Il 6° Municipio: “Multe ai cartelloni abusivi”. Ma ignorano Prip e riforma

Giancarlo Colella (M5S)

 

Il consigliere 5stelle Colella, presidente della commissione bilancio del 6° Municipio, merita un plauso e una strigliata. Un plauso perché ha avuto la sensibilità di notare il problema della cartellonistica pubblicitaria. Una strigliata perché sarebbe bastato fare una breve ricerca su internet per conoscere la realtà romana, fatta di una lunga battaglia civica che ha portato all’approvazione nel 2014 di una riforma importantissima, dimenticata colpevolmente dalla giunta Raggi.

Quando si parla di impreparazione della nuova classe politica grillina si fa riferimento proprio a questo: persone nuove, sicuramente animate da buone intenzioni, che pensano di avere le ricette per tutti i problemi, convinti che tutti coloro che li hanno preceduti siano dei ladri, dei corrotti che non avevano volutamente mosso un dito.

Quello dei cartelloni pubblicitari è stato uno dei più gravi scandali dal dopoguerra ad oggi. Roma è stata violentata, soprattutto tra il 2009 e il 2012 quando sul territorio sono comparsi circa 150 mila metri quadri di pubblicità in più tra abusiva e autorizzata. I profili, i panorami della città sono stati modificati; impianti installati in spregio al codice della strada hanno provocato direttamente 5 morti e decine di feriti. Nessun rispetto per palazzi, monumenti, parchi e luoghi storici dove comparivano dal giorno alla notte nuovi cartelli.

I cittadini hanno raccolto migliaia di firme, hanno presentato una delibera di iniziativa popolare, si sono costituiti in associazioni, hanno fondato blog e siti internet. Sono scesi in piazza, sono saliti in consiglio comunale, hanno organizzato convegni, manifestazioni. Una avventura che ha portato prima il Sindaco Alemanno a fare marcia indietro sulla liberalizzazione che aveva voluto e poi, durante l’amministrazione Marino, a emanare la prima riforma del settore che Roma attendeva da 22 anni. La volontà dell’assessore dell’epoca Marta Leonori e anche la collaborazione dei 4 consiglieri 5stelle hanno prodotto il Prip, Piano Regolatore della Pubblicità e un nuovo Regolamento. Una riforma che avrebbe garantito finalmente decoro, rispetto delle norme, maggiori incassi per il Campidoglio (dai 12 milioni scarsi si sarebbe passati a circa 30) e importanti servizi per i cittadini (bike sharing, toilette, manutenzione del verde tutto pagato dalla cartellonistica).

Insomma un primo vero passo per portare Roma ad essere un città come le altre.

Poi nel 2016 arriva la giunta Raggi. Tutti si augurano che quella riforma entri a regime in pochi mesi. E invece è ancora lì, in un cassetto, a marcire. La Raggi se ne è dimenticata. I cittadini hanno provato a ricordarlo a lei e al presidente della Commissione Commercio Coia con un convegno nel giugno 2017. Promesse, impegni, ma niente!

E così arriviamo al consigliere 5 stelle del 6° Municipio Colella che ha un’idea!!!! Multare i cartelloni abusivi e sanzionare il pubblicizzato!!! Ascoltatelo in questo video con quale serenità espone la sua idea e fa approvare una mozione dall’aula.

E leggete i commenti sotto al post sul suo profilo Facebook: cittadini che lo ringraziano, che gli danno del grande, dell’onesto!

Vede, consigliere Colella, lei dovrebbe prendersela con la sua Sindaca, con il suo Movimento che ha insabbiato una delle principali rivoluzioni ereditate. Tutto quello che lei vuole fare non serve, perché basta mettere a gara i cartelloni pubblicitari a Roma per far sparire in un attimo l’abusivismo. Per far incassare tanti soldi anche al suo municipio. Per permetterle di dedicare il suo tempo e le sue energie ad altro e non a ripartire da capo con una riforma che è già stata approvata.

Basterebbe che lei spulciasse per pochi minuti il sito bastacartelloni.it oppure cartellopoli.com per capire che la sua uscita in aula è stata improvvida. Non tutto quello che è stato fatto prima è stato fatto male. Studiare, leggere e capire. E’ necessario per tutti, ma ancor di più per chi vuole amministrare una capitale.

 

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2 risposte

  1. La legge non ammette ignoranza, men che mai da un amministratore pubblico come il consigliere Colella che evidentemente non sa che il comma 12 dell’art. 23 del D.Lgs. n. 2895/1992 (Codice della Strada) dispone che “Chiunque non osserva le prescrizioni indicate nelle autorizzazioni previste dal presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 1.389 a euro 13.890 IN VIA SOLIDALE CON IL SOGGETTO PUBBLICIZZATO.”
    L’Assessore non sa nemmeno che la suddetta disposizione è stata recepita al comma 7 dell’art. 31 del vigente Regolamento di Pubblicità.
    Quanto alla denuncia alla Guardia di Finanza, con cui pensa di combattere l’abusivismo pubblicitario, qualcuno dovrebbe fargli sapere che solo con l’entrata in vigore della riforma dei cartelloni pubblicitari sparirà del tutto ogni forma di abuso, per cui dovrebbe esser lui a sollecitare la Sindaca Raggi a concludere questa riforma e non a ritardarla come ha fatto finora.

  2. so che molti cittadini come la sottoscritta, che sono rimasti umiliati e offesi dall’invasione dei cartelloni e che si sono battuti invano per il prip, non avendo più altri strumenti a disposizione, semplicemente boicottano tutte le pubblicità che appaiono sui cartelloni (tutti i cartelloni!), dai film ai negozi specializzati, dalla propaganda politica alle radio etc. etc.. Lo so che è brutto, quasi spiacevole, e che ci rimettono gli inserzionisti, ma per colpa di questo tipo di politica, dove uno non vale di certo uno, come era stato detto, la resistenza passiva è il solo strumento che resta…

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D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
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