Si chiama ancora “Mercato Val Melaina”, ma nella realtà non è più su quella strada dal 2001, quando i banchi vennero spostati nel plateatico di proprietà Inps che si trova in via Giovanni Conti. Il Campidoglio si era impegnato a comprare l’edificio e il terreno in modo da poterli gestire ma la transazione non è mai avvenuta. Solo in questi giorni, a distanza di 21 anni, l’assemblea capitolina ha approvato l’acquisizione.
Il voto, arrivato all’unanimità, era stato sollecitato da Roma Futura, la formazione politica che fa capo a Giovanni Caudo, già presidente del III Municipio. In quella veste, Caudo si batté per l’acquisto dell’area e trovò la collaborazione dell’assessore al Commercio della giunta Raggi, Carlo Cafarotti. Ma la Sindaca da un giorno all’altro ritirò le deleghe a Cafarotti per passarle ad Andrea Coia e il processo si arenò.
Martedì scorso maggioranza e opposizione hanno trovato l’accordo e hanno votato per il passaggio di proprietà. Non appena la compravendita sarà formalizzata, il Municipio potrà intervenire per sanare alcuni dei problemi più pesanti a partire dalla quantità di rifiuti che si sono accumulati nel parcheggio e che ad oggi non potevano essere rimossi senza l’assenso dell’Inps. Non si sa per qualche motivo, i due enti non riuscivano a collaborare e così la struttura stava lentamente scivolando verso l’abbandono.
Nella foto che segue, tratta dalla pagina Facebook Reporter Montesacro, la catasta di immondizia che si trova proprio alle spalle del Mercato.
C’è poi il tema degli investimenti sugli esterni e gli interni del plateatico. In alcuni punti vi sono infiltrazioni d’acqua, i pavimenti sono dissestati eppure gli operatori pagano il canone come gli esercenti di tutti gli altri mercati, ma qui i servizi non ci sono. Scrive Caudo: “La non acquisizione in questi anni dell’area del mercato ha penalizzato gli operatori, per la mancata manutenzione, i rifiuti non ritirati e i servizi mancanti, nonostante il regolare pagamento del canone“. E poi prosegue auspicando che la giunta Gualtieri riesca in tempi brevi a regolarizzare la situazione.
Il voto dell’aula infatti è solo il primo passo. Ora occorre procedere all’atto notarile e poi il Municipio e il Campidoglio dovranno bandire degli appalti per la manutenzione ordinaria e straordinaria. Un processo che non si fa certo in pochi mesi, ma che almeno è stato avviato.
L’Inps, dal canto suo, si libera di un peso perché si trovava a dover gestire una proprietà per la quale il Comune di Roma non ha mai pagato un euro di affitto. Roma Capitale avrebbe potuto avviare la procedura di esproprio per pubblico interesse ma non l’hai mai fatto, per cui Val Melaina è rimasto in una sorta di limbo, di terra di nessuno. Gli unici che si sono rimboccati le maniche sono stati gli abitanti della zona che hanno effettuato qualche lavoretto volontario, mentre gli operatori dell’AGS si sono autotassati per montare un cancello ed effettuare alcune riparazioni più urgenti. Una goccia nel mare dell’incuria che solo il proprietario delle mura può arrestare.
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