I vigili rispondono su S. Maria Maggiore

Dell’indegno suk di piazza S. Maria Maggiore ci siamo occupati a più riprese, l’ultima a metà dicembre, dove annunciavamo un esposto ai vigili del Primo Gruppo.

SMM7

In estrema sintesi, su un lato della piazza si installano tutti i giorni due bancarelle che non solo occupano la gran parte del marciapiede ma lasciano perennemente i furgoni parcheggiati lì di fianco così da utilizzarli come magazzini. Il problema di questa sosta selvaggia è che qualche furbetto ha fatto sparire fisicamente il cartello di divieto di fermata così che i vigili dicono di non poterci fare nulla.

Noi la sparizione di questo cartello l’abbiamo segnalata fin dall’agosto dello scorso anno sia ai vigili che al Municipio, ma evidentemente oltre 5 mesi non sono sufficienti all’amministrazione per ripristinare una segnaletica in un punto tanto centrale della città.

Qualche giorno fa è giunta la risposta dei vigili al nostro esposto. Di seguito qualche estratto:

“... si comunica che personale appartenente al Reparto Esquilino ha più volte sollecitato ai competenti uffici il ripristino della segnaletica di cui si lamenta l’assenza”.

Per ciò che attiene la situazione di criticità in ordine alle attività di commercio ambulante, si evidenzia che il medesimo Reparto periodicamente pone in essere dei sopralluoghi finalizzati alla prevenzione e repressione degli abusi o.s.p. da parte degli esercenti il commercio su area pubblica.

Nello specifico, giova evidenziare che nell’area di cui all’oggetto insistono sia postazioni fisse che le cc.dd. Rotazioni che, per definizione, non sono assegnate individualmente ma ad una pluralità di operatori che li utilizzano secondo una prestabilita periodica turnazione; dal che ne deriva che i sopralluoghi, ancorché frequenti, non permettono accertamenti nei confronti dei medesimi operatori.

In occasione delle verifiche effettuate, è comunque emerso che i titolari delle autorizzazioni amministrative si attengono a quanto prescritto nel titolo concessorio in loro possesso, mentre solo in sporadiche occasioni sono scaturite sanzioni per maggiorazione dell’o.s.p. assentita o per inottemperanza al divieto di appendere merci all’ombrellone …”.

 

Dal che capiamo che:

– il ripristino della segnaletica è di spettanza di altra amministrazione che è stata più volte sollecitata; a noi risulta che sia responsabilità del Municipio ed è per questo che lo sollecitammo ad agosto, senza ricevere risposta, e lo abbiamo rifatto nei giorni scorsi nella persona della Presidente Alfonsi (dal cui staff siamo stati informati che la nostra segnalazione è stata girata all’assessore responsabile per i rapporti con la Polizia Locale, Anna Vincenzoni, che purtroppo in tutto il suo mandato si è distinta per inconsistenza della sua azione sia per la delega alla mobilità che all’ambiente);

– le modalità con cui viene esercitato il commercio ambulante in quell’area non permettono un efficace controllo da parte della PLRC, la qual cosa consiglierebbe, ad esempio, di abrogare o spostare le cosiddette “rotazioni”;

– apparentemente gli esercenti in genere si attengono alle prescrizioni, risultando solo saltuariamente in difetto (vorrà dire che allora siamo noi ad essere sfortunati a trovare sempre roba appesa agli ombrelloni o sulla sede stradale).

 

Noi continuiamo a non capire come sia possibile che una situazione di illecito squadernata quotidianamente davanti una delle quattro basiliche maggiori di Roma non si riesca a riportare a normalità a distanza di molti mesi dalle prime segnalazioni.

Per noi ora la palla sta dalla parte del Municipio, anche se temiamo fortemente che sia finita di nuovo in un cul de sac.

Aspetteremo qualche altro giorno dopo di che passeremo a segnalare la cosa alla Procura. Perché se la sparizione di un cartello stradale permette a qualcuno di sostare indisturbato tutto il giorno in divieto e questo cartello in oltre cinque mesi non si riesce a ripristinare, da qualche parte qualcosa di storto ci dovrà pur essere.

 

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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