È dagli inizi della nostra piccola avventura che seguiamo i ragazzi del cinema America. Al tempo se ne andavano in giro a proiettare film su schermi improvvisati in città; lo fecero ad esempio sui muraglioni di Castel S. Angelo oppure organizzando addirittura una prima nazionale (abusiva) al Giardino degli Aranci.
Abbiamo dato conto delle loro tante iniziative, come l’organizzazione del Festival del cinema di Trastevere, con l’arena estiva di piazza S. Cosimato già alla terza edizione, o il progetto di rilancio del cinema Troisi, dopo che i ragazzi si sono aggiudicati la gestione della vecchia sala dismessa da anni, di proprietà del Comune di Roma.
Così come abbiamo dato conto del sistematico disinteresse che le diverse amministrazioni hanno dimostrato di fronte ad una realtà che ha dimostrato in molti modi di saper coinvolgere le persone in iniziative culturali originali, di successo ed a basso costo.
Sbagliò il Sindaco Marino, che in un primo momento sembrò cogliere l’opportunità che i ragazzi potevano rappresentare, salvo poi addirittura provare a sbeffeggiarli tradendo tutte le promesse fatte.
E sbaglia l’attuale amministrazione a non sfruttare le potenzialità che questi ragazzi possono esprimere, per di più in un momento in cui, vuoi per le risorse scarse vuoi per l’incapacità/inesperienza della nuova amministrazione, l’offerta culturale cittadina è ai minimi storici. Non solo, ma il governo M5S ha addirittura provato a boicottare l’arena estiva di Trastevere e solo una presa di responsabilità da parte del Municipio I ha permesso che essa si potesse svolgere regolarmente, peraltro con un successo e numeri straordinari.
Avendo quindi noi ben chiaro quale sia il valore di questi ragazzi, non ci stupisce di leggere le loro gesta, oltre che ogni tanto sulla stampa locale, anche sulla stampa internazionale.
Ad inizi agosto ne ha scritto El País …
… mentre è di questi giorni l’articolo del New York Times.
Non sarà mai troppo tardi per l’amministrazione cogliere l’opportunità che questa realtà potrebbe offrire, magari per ridare un po’ di linfa alle periferie che solo a parole sembrano essere nei pensieri dell’attuale governo cittadino.
Purtroppo temiamo che anche in questo caso, come in troppi altri, i cinque stelle scontino un’antropologica incapacità di confrontarsi con realtà esterne al loro movimento. Questa cosa l’avevamo già rilevata per tempo e disgraziatamente siamo stati facili profeti.