La vera grande opera per il Giubileo? La manutenzione ordinaria di Roma

Un evento che era atteso per il 2025 e che invece arriverà tra soli 9 mesi. Una Roma che sarebbe impreparata perfino con un preavviso di 20 anni.

Un evento che era atteso per il 2025 e che invece arriverà tra soli 9 mesi. Una Roma che sarebbe impreparata perfino con un preavviso di 20 anni cosa riuscirà a fare nel breve lasso di tempo di una gravidanza? Abbiamo pensato ad una rubrica apposita perché le scelte delle prossime settimane saranno determinanti per la buona riuscita dell’Anno Santo. E l’abbiamo chiamata solamente Giubileo in quanto cercheremo di monitorare la situazione e dare consigli semplici su quello che si potrà fare per rendere la capitale appena più presentabile e accogliente.

Giubileo foto home
L’interno di un treno che proviene da Fiumicino

Non ci sono i tempi né le risorse economiche per cantieri e opere permanenti. Occorre quindi pensare pratico, occuparsi di quello che si può e deve fare davvero. Nel 1995, cinque anni prima del grande evento del 2000 voluto da Giovanni Paolo II°, si pensò di investire quasi 17mila miliardi di lire con progetti davvero ambiziosi: la chiusura e riconversione del carcere di Regina Coeli, l’interramento dell’Olimpica nel tratto interno a Villa Pamphili, due nuove linee metropolitane, la terza corsia su tutto il Gra, il raddoppio della Roma-Fiumicino e molto altro. Alcune cose effettivamente furono realizzate e sono rimaste in dote alla città: il sottopassino di Castel Sant’Angelo, il parcheggio del Gianicolo, l’allargamento del Raccordo, la risistemazione di ospedali e pronto soccorso, nuove linee ferroviarie urbane. Roma si presentò agli occhi di 20 milioni di pellegrini particolarmente tirata a lucido. Le facciate ripulite, il piano pullman non andò in tilt, aree anche in periferia abbellite grazie al progetto “centopiazze”. Sicuramente si poteva spendere meno e fare di più. Ma, a conti fatti, quell’evento fu un grosso aiuto all’economia romana e italiana.

Su una media di arrivi di 112 milioni di turisti l’anno in tutto il Paese, nel 2000 se ne contarono 137. Il fatturato alberghiero superò di slancio il 6% dell’intero Pil nazionale e i posti di lavoro creati in totale arrivarono a 6 milioni. La crescita italiana nel 2000 fu del 3% e il trend positivo di afflusso turistico proseguì negli anni immediatamente successivi.
Oggi è tutta un’altra storia. Investire poche centinaia di milioni è già impossibile e soprattutto non c’è tempo per avviare nessun cantiere.

Ecco allora che occorre individuare le cose indispensabili e a costo zero. Quale immagine di Roma si vuole dare a 25 milioni di persone che verranno a visitarla? Un luogo sporco, pieno di insidie e truffe, in preda alle micro lobby oppure una città governata e accogliente, dove tornare e da consigliare?

Bancarelle viale giulio cesare
Viale Giulio Cesare: lo spettacolo vergognoso mostrato ai turisti che si dirigono in Vaticano

Ai primi posti dell’agenda ci deve essere la liberazione delle principali consolari, del piazzale dei Cinquecento e dell’area limitrofa al Vaticano da tutte le immonde bancarelle autorizzate che trasformano la città in un suk. Poi la ripulitura dei vagoni della Metro B dalle scritte e dai graffiti; l’assegnazione dei bandi di gara per il bike sharing e le toilette pubbliche così come previste dalla riforma dei cartelloni; la concessione di agevolazioni fiscali ai condomini che ripuliranno le facciate dalle tags entro il 2015; il blocco delle utenze telefoniche delle microaffissioni illegali (adesivi di traslocatori e serrandari); la creazione di nuove corsie preferenziali per il trasporto pubblico verso il Vaticano e le basiliche maggiori.

Roma Degrado adesivi
Ogni angolo della città è coperto da adesivi illegali

E tutto questo si può fare in nome dell’emergenza giubileo. Il Comune si faccia concedere poteri speciali dal governo in modo da poter agire con polso e decisione rispetto a questi antichi cancri romani. Una volta tanto i poteri speciali non serviranno a ladrocini e sprechi sul modello G20 alla Maddalena, ma a fare cose utili e attese.

Infine grande attenzione all’accoglienza alberghiera. Non si abbassi la guardia permettendo che i turisti vengano accolti in tuguri, appartamenti o scantinati spacciati per B&B o ostelli. Si conceda un bollino a tutte le strutture regolarmente approvate dal Campidoglio e dagli enti del turismo avvertendo pellegrini e agenzie che solo chi ha ottenuto il bollino garantisce un’ospitalità di qualità.

Sono solo accenni che svilupperemo nel corso delle prossime settimane. Ma – dato che parliamo di un evento religioso – la messa in pratica di questa agenda sarebbe un vero miracolo per Roma.

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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