La discarica dei rom proprio di fronte il campo sportivo Onesti

Come sapete la nostra redazione lotta contro la malagestione dei campi rom: e di certo non per motivi razziali, ma perché sono divenuti nel corso degli anni un problema crescente di sicurezza. Un’emergenza di carattere ambientale, sociale e sanitario che mette a rischio gli stessi occupanti (specie le fasce più deboli come anziani, donne e bambini) e rende la vita impossibile ai residenti, che subiscono da anni il fenomeno dei roghi tossici. Abbiamo sopportato per troppo tempo, in nome di una malintesa tolleranza, delle vere e proprie bombe ecologiche e sociali sulle rive del Tevere.

Uno dei campi definiti “tollerati” dall’amministrazione, quello di Monte Antenne, sversa da anni rifiuti nel Tevere, sotto il naso delle Istituzioni. Eppure la discarica è ben visibile dai finestrini del treno. Chi percorre la Roma-Viterbo s’imbatte, tra le stazioni Monte Antenne e Tor di Quinto, in uno stridente contrasto visivo: da un lato i perfetti campi di calcetto.

 

 

Dall’altro una valanga di rifiuti che scivola nel Tevere.

 

 

Solo pochi metri separano il centro sportivo “Giulio Onesti”, “fiore all’occhiello del Coni”, dal campo nomadi di Via del Foro Italico 531 (che doveva essere chiuso 11 anni fa!)

 

Appena pochi giorni fa è stato presentato il piano di sviluppo del Centro “Giulio Onesti”

 

 

 

Tra gli obiettivi dichiarati del progetto, la riqualificazione degli spazi esistenti.

Siccome la Regione ha avviato un’opera di pulizia degli argini del Tevere nel tratto tra Castel Giubileo e Isola Tiberina che prevede tra l’altro..

  • monitoraggio continuo delle sponde, con l’individuazione dei siti dove si verifica l’accumulo di materiali che possano costituire pericolo
  • rimozione e trasporto di rifiuti solidi e altro materiale e successiva individuazione dei siti idonei allo smaltimento

..ci chiediamo se i tanti attori coinvolti, dal Coni, al Comune di Roma, alla Regione Lazio, abbiano disposto lo sgombero dell’area, ivi compresa la bonifica della discarica abusiva.

 

 

Per quanto tempo ancora permetteremo che una banda di nomadi dedita al traffico di rifiuti avveleni il nostro fiume, in accordo con la criminalità locale?

Continueremo dunque ad offrire uno spettacolo pessimo ai visitatori della nostra città, agli atleti e dirigenti che frequentano il centro Onesti, agli spettatori che ogni giorno assistono agli allenamenti, ai dipendenti Rai che prendono il treno per andare a Saxa Rubra?

Siamo sicuri che il Coni saprà insistere perché la Regione (di concerto con il comune) proceda alla riqualificazione dell’area del centro sportivo “Giulio Onesti”, rimuovendo le montagne di rifiuti a ridosso del campo rom. Basta con le baraccopoli che tanto piacevano a Mafia Capitale, sì a politiche di vera accoglienza e integrazione.

P.S. Fossimo in Giovanni Malagò chiederemmo agli habitués del centro Onesti di parcheggiare civilmente in modo da non intralciare il traffico su Via dei Campi Sportivi. Ma questo è un altro discorso.

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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