La Raggi prova a dare la licenza ai centurioni. Ma lontano dal Colosseo

CENTURIONI AL LAVORO IL GIORNO DOPO LA RISSA

 

La giunta 5stelle riprova laddove sia il Pd sia il centro-destra avevano fallito: affidare ai centurioni che molestano i turisti una sorta di patentino a prezzo calmierato. Si tratterebbe cioè di regolamentare un’attività che si protrae da moltissimi anni e che ha ormai assunto le sembianze di un vero e proprio taglieggio. Ogni anno sono centinaia le denunce alle autorità presentate da ignari turisti ai quali vengono spillate decine di euro per una foto. Molto spesso vengono usati toni intimidatori se non addirittura violenza verbale e fisica nei confronti di quegli stranieri che chiedono solo di farsi una foto accanto a qualcuno travestito da antico romano.

I centurioni sono stati allontanati dall’area del Colosseo dove stazionavano da anni dall’amministrazione Marino. L’ordinanza è scaduta durante la gestione commissariale e Tronca la rinnovò fino al giugno 2016, per cui uno dei primi provvedimenti della Raggi fu il rinnovo della stessa ordinanza (i 5 stelle si “dimenticarono” di firmarla in tempo e i finti soldati tornarono in massa al Colosseo per 24 ore). A giugno 2017, però, scadrà di nuovo e il rischio che questi personaggi tornino a “lavorare” vicino i principali monumenti di epoca romana è molto concreto. Perciò la giunta ha pensato di risolvere il problema in via definitiva, assegnando ad alcuni di loro una licenza ad operare nel territorio comunale ma fuori dall’area Unesco. Il provvedimento verrà approvato assieme al nuovo regolamento di Polizia Urbana messo a punto dal Comandante Diego Porta. Rinnovare, infatti, per la quarta volta la delibera che li allontana provvisoriamente dal Colosseo esporrebbe il Campidoglio ad una sconfitta davanti al Tar dove i legionari hanno presentato ricorso. “Non si può agire sempre come se ci fosse un’emergenza – è stata la tesi dell’avvocato dei centurioni – occorrono provvedimenti definitivi”. E l’idea della Raggi è appunto concedere loro un permesso valido solo fuori dalle zone di pregio.

A ben vedere, però, la soluzione appare piuttosto sgangherata. Da una parte non si comprende perché le zone limitrofe al centro debbano subire l’invasione di questi personaggi che hanno modi burberi. Immaginiamo che immediatamente fuori da Porta Pinciana o da Porta del Popolo vi siano 5 o 6 centurioni che bloccano i turisti e che continuino nella loro “persuasione” forzata a farsi fotografare assieme agli stranieri. Il problema si sarebbe solo spostato di alcune centinaia di metri senza, peraltro, che i vigili possano intervenire dato che costoro avrebbero pure il permesso per operare.

Dall’altra parte se decidiamo di autorizzare i centurioni, allora dovremo fare la stessa cosa con i cartomanti di piazza Navona, con i suonatori di tamburo di via del Corso, con chi spara bolle di sapone a via Frattina. Insomma, perché i finti antichi romani potrebbero vantare un permesso del Campidoglio e chi legge il futuro nei fondi di caffè dovrebbe restare abusivo?

Il dibattito non è nuovo: nel 2002 la titolare del commercio, la piddina Daniela Valentini, propose un Albo per i figuranti ma non se ne fece nulla. Nel 2012, fu la volta del consigliere Pdl Giordano Tredicine, rampollo della nota famiglia di ambulanti, poi finito agli arresti per l’inchiesta Mafia Capitale. La sua proposta di delibera spaccò il centro-destra con il vice-sindaco dell’epoca Mauro Cutrufo, che la bollò come “tassa truffaldina sui turisti”.

Ora i 5stelle ci riprovano anche se sembra più una resa al malaffare che una vera regolamentazione del settore. D’altronde basta guardare questo video girato qualche anno fa da alcuni turisti olandesi per capire di chi stiamo parlando.

 

 

 

Interessante anche questo servizio de La7 che ha provato ad intervistane alcuni e ha scoperto che la gran parte neanche parla italiano, perchè proveniente da paesi dell’est (Romania in testa). Il che fa supporre un racket che controlla i centurioni non proprio meritevole di regolamentazione comunale!

 

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