La sospetta convivenza tra ambulanti regolari e abusivi

Se c’è una via in cui la tacita collusione tra commercio regolare e abusivo su strada, appare così chiara da risultare logicamente cristallina, incontrovertibile, visivamente “accecante”, quella è Via Ravenna, dove si svolge da anni un mercatino di bancarelle fisse o facenti parte dei cosiddetti gruppi rotativi, posteggi utilizzati da vari operatori secondo una turnazione settimanale prestabilita dall’assessorato al commercio. Una sequenza di bancarelle dall’angolo con Via Arezzo a Piazza Bologna.

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A quelle bancarelle si affiancano puntualmente, con regolarità svizzera, decine di venditori abusivi che si collocano tra un posteggio regolare e l’altro. Un classico, direte voi, tra i legali si intrufolano sempre degli abusivi. Per mescolarsi con i regolari e non farsi riconoscere dalle forze dell’ordine.

Ma c’è qualcosa che non va, se gli abusivi che rubano lavoro ai regolari infangandoli sotto il profilo della reputazione, non vengono da loro denunciati/allontanati. Ogni giorno, a Via Ravenna, si ripete la stessa scena: 10 abusivi si piazzano accanto ai circa 10 banchi regolari, senza che gli operatori autorizzati si ribellino/protestino in modo evidente per allontanarli.

Non è molto strano? Che gli abusivi convivano di fianco a quelli regolari SENZA CHE QUESTI ULTIMI INSORGANO contestandoli verbalmente, allontanandoli o richiamando i vigili su base quotidiana?

Perché questa percezione di convivenza pacifica tra gli abusivi e i regolari?

Un abusivo (a destra) posizionato a pochi metri dal banco regolare
Un abusivo (a sinistra) posizionato a pochi metri dal banco regolare

E non solo a Via Ravenna, si badi, ma in tutte le aree pubbliche adibite a posteggio di bancarelle fuori mercato nel quale s’introducono i venditori abusivi. E nel quale notiamo sempre lo stesso “understatement” tra venditori che lavorano dietro i banchi regolari e quelli appoggiati per terra coi lenzuoli e gli espositori di cartone da ripiegare in fretta in caso di (rara) comparsa degli ufficiali di pubblica sicurezza.

L’elenco è pressoché infinito e riguarda soprattutto le zone fuori dal centro storico. Sempre quella percezione di coesistenza tra venditori abusivi e bancarelle regolari. Che stride con le richieste di maggiori controlli da parte dei sindacati degli ambulanti.

Lo "storico" ambulante abusivo alla fermata di Via Ravenna
Lo “storico” ambulante abusivo alla fermata di Via Ravenna

 

Ma vediamo cos’accade ogni giorno a Via Ravenna.

Posteggio ambulante fisso di Via Ravenna
Posteggio ambulante fisso di Via Ravenna

 

Le bancarelle (una di abiti, una di stoviglie e pentole) oscurano le  vetrine di “Oviesse”, marchio di punta dell’abbigliamento a basso costo. Ultimamente quotato in borsa. Saranno contentissimi dell’impatto visivo del loro “brand” sulla pubblica via, dell’accoglienza davanti al loro punto vendita, della concorrenza dei banchetti. Che hanno sempre il furgone-magazzino posteggiato in doppia fila.

Scarico merci e parcheggio in 2° fila dietro alle bancarelle di Via Ravenna
Scarico merci e parcheggio in 2° fila dietro alle bancarelle di Via Ravenna

Con altre macchine che si accodano dietro creando una processione di veicoli in sosta vietata.

Seguono nell’ordine: altri due banchi di vestiti, due di bigiotteria, una di essenze (il posteggio meno ingombrante e anche il più gradevole dal punto di vista estetico), uno di borse e pelletteria (ricavato nella struttura di un vecchio camion bar) e due banchetti “itineranti”, ovvero gli espositori a carrellino con accessori di abbigliamento e gadget per telefonini.

Un vecchio camion bar utilizzato dal venditore di borse ambulante
Un vecchio camion bar utilizzato dal venditore di borse ambulante
Gli espositori mobili dei venditori itineranti (autorizzati?)
Gli espositori mobili dei venditori itineranti (autorizzati?)

 

In mezzo ad essi, nei tratti di marciapiede liberi, ci sono 10 VENDITORI ABUSIVI che stazionano abitualmente sulla via al fianco dei posteggi regolari.

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Allucinante e paradossale il venditore sulla fermata dell’autobus. Niente male quelli che stendono la mercanzia SUI PARABREZZA delle auto. Non una volta ogni tanto, SEMPRE, davanti alla profumeria ad angolo con Piazza Bologna.

Lo "storico" ambulante abusivo alla fermata di Via Ravenna
Lo “storico” ambulante abusivo alla fermata di Via Ravenna

 

Queste scene sono la triste quotidianità. E non è un caso che i negozianti di Via Ravenna chiedano a gran voce lo spostamento dello scandaloso mercatino regolare tempestato di abusivi che non vengono cacciati dalla Polizia Locale.

Gli abusivi stendono la merce sulle macchine in sosta!
Gli abusivi stendono la merce sulle macchine in sosta!

 

La risposta dell’assessore al commercio del II municipio, Emilia La Nave, è stata la promessa di ricollocare i banchi regolari non solo di Via Ravenna, ma anche di Viale Regina Margherita e Viale Regina Elena (avete presente il suk davanti al Policlinico Umberto I? autorizzatissimo!) nell’area limitrofa di Via Lancisi. Domande spontanee:

1) quando avverrà lo spostamento? Entro il 2015?

2) nel frattempo, perché il II municipio non stringe assieme al Comune di Roma un accordo con i titolari delle licenze regolari e relativi operatori al banco per il contrasto quotidiano e l’allontanamento sistematico degli abusivi dal mercatino di Via Ravenna?

3) perché l’assessore La Nave – che sappiamo essere impegnata su molti fronti del decoro urbano – non approfitta del trasferimento dei posteggi regolari nell’area di Via Lancisi per creare un mercato giornaliero dagli elementi innovativi, come l’aspetto uniforme dei banchi, l’esposizione di contrassegni e targhe con il logo del Comune di Roma, per differenziarli dagli abusivi, un protocollo di monitoraggio coordinato effettuato dai vigili in sinergia con gli stessi ambulanti regolari?

Rivolgiamo queste domande all’assessore La Nave e per conoscenza, al responsabile comunale, assessore alla Roma Produttiva Marta Leonori.

A quest’ultima, facciamo notare che senza la partecipazione degli ambulanti nella vigilanza delle aree limitrofe ai posteggi regolari, non c’è speranza di vincere la battaglia per un commercio su strada rinnovato e sicuro dal racket dell’abusivismo.

 

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