L’assessore Alfonsi sul Nucleo Ambiente e Decoro: non sa le cose o le sottace?

Intervistata da Andrea Bozzi l'assessore prova a far passare per potenziamento la sostanziale cancellazione del NAD. Inoltre descrive il nucleo come se non conoscesse gli straordinari risultati raggiunti negli anni

Della brutta storia dello smantellamento del Nucleo Ambiente Decoro (NAD) della Polizia Locale, il gruppo specializzato nel contrasto all’abbandono dei rifiuti e ai reati ambientali creato nel 2017 dal sindaco Raggi e messo a riporto del Gabinetto del Sindaco, ne abbiamo parlato l’ultima volta a metà novembre.

In quell’articolo, dopo aver ricordato il mancato rinnovo del bando per la gestione delle fototrappole, lo strumento principale di contrasto all’abbandono dei rifiuti utilizzato dagli agenti del NAD, illustravamo l’iniziativa di un cospicuo numero di associazioni e comitati di tutta Roma che con gli agenti del NAD ci avevano collaborato per anni, riconoscendoli come unico esempio virtuoso e appassionato nell’ambito della Polizia Locale. La disattivazione delle fototrappole è stata infatti interpretata da tutti come un chiaro segnale di ridimensionamento di quel nucleo e la reazione ad una tale ipotesi è stata spontanea.

Un estratto da quell’articolo:

Dopo la storia delle fototrappole, la sostanziale cancellazione del NAD è stata presa molto male da moltissime associazioni di cittadini che con quegli agenti hanno interagito per anni, trovando una professionalità e, soprattutto, una capacità di ascolto mai viste nei rapporti con tutti gli altri vigili romani.

Ma come, si sono chiesto in moltissimi, tu amministrazione capitolina hai un nucleo di agenti della PL che fanno un lavoro enorme, con una produttività mai vista a Roma, e soprattutto che sono apprezzati e portati ad esempio praticamente da tutti, e che fai? Smantelli una tale invidiabile struttura senza sostituirla con qualcosa che possa minimamente portare a risultati simili???

Più d’uno ha pensato addirittura ad una sorta di vendetta interna al corpo di PL di Roma, come se agenti tanto ben visti dai cittadini facessero sfigurare tutti gli altri, tanto da consigliare una “normalizzazione” al ribasso, ecchissenefrega che in questo modo si perde un’unità d’eccellenza che aveva portato risultati straordinari (6.361 sanzioni elevate nel solo 2020 dai 28 agenti del NAD!?!).

Vista la reticenza dell’amministrazione capitolina a fornire spiegazioni sulle fototrappole e sulla sorte del NAD, è nata una rete delle associazioni di cittadini, finora oltre una trentina, che si sono coordinate per fare pressione nei confronti delle istituzioni.

La prima iniziativa, lanciata giovedì della scorsa settimana, è stata una lettera inviata via PEC a sindaco, assessore all’ambiente, presidente della commissione ambiente e comandante della PL in cui si chiedono spiegazioni su fototrappole e NAD.

 

Passato quasi un mese, l’iniziativa di tutte quelle associazioni è stata ignorata e i loro messaggi non sono stati ritenuti degni dall’amministrazione capitolina neanche di un riscontro generico.

 

Trattandosi di materia ambientale, l’interlocutore principale non può che essere l’assessore all’Ambiente, Sabrina Alfonsi, ma a dispetto di una postura sedicente “democratica“, l’ex presidente del Municpio I si è sempre negata a confronti diretti con i cittadini (a meno che non si tratti di platee totalmente amiche dove non temere domande scomode).

 

In mancanza di riscontri a sollecitazioni dirette ed anche di comunicati stampa in risposta ad articoli pubblicati prima su Romatoday e poi su Il Fatto Quotidiano, la prima occasione di sentire qualcosa sul NAD da parte della diretta interessata, ossia Sabrina Alfonsi, è stata fornita dal sempre ottimo Andrea Bozzi, che lo scorso venerdì 9 dicembre l’assessore l’ha intervistata nella sua trasmissione “Roma di Sera” (al link la registrazione integrale della puntata).

 

Dopo una prima parte di intervista che ha trattato di interventi sul verde e dei primi nuovi cassonetti installati (con l’assessore che ha mandato messaggi contraddittori e poco chiari sulla raccolta differenziata che prima non si poteva fare ed ora invece sì), Andrea Bozzi ha dedicato la seconda parte al tema del Nucleo Ambiente Decoro, chiedendo chiarimenti all’assessore sul presunto smantellamento del nucleo e ricordando che c’è stata una generale sollevazione di cittadini e associazioni a tale notizia.

Sul tema Alfonsi ha esordito con: “Questo è un altro mistero!

E Bozzi: “Ma dicono che il NAD lo state depotenziando, consegnando le fototrappole ai gruppi municipali della Polizia Locale.”

