La Metro C ha un buco di 10 anni di progettazioni e idee

Il Governo nomina un commissario che dice: "Qui tutto fermo dal 2011". L'inerzia della Raggi e il problema di Roma Metropolitane

 

Si chiama Maurizio Gentile il commissario che Draghi ha spedito a Roma perché prenda le redini della Metro C. Gentile ha una lunga esperienza in opere pubbliche, è stato Amministratore Delegato di RFI ma prima ancora ha diretto gli uffici delle Opere Civili di molte infrastrutture ferroviarie. E una situazione come quella romana non l’aveva mai vista nella sua carriera.

Non lo dice apertamente ma lo lascia intendere quando interviene al convegno della Fillea Cgil e a un certo punto afferma: “Tutto quello che ho trovato, quanto ad autorizzazioni e altre formalità, si ferma a 10 anni fa. In dieci anni non è successo più niente, ci sono stati scambi epistolari ma non è successo nulla”!

Per chi segue le cose romane non è una grande novità. Le associazioni cittadine che si battono per la prosecuzione della linea (Salviamo la Metro C, Rand, MetroXRoma) lo ripetono da anni, ma è la politica che finge di non sapere. Addirittura l’assessore ai Trasporti della giunta Raggi, Pietro Calabrese, arriva a rivendicare il metodo 5Stelle: “In termini di progettazione la nostra città ha fatto grandi passi avanti in questi cinque anni – ha detto durante il suo intervento allo stesso convegno – Il nostro metodo è fare un piano, poi avere un programma, sviluppare progetti e arrivare ad un gara d’appalto”.

Chissà a cosa si riferisce Calabrese col suo parlare generico dato che progetti e gare di appalto nel mondo dei trasporti romani non se ne sono visti se non per l’acquisto stentato di alcuni nuovi bus. Hanno avuto in cassa 425 milioni per risanare le metro A e B e non li hanno ancora spesi, hanno bloccato ogni passo avanti della linea C al punto che si stavano per tombare le talpe che avrebbero dovuto scavare il tratto tra Colosseo e Venezia. Non hanno prolungato la B fino a Casal Monastero, hanno dimenticato la D per non parlare della situazione scale mobili.

Una paralisi che il Commissario Gentile ha invece notato e sulle cui cause preferisce non affondare il colpo: “Non ho indagato le ragioni per cui ho trovato tutto fermo a 10 anni fa, non mi interessano, ma se facciamo ripartire la macchina possiamo pensare ad un appuntamento per l’autunno del 2022 in cui potremo avere la progettazione definitiva di tutte le tratte”.

Insomma il Commissario preferisce guardare avanti e fa bene, anche perché si lancia a ipotizzare una conclusione dei cantieri entro il 2032. Sarebbe un grande traguardo, con una metro che dalla periferia est potrebbe arrivare fino a Vigna Clara. Un asse di trasporto importante che la renderebbe una delle vere dorsali cittadine.

Il problema adesso resta quello della stazione appaltante. Forse non tutti ricordano che Roma Metropolitane, una partecipata capitolina che ha come unico compito quello di portare avanti progetti e appalti, è stata liquidata dalla giunta Raggi. I motivi non sono stati chiariti, né è stato mai spiegato chi dovrà svolgere le funzioni che prima erano di Roma Metropolitane. I 137 lavoratori sono stati messi in cassa integrazione, i loro stipendi sospesi e il futuro dell’azienda è del tutto incerto. C’è chi dice che andrebbe fusa con Roma Servizi per la Mobilità, chi dice che andrebbe chiusa e basta.

E chi si occuperà della metro C? Chi seguirà il prolungamento della B fino a Casal Monastero, oppure il ponte sull’Aniene per la B1 o ancora il collegamento tra la linea A e la C alla stazione San Giovanni? Nessuno lo sa e il Commissario Gentile resta basito per questa “visione” dei 5Stelle. “Roma Metropolitane – dice – è piena di persone capaci, il consorzio realizzatore ha continuato a lavorare nonostante le difficoltà”.

