“Naaaa … i vecchi cinema non vanno più. Non c’è alternativa a trasformarli in appartamenti o centri commerciali”

 

Quante volte l’abbiamo letta o sentita questa litania? Se n’è andato così il cinema Etoile, in piazza in Lucina, sostituito dal grande negozio di Louis Vuitton (che ha mantenuto la misera foglia di fico di destinazione culturale con una saletta cinematografica al primo piano, andate a vederla). Rischia di andarsene così l’ex-cinema Metropolitan, in via del corso, la cui proprietà ha presentato un progetto di riconversione che anziché mantenere il 50% a destinazione culturale ne prevede un ridicolo 13%!?!

E rischia di fare una fine simile l’ex-cinema America in via Natale del Grande, a Trastevere, se non ci si fossero messi i ragazzi del Cinema America a difenderlo come presidio culturale del rione.

Dopo l’occupazione del cinema ed il successivo sgombero i ragazzi non si persero d’animo e si insediarono legalmente in un locale di fianco al cinema, continuando ad offrirsi come aula studio, ad organizzare proiezioni, iniziative ed iniziando l’arena estiva di S. Cosimato. Si spostarono poi in altro locale, sempre a Trastevere, organizzando ogni tanto degli “schermi pirata”, ossia proiezioni impovvisate nei luoghi più disparati della città (a Castel S. Angelo, al Giardino degli Aranci, all’ex-driven in di Casalpalocco).

Ad aprile dello scorso anno parteciparono al bando per l’assegnazione dell’ex-sala Troisi, a via Induno, e lo vinsero. Da allora si sono posti il problema di cosa farci di quella sala, consapevoli delle difficoltà di gestire una sala cinematografica con metodi tradizionali, e si sono messi a studiare, a guardarsi intorno cercando esperienze innovative in tutta Italia, convinti che ci debbano essere dei modi per tenere in vita la “settima arte” in maniera commercialmente sostenibile.

Ebbene apparentemente la fase di studio è finita ed ora i ragazzi sono pronti per presentarsi al pubblico con le idee che hanno elaborato. Di seguito il comunicato che hanno diffuso la settimana scorsa sulla loro pagina facebook:

 

“APRIAMO LE PORTE DEL CINEMA TROISI

Sono passati molti mesi, ma finalmente, con il cuore in gola dall’emozione, siamo qui ad invitarvi ad entrare tutti insieme Mercoledì alle 18.00 nel Cinema Troisi.
Il silenzio assordante che ci ha avvolto non è stato indolore, ma tra un ostacolo e l’altro, con la consapevolezza che alla protesta bisogna saper alternare l’attesa, abbiamo finalmente trovato una strada per sbloccare la spinosa questione. Siamo felici ed orgogliosi di poter dichiarare che, grazie alle vostre generose offerte ed al lavoro svolto come volontari da tutti noi ragazzi in sinergia con le istituzioni e gli enti che ci hanno sostenuto, abbiamo raccolto 120.000,00 euro per l’inizio dei lavori di ristrutturazione della sala, abbandonata oramai da quattro anni. Non sono sicuramente sufficienti, bisognerà cercarne ancora e Mercoledì vi diremo come poterci aiutare, ma è giunto il momento di partire gettando il cuore oltre l’ostacolo, ancora una volta!
Pertanto vi invitiamo a questo Open Day e lo facciamo forti della presenza di quattro nuovi amici che interverranno durante l’assemblea pubblica: il Cinema Beltrade di Milano, il PostModernissimo di Perugia, il cinema Fondazione Stensen di Firenze ed il CINEMAZERO di Pordenone.
In linea con quanto immaginato per il Cinema Troisi, in queste sale non è il film a fare il pubblico, bensì il lavoro quotidiano sul territorio, l’identità del cinema e la sua conseguente umanizzazione in quanto operatore culturale. Questi spazi, e con loro molti altri come il Cinema México del mitico Antonio Sancassani, attivandosi come catalizzatori di nuove energie, hanno costruito attorno alle proiezioni delle vere e proprie comunità temporanee, che tradotte in termini economici, rappresentano anche risultati molto interessanti in termini di incassi cinematografici. Li abbiamo conosciuti, visitati, ascoltati e seguiti, ognuno di loro ci ha regalato un pezzettino per costruire la gestione del Cinema Troisi e chissà se, crescendo, non si riesca a mettere finalmente insieme le forze per una futura più grande avventura.
Naturalmente il nostro obiettivo ultimo rimane il Cinema America, per cui il 4 Maggio ci siamo costituiti in sua difesa anche al Consiglio di Stato, ci vorrà tempo e tanta fantasia, ma per fortuna abbiamo ancora 20 anni (chi più, chi meno).
Noi ci siamo.
Le chiavi del Troisi le abbiamo.
Una base economica per partire c’è.
Voi ci siete ancora tutti?

 

Troisi

 

Chapeau! a questi ragazzi, un gruppo di ventenni che ha saputo tenersi insieme nel tempo, sapendosi rinnovare e sfuggire a strumentalizzazioni partitiche, ma soprattutto dimostrando che l’assegnazione di spazi pubblici agli amici, in assenza di bandi (vedasi ultimo esempio con gli occupanti dell’Alexis) non è l’unico modo per fare cultura e aggregazione sociale a Roma.

Peccato che così come a suo tempo l’ex-Sindaco Marino non riuscì a cogliere il potenziale che questi giovani potevano esprimere, anche la giunta attuale li ignori completamente, per di più presentando un’offerta culturale che dire miserrima è poco.

 

Appuntamento allora al cinema Troisi, in via Induno, mercoledì 17 maggio alle ore 18.

 

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