanti l’informatizzazione degli uffici del Municipio (quanto mai necessaria).

E fin qui diremmo tutto bene, per quanto ci stupisce come non vi sia alcun accenno alla necessità di approvare il nuovo regolamento di polizia urbana (fondamentale in particolare nel territorio del Municipio I) o le modifiche normative necessarie a frenare l’invasione di pseudo-somministrazione (paninerie, pizzerie, kebab, minimarket) in centro storico; probabilmente ognuno avrebbe preferito vedere qualcos’altro in lista (noi ad esempio avremmo apprezzato la richiesta di pattuglie dei vigili specializzate a sanzionare e rimuovere i veicoli in sosta d’intralcio sui percorsi pedonali, specialmente laddove impediscono il passaggio delle carrozzine, e sulle corsie preferenziali) ma in generale gli elementi presenti sono condivisibili.

Vi è però un’ultima richiesta nella lista del Municipio che ci ha lasciati basiti, ed è la necessità di emanare il nuovo bando dei “Librai”!

Di cosa tratta questo bando lo abbiamo spiegato lo scorso luglio, quando ci occupammo della liberazione di via delle Muratte dal suk che la soffocava da anni.

In estrema sintesi, nel 2011 l’Assemblea Capitolina approvò una delibera che, andando in deroga al divieto di autorizzare nuove bancarelle a Roma, prevedeva il rilascio di massimo 50 postazioni di cosiddetti “librai”, ossia bancarelle che devono vendere almeno il 90% di prodotti editoriali (libri, ma anche guide turistiche, calendari, mappe, cartoline, ecc.) e niente abbigliamento o alimentari. I luoghi dove autorizzare questi banchi sono numerosi e comprendono Via delle Muratte, Piazza della Repubblica, Largo Cairoli, Via del Gambero.

Ora ci chiediamo, chiediamo a voi ma soprattutto chiediamo alla Presidente Alfonsi: che razza di priorità c’è nell’autorizzare di nuovo delle bancarelle di cui nessuno, ma proprio nessuno, sente il bisogno a parte coloro che eventualmente riusciranno ad allestirle?

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Com’era il suk di via delle Muratte
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Come si presenta ora la strada (e come DEVE rimanere)

 

Con tutti i problemi che già ci sono con il commercio ambulante, con lo stesso municipio che chiede al commissario di spostare alcune postazioni durante il Giubileo, che urgenza c’è nel lasciar allestire di nuovo quattro suk (perché questo erano, altro che librai!) che con estrema fatica si riuscì a rimuovere e pure a spese dei contribuenti?

Senza contare che le librerie, quelle vere, sono già in grossa difficoltà, schiacciate dalla concorrenza di internet e sempre di più a rischio chiusura. Eppure queste costituiscono dei presidi culturali sul territorio ed andrebbero in qualche modo tutelate, mentre consentendo di riallestire di nuovo le bancarelle dei “librai” gli si fa un’ulteriore concorrenza sleale, rischiando di assestargli il definitivo colpo di grazia!

Non possiamo escludere che vi siano dei validi motivi che a noi sfuggono per chiedere di riallestire i suk le postazioni di cui sopra. E saremmo ben lieti di conoscerli questi motivi dalla Presidente o da chiunque altro, ma temiamo che anche questa volta (come già accaduto per la festa della Befana, dove se la Presidente ci avesse dato ascolto si sarebbe risparmiata una pessima figura, con il rischio anche di strascichi giudiziari) non saremo degnati di risposta. E con ciò rimarremo con i nostri cattivi pensieri su quali possano essere ‘sti benedetti motivi.

Riponiamo quindi le nostre speranze nel commissario Tronca, contando che egli non si faccia sfuggire la contraddizione nel chiedere da una parte la rimozione di alcune bancarelle per il Giubileo e dall’altra di procedere con un bando che di nuove bancarelle ne autorizzerebbe addirittura una cinquantina!?!

 

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3 risposte

  1. Scherziamo ? dopo l’intervento dell’anac a piazza navona ci rifanno ? ! Ora aspettiamoci le solite interviste del municipio e dei comitati del centro storico con le loro spiegazioni sub-reali!

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