La baraccopoli nel Progetto Urbano S. Lorenzo

L’ultima volta che abbiamo parlato della baraccopoli di San Lorenzo era ad ottobre dello scorso anno, quando riportammo la risposta ricevuta dalla Polizia Locale che attestava come le costruzioni dell’area da noi segnalata fossero tutte abusive. Da quella lettera si evinceva anzi che gli abusi erano già stati rilevati nel 2015 e ne era stata richiesto l’abbattimento, invano.

Come scritto in quel pezzo, noi abbiamo riportato la comunicazione dei vigili alla presidente Del Bello ed anche all’assessore ai Lavori Pubblici del Municipio II, Gian Paolo Giovannelli, ma senza ricevere riscontro alcuno. Essendo l’ennesima volta che ciò accade, non possiamo che concludere che il governo del Municipio di quella situazione di conclamato abusivismo non vuole sentirne parlare. Eviteremo quindi di disturbarli ulteriormente, cercando di ricorrere ad altri interlocutori.

In attesa di ciò vogliamo riportare qualche interessante scoperta che abbiamo fatto. Nulla di sconcertante in realtà, dovendo anzi fare ammenda per non aver fatto prima qualche approfondimento sul quartiere San Lorenzo. Si tratta infatti del Progetto Urbano San Lorenzo, un piano di riqualificazione del quartiere San Lorenzo lanciato nel 2006, interrotto nel 2010 e quindi ripreso nel 2014 dall’assessore Caudo della Giunta Marino.

Su queste pagine del Dipartimento Urbanistica è possibile visionare tutta la documentazione del progetto, incluse le varie fasi della partecipazione e gli incontri tematici.

Purtroppo con la prematura caduta della Giunta Marino anche questo progetto è stato bruscamente interrotto e visto il dinamismo (si fa per dire) dell’attuale responsabile all’urbanistica, c’è da pensare che in questa legislatura non ci sarà alcuna possibilità che esso venga ripreso.

 

Scartabellando tra i documenti del progetto abbiamo trovato alcune piantine che danno interessanti informazioni su quella che chiamiamo la “baraccopoli di San Lorenzo”.

 

SL1

SL2

 

Dalla seconda immagine in particolare si evince che l’area da noi segnalata, quella con muretti di fortuna e pericolanti, risulterebbe di proprietà di Roma Capitale!?!

È mai possibile che qualcuno si metta a costruire strutture di fantasia e pericolose su un’area demaniale nel pieno centro cittadino e per anni nessuno riesca a farlo rientrare nei ranghi???

 

Riguardo invece al grosso dell’area di quel quadrilatero, quella marcata in rosa, anch’essa caratterizzata da costruzioni di fortuna, pericolose e già interessate da crolli, qualcuno ci ha riferito che la proprietà sembrerebbe far capo a società con sede in qualche luogo ameno del mondo, paradisi fiscali o cose del genere. Si tratterebbe quindi di soggetti giuridici sfuggenti, con cui è praticamente impossibile qualsiasi interlocuzione ed a cui è spesso anche difficile notificare atti giudiziari.

Mah … sarà che noi tendiamo a farla sempre troppo facile, ma a nostro avviso una proprietà privata distratta in un luogo così centrale della città meriterebbe una messa in mora decisa perché i luoghi vengano riportati a norma; in caso di inazione del privato si procede senza indugio con un esproprio complessivo in vista della riqualificazione.

 

Chiudiamo riportando l’ultima novità che riguarda l’area: una nuova recinzione con rete da polli d’ordinanza a protezione del muretto crollato mesi fa.

 

SanL1

 

SanL2

Da sottolineare la scritta sul cancello blu: “proprietà privata”, che in realtà, almeno stando a quanto mostra la cartina in alto, sembrerebbe di Roma Capitale. Lorsignori hanno forse una concessione o si sono appropriati indebitamente di un terreno pubblico detenendolo da anni senza alcun titolo?

 

La nostra indagine prosegue.

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Una risposta

  1. Possibile che nessuno possa far qualcosa per sistemare quest’area?
    Ripeto la domanda:
    POSSIBILE CHE NESSUNO POSSA FAR QUALCOSA PER SISTEMARE QUEST’AREA?
    Al contrario si trova sempre qualcuno disposto a tagliare il nastro per la pulizia di un sottopassaggio (vedi Eur)…

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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