Il Consiglio di Stato: i camion bar non tornino al Colosseo

camionBarColosseo
Così era fino a qualche mese fa

 

 

Colosseo, Fori Imperiali, Pantheon, piazza del Popolo e altri luoghi di pregio del centro storico: qui i camion bar non torneranno. La sentenza del Consiglio di Stato pubblicata martedì scorso è in qualche modo una pietra tombale sulle richieste avanzate dalla famiglia Tredicine e da altri imprenditori.

L’oggetto del ricorso erano i provvedimenti della giunta Marino con i quali i camion bar sono stati ricollocati in altri luoghi della città per tenere libere le aree più visitate dai turisti. I titolari dei camion bar avevano già perduto di fronte al Tar e ora il Consiglio di Stato conferma la legittimità del loro allontanamento.

Tutto nasce con il cosiddetto “tavolo del decoro”, composto dal Ministero dei Beni Culturali e Roma Capitale. Secondo quanto stabilito dal tavolo, le attività commerciali ambulanti (quindi anche le bancarelle) offrono un’immagine negativa se posizionate in aree “di particolare valore storico, paesaggistico, artistico e archeologico” e dunque nel 2014 l’assessorato al Commercio (all’epoca guidato da Marta Leonori) individuò posizioni differenti e alternative. La ricollocazione era stata stabilita per un periodo di 18 mesi e quindi aveva carattere temporaneo.

Chiave dei ricorsi da parte dei gestori è la cosiddetta “equivalenza economica“. La normativa regionale, infatti, stabiliva che una attività commerciale, una volta spostata da una strada, dovesse essere sistemata in un’altra strada con lo stesso potenziale di clientela. E’ chiaro che a Roma sono pochi i luoghi che hanno il medesimo potenziale del Colosseo o del Pantheon. Per cui non sarebbe stato possibile applicare alla lettera una norma che, tra l’altro, era sbagliata nella sua impostazione. Lo spostamento, però, si basa su una norma superiore (la legge 42 del 2004) che attribuisce chiaramente ai comuni la possibilità di decidere se determinate aree di particolare valore debbano restare sgombre da bancarelle di vario tipo. Il tavolo del decoro – fanno notare i giudici del Consiglio di Stato – ha rispettato tutte le procedure previste da tale legge e ha pertanto facoltà (e forse obbligo aggiungiamo noi) di spostare i camion bar.

Repertorio

 

Molto interessante la qualificazione di decoro urbano che fanno i giudici: “Il decoro è una finalità immateriale dell’azione amministrativa, che corrisponde al valore insito in un apprezzabile livello di qualità complessiva della tenuta degli spazi pubblici, armonico e coerente con il contesto storico“. Insomma, per dirla in parole povere, i giudici rispondono ai titolari dei camion bar spiegando loro che il decoro è uno degli obiettivi dell’amministrazione comunale e che questa ha tutte le facoltà per farlo rispettare, compreso lo spostamento di attività commerciali.

Un bel passo avanti che ora dovrà essere seguito dalla nuova amministrazione 5stelle (ci auguriamo!). Le parole dell’assessore Meloni sull’utilità dei camion bar che “servono a dissetare i turisti” avevano fatto scalpore. L’assessore aveva poi precisato la sua posizione. Ma adesso, questa sentenza parla più chiaro di tutti. Dice al Comune di Roma: sei libero di spostarli e ricollocarli perchè hai il dovere di far rispettare il decoro urbano. E un camion bar di fronte uno dei monumenti più importanti al mondo non è molto decoroso.

E’ una piccola conquista dal valore storico. Per anni ci si era provato ma nessuno era riuscito ad ottenere questo risultato. C’è da sperare che la nuova giunta sappia portare avanti questa battaglia spogliandosi del furore ideologico che la spinge a cancellare tutto quanto è stato fatto prima.

 


 

Clicca qui per scaricare la sentenza del Consiglio di Stato

 

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Una risposta

  1. questa sentenza può costituire un precedente importante anche per le vertenze che riguardano le occupazioni di suolo pubblico di bar e ristoranti.

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