Le bancarelle di via Nomentana traslocano nel mercato di via Catania

La buona notizia arriva da Campidoglio e II Municipio. Più discutibili gli spostamenti previsti al Prenestino e a Torpignattara

(immagini di repertorio dei banchi di Porta Pia già spostati)

 

 

Il Dipartimento Attività Produttive ha deciso di dare seguito ad una richiesta del II Municipio che prevede lo spostamento degli ambulanti che oggi sono in via Nomentana, altezza civici 47/49, all’interno del Mercato Coperto di via Pavia/via Catania. Lo scorso 14 luglio, il Municipio aveva sollecitato la richiesta e mancava solo il benestare dell’assessorato capitolino, arrivato in queste ore.

Dunque, se non ci saranno ricorsi o ostacoli particolari, da mercoledì 1 settembre anche il tratto di via Nomentana tra via Messina e via Ancona, dovrebbe essere liberato dalle ingombranti bancarelle.

L’aspetto migliore di questa vicenda è che la destinazione dei banchi sarà un mercato rionale, un luogo deputato ad ospitare il commercio ambulante, e non un’altra strada. Da tempo le associazioni di cittadini, i comitati di quartiere e gli osservatori che tengono al decoro di Roma sostengono che le ricollocazioni devono essere fatte nei mercati, perché questi stanno spesso morendo per via dell’assenza di clienti che sono ovviamente attratti dalle bancarelle presenti sui marciapiedi.

 

 

Ecco perché l’altro provvedimento annunciato relativo ad uno spostamento di banchi in V Municipio convince meno rispetto a quello di via Nomentana. Parliamo delle postazioni “a rotazione” di piazza Ronchi in zona Prenestina che saranno ricollocate in via Alberto da Giussano sul marciapiede. Stessa cosa avverrà per gli ambulanti di largo Perestrello, a Tor Pignattara, che saranno inviati in via Tovaglieri altezza dei civici da 21 a 25.

In questi ultimi casi, la scelta è stata solo spostare il problema e non risolverlo. Sicuramente l’area di piazza Ronchi tirerà un sospiro di sollievo ma a danno dei residenti di via Alberto da Giussano che si troveranno il marciapiede invaso.

I marciapiedi devono restare destinati al passaggio pedonale e non alla presenza di mercati itineranti. Il riordino dell’intero settore non può prescindere da questo concetto. A Roma sono presenti oltre 12 mila licenze di ambulanti alle quali si affiancano almeno altri 4 o 5 mila abusivi. E’ impensabile che la gran parte di queste debbano restare sulle strade quando ci sono decine di aree mercatali che sono semivuote. I mercati devono tornare ad essere centri di vita dei quartieri, luoghi dove vengono erogati servizi pubblici, dove si può mangiare cibo genuino e sorseggiare un aperitivo. In questo modo li si rende attrattivi e gli affari degli ambulanti torneranno ad essere prosperi, mentre le strade e i marciapiedi saranno liberati da ipertrofiche bancarelle che danneggiano il decoro e fanno concorrenza sleale ai negozianti.

Nei giorni scorsi abbiamo dato la notizia del possibile spostamento dei banchi di via Cola di Rienzo, una delle strade più violentate. L’iter, in questo caso, non sembra ancora concluso per via dell’opposizione del I Municipio. Bene invece per l’ultimo tratto di via Nomentana, che parte da via Messina, che verrà del tutto liberato ridando maggiore dignità all’area di Porta Pia.

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4 risposte

  1. Come solito la male informazione regna sovrana.. in questo articolo traspare una realtà difforme da quella oggettiva.
    Le tre postazioni in questione sono state fortemente volute dalle associazioni sindacali per la criticità delle stesse, essendo in contrasto col PTGU e non utilizzabili dagli operatori da anni pur pagando un onerosa tassa (Cosap). Quindi si è provveduto dopo il placet della polizza locale e di tutti gli enti municipali a delocalizzare in postazioni più consone con il benestare del dipartimento centrale. Questo iter andrebbe fatto su tutto il territorio comunale con un piano di restilyng del commercio ambulante e non come avviene adesso a macchia di leopardo. Poi contesto il fatto che gli ambulanti debbano lavorare solo in prossimità dei mercati … In tutte le capitali del mondo ciò non avviene. Cerchiamo di dare una giusta informazione se potete .

    1. Condividiamo quello detto sopra dove ci sono atti che parlano la pl ha certificato che le tre postazioni non erano più operative da anni e comunque il comune ne riscuote a il canone. Grazie hai due assessori del municipio 2 e 5 che di fronte a tale necessità hanno agito sul territorio prontamente! Noi abbiamo segnalato centinaia di postazioni in un simile stato ma al dipartimento nessuno si è mosso, favorendo le delocalizzazioni delle postazioni più valide! La postazione di via Giussano si trova in un mercato!

    2. Peccato che risponda come anonimo. Noi descriviamo la realtà così come risulta dalle informazioni in nostro possesso, ma saremmo ben lieti di fornire rettifiche a quanto scritto.
      A patto di riceverne di circostanziate e comprensibili. Se vuole ci contatti su info@diarioromano.it

  2. Buongiorno,abbiamo subito l’ennesima delocalizzazione in Via Nomentana,col marciapiede ridotto che ci ha costretto a subire la decisione amministrativa.continuiamo a subire e soffrire.
    Per ciò che riguarda le altre due postazioni,andiamo via da Ronchi,con una postazione sulle strisce pedonali,ripristinando legalità e andiamo a ridosso del mercato A.Giussano,con occupazione solo nella mattinata in un angolo,dietro una siepe,quindi fastidio nullo.allo stesso modo ci togliamo da L.go Perstrello,postazione fuori regolamento pgtu e andiamo locati in via Tovalieri,con un marciapiede che risulti in regole per il commercio su aree pubbliche.questa la verità è nulla più.Il Lavoro e le regole sono patrimonio dovere e diritto per tutti.

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