La riforma dei cartelloni è al palo. 5Stelle e opposizione non ci credono

Torrino multi cartelli

 

Che la posizione del centro-destra sulla riforma dei cartelloni pubblicitari sia negativa non è una novità. Così come che alcuni esponenti del Pd, tra i quali Orlando Corsetti, siano convinti che il Piano approvato dalla loro stessa (precedente) amministrazione vada rivisto profondamente non stupisce.

Quello che però non ci si aspettava è l’atteggiamento del Movimento 5stelle che nel 2014 appoggiò la battaglia delle associazioni cittadine e si fece portatore di diversi emendamenti predisposti da Vas, bastacartelloni e Cittadinanzattiva. Quegli stessi esponenti del 5 stelle che allora erano in minoranza, oggi siedono sugli scranni di governo. Virginia Raggi, Daniele Frongia, Marcello De Vito ed Enrico Stefàno non solo votarono a favore della riforma Leonori ma portarono in aula esponenti nazionali del Movimento che parteciparono alle manifestazioni pacifiche organizzate dai cittadini.

M5S al presidio di Bastacartelloni
Stefàno, Frongia, De Vito, Diario e gli eurodeputati M5S Castaldo e Tamburrano nel 2014 a fianco delle associazioni

 

Oggi che sono al governo il loro atteggiamento è del tutto cambiato. A parte Enrico Stefàno (persona sempre seria e preparata), dai nuovi consiglieri capitolini di maggioranza arrivano solo paure, stop, rinvii e soprattutto strani abboccamenti con quei consiglieri che dovrebbero essere sul fronte opposto. Più volte le parole di Orlando Corsetti del Pd sono state sposate da Andrea Coia, capogruppo pentastellato in commissione commercio. E più volte le posizioni di Davide Bordoni, colui che durante la giunta Alemanno combinò il disastro con cartellone selvaggio, sono state fatte proprie da altri grillini.

Lo spiega bene romafaschifo in questo articolo dove rende conto di un’alleanza trasversale per bloccare tutto. L’unico che forse vorrebbe portare avanti la riforma resta l’assessore Meloni che però è isolato dal suo stesso partito, proprio come fu con la questione Bolkestein.

I temi sul tavolo sono principalmente tre: 1) non si comprende perché una riforma già approvata e che ha compiuto il 70% del suo iter debba tornare in commissione commercio da dove partì anni fa. 2) Il bike sharing – il servizio più importante – torna in discussione con affermazioni fuori della realtà del presidente Coia (secondo il quale dovrebbe essere il Comune a fare il bike sharing e non un privato, senza spiegare che in tutto il mondo sono i privati a svolgere questo servizio). 3) Vi sono divergenze su come completare l’iter dei piani di localizzazione (gli strumenti che stabiliscono dove vanno installati gli impianti pubblicitari strada per strada).

A proposito di quest’ultimo punto, i piani hanno compiuto gran parte del loro cammino. Hanno già ottenuto le osservazioni dei cittadini durante gli incontri pubblici e ora attendono un parere ultimo dei Municipi. Ma sul quando e sul come i Municipi dovranno esprimere il loro parere non c’è chiarezza. Per questo motivo le associazioni Vas e Bastacartelloni hanno inviato una nota all’assessore Meloni e alla Sindaca fornendo il proprio punto di vista e invitando la giunta a fare presto. Trovate il testo completo della lettera in questo articolo del sito romano di Vas. Può risultare un pò ostica ai non addetti ai lavori, ma ovviamente siamo in una fase del tutto tecnica. O almeno dovremmo! Sembra invece che qualcuno voglia riportare la riforma ad una fase politica. Rimettere in discussione il bike sharing significa smontare l’intero impianto del Piano Regolatore e privare la città di un servizio essenziale per gli spostamenti di breve/medio raggio.

Con un pò di buona volontà i problemi sono risolvibili. Ma al momento da parte della maggioranza 5stelle non sembra affatto ci sia volontà di andare avanti.

 

 

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