Il futuro dell’ex Arsenale Pontificio. Forse è la volta buona perché diventi sede della Quadriennale di arte

Il Consiglio Comunale ha approvato la variante. Se ne parla da 8 anni e ora ci sono finanziamento e progetto

L’ingresso che si vede qui sopra è proprio accanto a Porta Portese, un’area di pregio, ricca di bellezze ma anche di degrado. Purtroppo la prima parte di via Portuense vive un profondo malessere dovuto alla presenza del mercato domenicale e dei commercianti che non hanno la minima cura dello spazio antistante le loro attività. Ma proprio la rinascita di questo magnifico spazio potrebbe costituire il primo seme della ripresa della zona.

L’ex arsenale Pontificio dovrebbe diventare un luogo di arte, mostre e cultura grazie allo spostamento qui della Quadriennale oggi ospitata a villa Carpegna. Anche se si parla di questo progetto dal 2012 la vera svolta è stata la ritrovata volontà del Ministero della Cultura e la collaborazione del Campidoglio per renderlo concreto. Più volte era finito sotto ad altri fascicoli sebbene lo studio di architettura Insula avesse predisposto un piano di restauro e valorizzazione molto apprezzato. Nei giorni scorsi, l’assemblea capitolina ha approvato la variante urbanistica che consente di avviare la progettazione definitiva. Mentre il Ministero ha stanziato i sette milioni di euro necessari al cantiere.

I giornali hanno titolato forse troppo semplicisticamente che la cosa è fatta ma in realtà ci vorrà del tempo prima dell’avvio dei lavori, almeno un paio di anni.

L’ex magazzino del sale che vedete nella foto seguente diventerà sede degli uffici, della biblioteca e dell’archivio della Fondazione.

L’ex magazzino del Sale oggi (foto diarioromano)
La trasformazione degli interni (render studio Insula)
Gli esterni dell’ex magazzino del Sale (render studio Insula)

Le corderie, cioè il lungo edificio laterale, ospiteranno le sale mostra, il bookshop e la caffetteria.

Le corderie a destra (foto diarioromano)
Gli esterni delle Corderie nel render dello studio Insula

L’ex Arsenale era il porto militare dei Papi fin dal 1400 per volere di Callisto III. Da qui partirono le 12 navi della flotta pontificia che nel 1571 combatterono nella battaglia di Lepanto e poi fu protagonista di diverse altre azioni di difesa e di attacco da parte del potere pontificio. L’Arsenale fu dismesso solo dopo la costruzione dei muraglioni sul Tevere che lo resero poco utile. Da allora non ha mai trovato la sua vera destinazione con tante proposte rimaste sempre sulla carta.

Sgarbi, quando era sottosegretario nel governo Berlusconi, suggerì di esporvi l’armeria Odescalchi. La Polverini, da presidente della Regione, propose di farne la sede della Fondazione Zeffirelli (che poi si trovò casa a Firenze).

Per denunciare lo spreco di uno spazio di grande valore abbandonato a se stesso, gli studenti del collettivo “Scomodo” lo occuparono nel 2016 e solo nel 2018 il Ministero dei Beni Culturali si fece carico di restaurare una parte degli edifici. Ora il progetto di trasformazione in Quadriennale sembra avviato ma a Roma nulla è scontato e l’iter va seguito con attenzione perché potrebbe incagliarsi con grande facilità.

C’è da chiedersi se nell’ambito di questa valorizzazione siano inseriti anche altri edifici adiacenti che versano in uno stato pietoso come quello che vedete nella foto seguente, all’altezza di via Portuense 23 e proprio a ridosso dell’ex Arsenale.

L’intera area ha potenzialità enormi trovandosi in un luogo centrale e molto bello dal punto di vista paesaggistico grazie ai suoi affacci sul Tevere. A Londra i vecchi docks sono diventati uno degli esempi più avanzati in termini di sviluppo architettonico e commerciale. L’amministrazione della capitale britannica, grazie ad una politica di esenzione fiscale per chi decideva di ristrutturare gli edifici, ha permesso la realizzazione di un complesso unico a livello di rigenerazione urbana.
La via Portuense da una parte e il Lungotevere Testaccio dall’altra potrebbero replicare in piccolo questo tipo di riqualificazione da estendere poi in aree analoghe lungo il fiume.


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