I primi passi dell’isola ambientale di Casal Bertone tra doppia fila e vivibilità

I lavori non sono ancora conclusi ma già si evidenziano alcuni difetti. Più spazio per pedoni e bambini. I residenti: parcheggiare è impossibile

E’ un lascito della precedente amministrazione e forse una delle poche cose realmente progettate durante il mandato Raggi. La tenacia dell’ex presidente della commissione Mobilità, Enrico Stefàno, portò a immaginare un nuovo uso degli spazi stradali con meno automobili e più marciapiedi. Vengono definite con un nome un po’ pomposo Isole Ambientali, anche se di isole hanno ben poco. Ma certamente, in una città come Roma, confinare le macchine e lasciare circolare liberamente i pedoni è cosa rara.

Tanto rara che ne sono state progettate solo 5: Borgo, Quadraro Vecchio, Centocelle, Ostia Antica e Casal Bertone. Ed è su quest’ultima che vogliamo porre attenzione oggi perché è in corso di realizzazione. Per tracciare un bilancio concreto sulla nuova sistemazione stradale occorre attendere la chiusura dei cantieri, prevista entro la fine del 2021, ma intanto si possono raccogliere le prime impressioni.

 

La parte interessata è tracciata in rosso nella immagine sopra e riguarda l’intera via di Casal Bertone, la perpendicolare via Cesare Ricotti (dove oggi resta un tremendo mercato degradato) e la piazza Santa Maria Consolatrice, centro vitale del quartiere.

La sosta viene di fatto eliminata per la gran parte delle strade in questione, i marciapiedi allargati e i due principali incroci rialzati per obbligare le auto in arrivo a rallentare. In tutta l’area verrà istituita una zona 30 mentre il traffico pesante verrà deviato su via Pittaluga/via Pollio. Insomma Casal Bertone, da strada di passaggio di migliaia di veicoli al giorno, diventerà un area di traffico locale.

La filosofia del progetto è certamente giusta e in linea con quanto già avvenuto in molte città europee dove si è lasciato più spazio ai pedoni, migliorando la qualità della vita e soprattutto la sicurezza stradale. Non mancano però alcune criticità.  Con le foto che seguono facciamo il punto su quanto già realizzato e sui primi test. Riuscirà la nuova conformazione delle strade a evitare la sosta selvaggia?

Purtroppo la risposta è NO almeno per quanto riguarda il tratto di via di Casal Bertone, compreso tra via di Portonaccio e via Ricotti. Il marciapiede è stato allargato ma la carreggiata resta sufficientemente larga per consentire una sosta breve ma illegale.

 

Come si può vedere, diverse auto e perfino un minipullman sono parcheggiati paralleli ai nuovi marciapiedi pur lasciando spazio al transito del traffico. Forse le misure andavano meglio calibrate. Nel PUMS si prevede la realizzazione di corsie preferenziali per il Tpl ma non sembrano al momento esserci le larghezze sufficienti per una o addirittura due corsie. Insomma la strada così come è non è né carne, né pesce.

Sembrano funzionare, invece, le nuove orecchie che impediscono la sosta in curva, una delle cause principali di incidenti agli incroci. Nella foto che segue, l’angolo con via Asinari di San Marzano.

 

Proseguendo verso la chiesa, prima possiamo apprezzare gli enormi marciapiedi che sono stati realizzati laddove un tempo c’erano parcheggi in fila. E poi la nuova sistemazione davanti Santa Maria Consolatrice che, con un sistema di paletti dissuasori, impedisce a qualsiasi mezzo di sostare anche solo per pochi secondi.

 

Via Cesare Ricotti ancora non è interessata dal cantiere, se non parzialmente, ma la presenza dei banchi del mercato impedisce ad oggi di capire come potrà diventare.

Mentre scattiamo le fotografie si avvicinano alcuni residenti piuttosto contrariati dalla nuova sistemazione. “Ora lasciare la macchina è diventato impossibile“, si lamenta Marianna che ha un’attività commerciale in zona ed è preoccupata per il futuro del suo negozio. Anche Vilfredo, anziano ferroviere che ha visto cambiare il quartiere, ritiene che questa operazione abbia reso la vita più difficile a tutti coloro che non hanno un box. E probabilmente l’anziano ha ragione ma lo scopo dell’Isola Ambientale è alla fine questo. Un po’ come il Green Pass è uno strumento subdolo per obbligare le persone a vaccinarsi, l’Isola è un mezzo per spingere gli automobilisti a vendere la macchina.

Chiaramente il servizio di trasporto pubblico oggi non è all’altezza delle aspettative e non riesce a costituire una valida alternativa alla vettura privata, ma la politica perseguita da una parte dell’amministrazione 5stelle (un’altra parte consistente era contraria) era proprio di penalizzare in qualche modo l’automobile. C’è da aggiungere che anche in questo quartiere, come in una grande fetta di Roma, i garage sotto i palazzi sono stati trasformati in magazzini, depositi, negozi, supermercati nella convinzione che la macchina si potesse lasciare impunemente sulla strada. Così non è in nessuna delle grandi capitali europee e sarebbe opportuno che questi locali tornassero alla loro destinazione originaria.

Su posizioni critiche si era espresso, poco prima delle elezioni, il neo presidente del IV Municipio Massimiliano Umberti del PD: “Non c’è stato nessun tavolo di confronto con i cittadini ma solo una presentazione a cose fatte. Occorreva pensare ad un parcheggio di prossimità“, aveva spiegato l’allora candidato alla guida del Municipio. Ora che è divenuto presidente come si comporterà nei confronti dell’Isola Ambientale di Casal Bertone? Proverà a trovare delle soluzioni di compromesso, soprattutto per la sosta dei veicoli? Lo vedremo nelle prossime settimane, nel frattempo i lavori proseguono e presto vi daremo conto della nuova sistemazione di via Cesare Ricotti.

 

 

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2 risposte

  1. Progettisti fuori dalla realtà contro tutti i principi dell’urbanistica, che non vivono con i piedi per terra, che non hanno considerato le reali necessità degli abitanti, non solo del quartiere (completamente snaturato e reso invivibile) ma di tutti gli abitanti della città che transitano per motivi di lavoro. Meno parcheggi, più caos, a sfavore delle attività che stanno chiudendo. Strade più strette, marciapiedi che si allagano quando piove, dagli angoli a spigolo vivo, guide per i non vedenti fatti a capocchia. Stanno usato il quartiere per sperimentazioni mal riuscite, a partire dalla piazza rovinata dal ’96. Intanto si costruiscono nuove palazzine fuori dal contesto architettonico che aumenterà il tasso demografico! Ma tanto a chi frega di un quartiere con sempre più anziani? Vergogna

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