Le cose però possono cambiare. Spiega SalviamolametroC che la novità importante è sulla stazione Venezia i cui cantieri potrebbero partire nel 2022 e poi le altre tratte (la Venezia-Clodio e la Clodio-Farnesina) potrebbero camminare insieme e non più a spezzatino come fatto fino adesso. Questo permetterebbe la conclusione dell’opera in 10 anni e non in mille.

Staremo a vedere, anche perché c’è da trovare i finanziamenti. Ma come insegna Walter Tocci il problema non sono mai i soldi ma la politica. E fino ad oggi la politica sulla Metro C ha dato pessima prova.

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Per il video integrale del convegno cliccare qui 

 

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4 risposte

  1. Filippo Leggiti il capitolo LA TALPA PERDUTA inciso nel libro UN MARZIANO A ROMA edizioni laFeltrinelli. Si parla di METRO C

    1. Immagino sia l’ennesima riproposizione della sciocchezza della talpa “scoperta” sotto terra da Marino e Improta durante un’ispezione, uno dei punti più bassi della propaganda politica a Roma dell’ultimo decennio, vera e propria offesa all’intelligenza dei cittadini.

  2. 132 PERSONE SENZA PIÙ LAVORO FARANNO LE NUOVE METRO DELLA CAPITALE?

    I 132 dipendenti di Roma Metropolitane – la società di Roma Capitale che dovrebbe progettare e mettere in gara le metropolitane e altre infrastrutture – RICEVERANNO SOLO METÀ DELLO STIPENDIO A FINE GIUGNO E, ALLO STATO ATTUALE DELLE COSE, QUESTI SARANNO GLI ULTIMI SOLDI CHE PORTERANNO ALLE PROPRIE FAMIGLIE. DOPO C’È IL BUIO.

    Ma nello stesso giorno in cui l’azienda ha comunicato ai sindacati gli ultimi, devastanti, provvedimenti di cassa integrazione e nel quale i sindacati hanno denunciato che IL FALLIMENTO DELL’AZIENDA A FINE LUGLIO È QUASI INEVITABILE, il Commissario di governo per la Linea C e l’Amministrazione capitolina sono andati a convegno in pompa magna annunciando un futuro radioso di nuove linee di trasporto su ferro!

    DUE MONDI PARALLELI. UNO DEI DUE È SOLO FANTASIA.

    Nel mondo reale, IL CAMPIDOGLIO HA LETTERALMENTE COSTRUITO LA CRISI DELLA PROPRIA AZIENDA STRUMENTALE E LA ROVINA DEI SUOI DIPENDENTI (non dei dirigenti, che percepiranno stipendi pieni!). Lo ha fatto prima non pagando all’azienda il dovuto, poi imponendo un contratto di servizio del tutto inappropriato al ruolo e alla posizione giuridica di Roma Metropolitane e tale da non coprirne i costi già ridotti all’osso, ora in entrambi i modi contemporaneamente. Alla fine del 2018 ha addirittura imposto all’Amministratore Delegato di rinunciare a un credito di 4 milioni. Ma il disastro è stato perpetrato fin dagli anni 2012-2013: CHI PER INCOMPETENZA, CHI PER INANITÀ, CHI PER DISEGNO, LA SOSTANZA È CHE HANNO INVENTATO QUESTO PROBLEMA E INDICATO A CHI ACCOLLARLO, CIOÈ AI LAVORATORI.

    Tutti devono sapere che noi lavoratori di Roma Metropolitane siamo solo i primi, le cavie: fatto l’esperimento, chi amministra in questo modo colpirà domani qualcun altro.

    VENITE IL 1° LUGLIO ALLE 14:30 IN PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO, VI DAREMO TUTTE LE SPIEGAZIONI TECNICHE DI QUESTA INCREDIBILE VICENDA.

    RSA Roma Metropolitane
    FILT CGIL – FIT CISL – UIL TRASPORTI

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