Assolutamente no!” ha risposto l’assessore, citando la richiesta fatta da lei e dal sindaco al comandante Angeloni in cui chiedevano di “… potenziare il nucleo mettendoli presenti in tutti i territori, di inserirli nei piani che stiamo facendo, perché le fototrappole sono un minimo strumento, mentre noi abbiamo fatto un contratto con Telespazio che parte dal satellitare, i droni, fototrappole, ha una molteplicità di strumenti che loro devono conoscere, dovranno imparare, sono dati che loro possono vedere.

Poi l’assessore cita il protocollo fatto qualche giorno fa con i Carabinieri Forestali, per collaborare sui reati ambientali, e Bozzi le fa presente che proprio quell’accordo è apparso superare la centralità del NAD nel contrasto all’abbandono dei rifiuti, facendo il protocollo riferimento ai gruppi municipali della Polizia Locale e non al NAD.

Alfonsi, un po’ spazientita, ribatte: “Il Nucleo Ambiente Decoro sotto la Raggi era uno, con un numero limitato di persone; bravissimi, ma uno con un numero limitato di persone, 38 persone …” (in realtà erano 28).

E ancora: “Noi abbiamo fatto lo stesso nucleo su tutti i municipi con quel tipo di specialità. Ma non solo, perché siccome a monte abbiamo fatto questo accordo con i Carabinieri, che addirittura farà la formazione ai nuclei ambiente, è il secondo punto dell’accordo […]

Molto spesso i NAD stanno in difficoltà su quali verbali fare per perseguire i reati ambientali. […] I reati ambientali sono ad esempio le indagini giudiziarie da fare dopo che si individua in un terreno che vengono a scaricare senza licenza … e si trovano materiali di costruzione … con la fototrappola viene individuato il soggetto e da li parte un lavoro molto importante …

Infine Alfonsi afferma “Bisogna sempre stare attenti a delle vulgate che partono …”.

E Bozzi: “Però la sollevazione c’è stata proprio perché tutti a Roma conoscono il grande lavoro sempre fatto dal NAD”.

Al che l’assessore chiude l’intervista con queste espressioni sibilline (e poco comprensibili):

Io dico … [al NAD] gli viene riconosciuto un lavoro e per questo viene anche esteso, se difendiamo il nucleo, se difendiamo l’ambiente, se difendiamo le azioni che vengono fatte. Sennò difendiamo qualcos’altro”.

 

 

Verrebbe da aggiungere “E ho detto tutto!” (con Totò e Peppino), tante sono le cose un po’ scombinate dette dall’assessore senza dire chiaramente come stanno le cose e soprattutto con la faccia tosta di cadere dal pero quando Bozzi le ha fatto presente i tanti dubbi dei cittadini e la chiara mancanza di comunicazione da parte dell’amministrazione.

L’assessore Alfonsi ha infatti ricevuto decine di PEC da cittadini e associazioni che chiedevano chiarimenti sul destino del NAD e non ha risposto a nessuno, però si stupisce delle “vulgate che partono …“!?!

 

 

Vediamo allora di chiarire quali informazioni si possono estrarre dall’eloquio alquanto balbettante dell’assessore, col quale anche l’ottimo Bozzi ha avuto qualche difficoltà a confrontarsi.

Finalmente veniamo a sapere da fonte ufficiale che il NAD, in quanto nucleo unitario a riporto del Gabinetto del Sindaco, non esisterebbe più e che gli agenti sarebbero stati dislocati nei gruppi municipali della Polizia Locale, con un aumento dei numeri.

Tale aumento del numero di agenti sarebbe il “potenziamento” del NAD sbandierato dall’assessore, presentando la cosa come: da un nucleo unitario di 38 (in realtà 28) agenti, ne abbiamo creati 15 di NAD, uno per ogni municipio, con una certa dotazione di agenti.

Sulla carta il ragionamento filerebbe pure; peccato però che il tipo di attività svolto dal NAD richieda competenze, professionalità e modus operandi difficilmente replicabili su piccola scala nei gruppi municipali.

Ma la cosa più importante è che il NAD era riuscito a stabilire una collaborazione con i cittadini e le associazioni del tutto straordinaria rispetto a tutto il resto del corpo di Polizia Locale. Diluire il nucleo nei gruppi locali significa uccidere quella reputazione, annegandola nel mare magnum di una Polizia Locale ormai del tutto invisa ai cittadini.

 

Tutte le iniziative sbandierate dall’assessore (il contratto con Telespazio, le fototrappole, i droni, l’accordo con i Carabinieri) potevano benissimo essere messe a disposizione di un NAD centralizzato e potenziato con un numero di agenti congruo a coprire tutto il territorio cittadino.

La triste conclusione è quindi che il NAD non è stato affatto potenziato, bensì sostanzialmente cancellato spezzettandolo in quei buchi neri che sono i gruppi municipali.

