Il 3° Municipio è in stallo. E il ponte pedonale sull’Aniene aspetta

ponte su aniene

 

C’è un’opera strategica per il quadrante Conca d’Oro, Valli, Sacco Pastore che avrebbe dovuto vedere la luce anni fa: il ponte ciclopedonale sull’Aniene. Un collegamento fondamentale per arrivare alla fermata Libia della metro B1, previsto infatti tra gli interventi accessori alla nuova metropolitana. I finanziamenti, oltre 3 milioni di euro, ci sono e restano bloccati per l’inefficienza delle amministrazioni municipali che si sono susseguite.

Già nella scorsa legislatura era stata annunciata la costruzione del ponte entro la fine del 2015. Poi ci fu un rinvio al 2016 e infine l’attuale giunta aveva assicurato che i lavori sarebbero iniziati in primavera. In realtà la prima pietra non è stata mai posata: all’inizio per l’immancabile ricorso al Tar da parte di una delle ditte escluse (il Consiglio di Stato diede il via libera solo a luglio 2014) e poi perché la ditta che si era aggiudicata la gara d’appalto è fallita.  Roma Metropolitane e il III° Municipio provarono ad affidare l’appalto alle altre due ditte che avevano partecipato alla gara, ma entrambe si sono ritirate.

Così occorre indire una nuova gara su impulso del Municipio. Ma la giunta del 3° è in grave crisi, con la presidente Roberta Capoccioni che minaccia le dimissioni un giorno sì e l’altro pure. La frattura interna al Movimento 5Stelle non le permette più di governare, tanto è vero che è stato deciso di convocare il consiglio municipale solo una volta al mese e solo per le delibere di ordinaria amministrazione. In sostanza il parlamentino è in stallo e a farne le spese sono gli abitanti dei quartieri Montesacro, Conca d’Oro, Bufalotta, Prati Fiscali e Nomentano che non vedono muovere una foglia.

All’origine della crisi c’è la fuoriuscita dall’M5S di Donatella Geretto, passata a Fratelli d’Italia. A questo si aggiunge la dissidenza della consigliera Francesca Burri che si trova in disaccordo con la linea del Movimento. A poca distanza l’hanno seguita anche i consiglieri Valerio Scamarcia e Donatella Di Giacinti che non votano più secondo le linee grilline ma “secondo coscienza”, cioè a dire quasi sempre contro. Ultimamente anche il consigliere Paolo Caviglioli ha votato due volte in dissenso rispetto alla maggioranza pentastellata. Il risultato è che la Capoccioni non può più portare provvedimenti in aula perché rischia di andare sotto. E così, in perfetto stile grillino, preferisce non muoversi, non prendere decisioni. Per giustificare le mancate convocazioni dei consigli municipali si sono trovate mille scuse, tra cui il fatto che i consiglieri fossero impegnati nelle manifestazioni a Montecitorio contro l’approvazione del Rosatellum bis (!?!).

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Fratelli d’Italia e Pd occupano l’aula (foto Romatoday)

 

 

Le opposizioni, per protesta, hanno occupato l’Aula e chiesto le dimissioni della Capoccioni. Di tutta risposta su Facebook la presidente ha ricordato che in caso di dimissioni anche i consiglieri di opposizione andrebbero a casa e che l’amministrazione andrebbe direttamente nelle mani della Raggi. E si riferisce anche ai grillini, dato che scrive “opposizioni interne ed esterne”.

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Ma al di là delle questioni politiche in cui si è aggrovigliato il M5S,  resta il problema di un Municipio che è di fatto senza governo e di opere pubbliche che rischiano di saltare come appunto il ponte ciclopedonale sull’Aniene. C’è la possibilità concreta che a forza di rinvii, il finanziamento venga stornato su altre poste del bilancio e che i quartieri che aspettano con ansia di essere collegati alla metropolitana restino a bocca asciutta. E che anche il terzo Municipio venga sciolto come già è accaduto in ottavo.

 

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