Il nuovo, curioso, “Giardino Miriam Crociani Rossi – Imprenditrice” al Celio

La piccola area verde di fronte al Policlinico Militare Celio appare essere stata intitolata ad un'imprenditrice di cui nulla si sa. Qualcuno ha notizie?

In piazza Celimontana, di fronte al Policlinico Militare Celio, c’è una grande area verde che però da molti anni è occupata per la maggior parte dal cantiere della metro C.

C’è solo un piccolo spicchio di giardino che è rimasto disponibile, circa un migliaio di metri quadrati con una vegetazione scarsa, scarsamente manutenuta e qualche panchina.

Non risulta che tale area verde abbia un nome; su Google Maps essa è indicata come “Parchetto 26 ottobre“, ma nessun’altra informazione siamo riusciti a trovare in rete.

 

 

Ci è stato segnalato che da qualche giorno nel parchetto è spuntato un cartello che intitolerebbe l’area verde a tale “Miriam Crociani Rossi – Imprenditrice“.

 

 

Tale cartello ha sollevato qualche dubbio, sia perché non si è avuta notizia di alcuna cerimonia di intitolazione, sia perché non si riesce a trovare alcuna informazione riguardo l’imprenditrice citata, sia infine per le sue caratteristiche un po’ anomale (vedasi verniciatura approssimativa della parte posteriore):

 

 

 

Qualcuno ha notizie di questo nuovo “giardino” che possano fugare i dubbi sollevati?

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5 risposte

  1. Dalle richieste di verifica che ho fatto alla commissione toponomastica del dipartimento Cultura mi è stato risposto formalmente per iscritto che ” il giardino da lei segnalato è privo di denominazione toponomastica,” descrivendomi tutto il complesso iter procedurale che deve compiere una targa e la relativa denominazione per essere autorizzata e poi installata dal comune. Proseguendo informandomi che:” sia il nome Parco della Pace che quello della signora riportato sulla targa non sono presenti nell’onomastica cittadina e nel viario ufficiale del comune di Roma, in quanto mai deliberati e approvati dall’ Amministrazione, la targa è dunque abusiva.” Anche la Polizia Locale a cui ho segnalato il fatto ha verificato e confermato quanto sopra. Avendo verificato poi che l’area sarebbe in carico al Servizio giardini del comune, questi mi hanno risposto che probabilmente dovrebbero rimuoverla coadiuvati dall’ AMA che la smaltirebbe in discarica. Ma avrò una risposta più certa la prossima settimana. Per quanto riguarda la possibilità di apporre una targa autorizzata, eventualmente riportante il nome con il quale tutti chiamano quel giardino ” della Pace”, mi sono informata sul da farsi per presentare la richiesta, mi hanno risposto che è impossibile finché non saranno terminati i lavori della metro C nell’area e che non può essere presentata ed esaminata sino ad allora.

  2. Il giardino è stato chiamato dai cittadini di Tima e del Celio oarco della Pace dopo che fu occupato per un periodo da un’organizzazione di profughi curdi. La richiesta di cittadini è l’aceto nel senso di accordo tra i popoli e condanna di ogni discriminazione.

  3. Il giardino è stato chiamato dai cittadini di Roma e del Celio parco della Pace dopo che fu occupato per un periodo da un’organizzazione di profughi curdi. La richiesta di cittadini è nel senso di accordo tra i popoli e condanna di ogni discriminazione.

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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