 

C’è poi un altro punto delle spiegazioni dell’assessore che va sottolineato, perché dimostra che probabilmente ella non ha la dovuta contezza di cosa sia veramente stato in questi anni il NAD.

Ad un certo punto Alfonsi dice:

Molto spesso i NAD stanno in difficoltà su quali verbali fare per perseguire i reati ambientali. […] I reati ambientali sono ad esempio le indagini giudiziarie da fare dopo che si individua in un terreno che vengono a scaricare senza licenza … e si trovano materiali di costruzione … con la fototrappola viene individuato il soggetto e da li parte un lavoro molto importante …

 

Ebbene questo è esattamente il lavoro che da oltre quattro anni gli agenti del NAD fanno con risultati straordinari: partono dalle segnalazioni, individuano i soggetti, fanno le dovute indagini, spesso lunghe mesi, e arrivano a denunciare i soggetti; senza alcuna “difficoltà su quali verbali fare“!?!

E questo non lo diciamo noi, ma la stessa Polizia Locale, ad esempio con un post pubblicato nella giornata di ieri:

 

 

Sarebbe interessante sapere se l’assessore Alfonsi non è davvero al corrente delle articolate azioni investigative svolte normalmente dal NAD, oppore se inventa presunte difficoltà degli agenti del NAD nel fare i verbali per qualche recondito motivo.

Non bastasse poi all’assessore quanto dichiarato dalla Polizia Locale, della qualità e profondità del lavoro del NAD può trovare traccia nell’annuario Ecomafie di Legambiente o in notizie di stampa, come i ripetuti sequestri di partite di sacchetti di plastica non biodegradabili, l’ultimo di oltre cinque tonnellate, che hanno valso al NAD il plauso del presidente della Commissione bicamerale d’inchiesta per il ciclo illecito dei rifiuti e le Ecomafie.

 

 

A noi nulla toglie dalla testa che lo smembramento del NAD sia stato deciso nell’ambito della Polizia Locale, probabilmente dal vertice del corpo, per eliminare l’unico nucleo ben visto dai cittadini e con un primato inavvicinabile di produttività, efficacia ed efficienza.

La passione che gli agenti del NAD hanno sempre messo nel loro lavoro, insieme all’ascolto che hanno dimostrato nei confronti dei cittadini, ne hanno fatto dei “vigili” davvero speciali, benvoluti da tutta la città ma elemento di scandalo in un corpo di Polizia Locale che in tutte le altre aree si distingue per assenza e inutilità.

L’unica cosa che possiamo pensare è che l’assessore Alfonsi si sia prestata a questo gioco, inventandosi problemi inesistenti e disconoscendo invece l’eccellenza del lavoro svolto negli anni dal NAD.

 

Spiace infine che il sindaco Gualtieri accetti queste iniziative della Polizia Locale senza provare a capirne le conseguenze e quindi contrastandole. In realtà quello che il sindaco avrebbe dovuto fare da tempo è sostituire il comandante generale della Polizia Locale di Roma con qualcuno in grado di rimettere il corpo su corretti binari di servizio alla città.

L’attuale comando fin dall’inizio non ha fatto altro che difendere la pace sindacale interna, a costo di avere una Polizia Locale inesistente, e la cancellazione del NAD si inserisce perfettamente in un tale disegno.

 

 

Due considerazioni finali.

Anzitutto chiariamo che dietro alle nostre considerazioni sul NAD non c’è alcun suggerimento o ruolo svolto da agenti del nucleo stesso. Da quando infatti è cominciata questa triste storia, tutte le associazioni e cittadini che avevano rapporti con il NAD hanno visto tali rapporti ridursi enormemente se non scomparire, come se gli agenti avessero chiara la loro appartenenza al corpo e quindi la necessità di accettare le disposizioni del comando anche se non condivise.

Infine chi scrive ha avuto in passato accese discussioni con l’assessore Alfonsi, quando era ancora presidente del Municipio I, e sta ancora spettando le sue scuse per un’accusa stupida ed infondata fatta nell’ambito di una riunione pubblica. Ciò detto, posso assicurare di aver fatto del mio meglio per mettere da parte ogni preconcetto su Sabrina Alfonsi, cercando solo di giudicare l’attuale operato da assessore all’ambiente. Insieme alla redazione di diarioromano sarei quindi ben lieto di confrontarmi con l’assessore sul tema del NAD, anche se sono abbastanza sicuro che ella non accetterà mai un tale scomodo confronto.

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2 risposte

  1. Come si fa ad avere un qualche minimo di speranza in questa città quando le cose positive vengono smantellate per fini politici o ignoranza o incapacità?
    Gran rispetto per la redazione che non perde la forza di volontà di denunciare ed indagare sulla tundra romana

  2. Sembra che tutto quello che fa questa amministrazione è igmorare e distruggere quello fatto dall’amministrazione precedente a prescindere della validità o meno e dei risultati ottenuti.
    E questo ritengo sia veramente vergognoso.

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Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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