La mattanza pedonale prosegue ma non fa notizia

Nonostante l'ennesimo pedone travolto mentre attraversava sulle strisce pedonali, la sicurezza stradale rimane un tema che non appassiona né i cittadini né l'amministrazione capitolina

Ancora un pedone morto a Roma, travolto sulle strisce pedonali lo scorso venerdì a piazza Vittorio.

Ad essere stato preso da una moto mentre attraversava sulle strisce non è stato un tipico utente molto debole della strada, una persona anziana magari con problemi deambulatori o un giovane sbadato, bensì un quarantenne, Marco Visentin, professore al liceo Righi, appassionato di montagna e residente nel rione Esquilino. Una persona quindi che sicuramente sapeva quanto fosse pericoloso il gesto di attraversare una strada a Roma e probabilmente lo svolgeva con le dovute attenzioni, ben sapendo che la presenza di strisce pedonali non significa praticamente nulla per automobilisti e motociclisti romani.

Che quest’ultimo attraversamento il Visentin l’abbia svolto con la dovuta attenzione o meno, quel che è certo è che la conformazione della strada nel punto in cui egli è stato travolto sembra fatta apposta per far finire sotto i pedoni mentre attraversano sulle strisce pedonali.

 

 

Come si vede dall’immagine, in questo attraversamento pedonale di piazza Vittorio in corrispondenza di via Mamiani i pedoni devono “affacciarsi” tra le auto in sosta per vedere se arriva qualche veicolo e chi sopraggiunge vede il pedone solo all’ultimo.

I problemi che presenta questo attraversamento, che può essere definito senza tema di smentita una vera e propria “trappola per pedoni”, sono stati ben descritti in un video realizzato da quelli di “Roma fa Schifo” qualche giorno dopo la tragedia.

 

In una città normale non ci sarebbe stato neanche bisogno di qualcuno esterno all’amministrazione comunale che analizzasse l’incrocio ed evidenziasse gli oggettivi problemi di sicurezza che esso presenta, bensì si sarebbe proceduto d’ufficio a mettere in sicurezza il tratto di strada affinché una tragedia simile non potesse ripetersi.

C’è da rimuovere la sosta dei veicoli prima delle strisce pedonali, per dare la giusta visibilità sia ai pedoni che agli automobilisti e motociclisti, e probabilmente c’è da installare un dosso prima delle strisce per costringere i veicoli a ridurre la velocità in prossimità dell’attraversamento; oppure si potrebbe creare direttamente un attraversamento pedonale rialzato, quelli che l’Associazione Pedoni chiama “marciapiedi ortogonali”.

 

A Roma invece neanche l’intervento di un riconosciuto e seguito blog cittadino riesce a smuovere chi dovrebbe interessarsi alla sicurezza delle strade. L’attraversamento è infatti rimasto così com’era, pronto a restituire al più presto alla collettività qualche altra vittima della strada.

 

Purtroppo la sicurezza stradale è un tema che appassiona molto poco i cittadini, nonostante a Roma i numeri dei morti e feriti sulle strade configurino una vera e propria strage ogni anno.

Possiamo testimoniarlo noi questo generale disinteresse della città per il tema, dovendo prendere ogni volta atto che gli articoli sul tema della sicurezza stradale hanno un richiamo generalmente basso sui lettori.

Nonostante ciò noi vogliamo continuarlo a trattare questo argomento, convinti come siamo che esso sia imprescindibile per un corretto sviluppo di Roma. Per questo ci siamo appassionati al lavoro che Tommaso Di Marcello sta facendo sui dati relativi agli incidenti stradali a Roma e vogliamo contribuire a renderlo uno strumento a disposizione dell’amministrazione per individuare i luoghi dove intervenire prioritariamente per aumentare la sicurezza della circolazione.

 

Purtroppo c’è da prendere ancora una volta atto del disinteresse dell’attuale amministrazione per questo genere di contributi da parte dei cittadini. C’è però la speranza che la nuova amministrazione che si insedierà il prossimo anno vorrà mettere la sicurezza stradale tra i punti prioritari del proprio programma di governo.

A dire il vero la sicurezza stradale era elencata ben due volte nel programma elettorale di Virginia Raggi, ma appena eletta sindaco la Raggi si è affrettata a farlo sparire quel programma e noi oggi lo leggiamo solo grazie al salvataggio fatto dagli amici di CarteInRegola.

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Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
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